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I minori possono partecipare a Sanremo? Tutte le regole per la partecipazione dei bambini al Festival

Le regole per la partecipazione dei minori al Festival di Sanremo sono molto rigide e impongono limiti di orario, restrizioni e norme per tutelare il benessere di bambini e ragazzi. Sopra i 14 anni c’è maggiore flessibilità, ma occorrono comunque autorizzazioni specifiche.
A cura di Niccolò De Rosa
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Il Festival di Sanremo è uno spettacolo per tutti e, con il consenso di mamma e papà, anche i bambini possono godersi le canzoni e il via vai di celebrità che si alternano ogni sera sul palco dell'Ariston. Tuttavia, quando bambini e minori diventano parte integrante dello spettacolo, prendendo parte alle esibizioni dei cantanti o partecipando loro stessi come concorrenti, allora le regole diventano molto più stringenti.

Un esempio molto recente risale all'edizione  2023 del Festival, quando il cantante Mr.Rain decise di presentare il suo brano "Supereroi" facendosi accompagnare da un coro di bambini, tutti tra gli 8 e gli 11 anni d'età. La canzone fu un successo – si piazzò al terzo posto della classifica finale – ma durante l'ultima serata, l'artista dovette salire da solo sul palco, senza l'apprezzatissimo seguito di voci bianche. Il motivo? L'ora troppo tarda in cui sarebbe avvenuta l'esibizione.

Le regole da rispettare in TV

La tutela dei minori nel contesto radiotelevisivo è una priorità sancita dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), come stabilito dall’art. 1, comma 6, lettera b), numero 6 della legge 249/1997.  Il quadro normativo di riferimento è il Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici, che la RAI, emittente che organizza e trasmette il festival, ha fatto proprio nel suo Codice di autoregolamentazione Tv e minori. Ed è proprio questo "pacchetto" di regole e normative che impone restrizioni sulla programmazione televisiva per proteggere i più giovani da contenuti potenzialmente dannosi.

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In questo testo si stabilisce, ad esempio, che non possono essere trasmessi programmi che, anche in relazione all’orario di messa in onda, possano nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori. Da qui l'obbligo per le emittenti di rispettare determinate fasce orarie – le cosiddette "fasce protette" – entro cui non mandare in onda programmi che possono turbare i minori (dalle 16 alle 19) o comunque tener conto delle esigenze dei telespettatori di tutte le fasce di età, "nel rispetto dei diritti dell’utente adulto, della libertà di informazione e di impresa, nonché del fondamentale ruolo educativo della famiglia nei confronti del minore" (dalle 7 alle 22.30).

La partecipazione dei minori al Festival di Sanremo

Nel contesto specifico del Festival di Sanremo, le regole relative alla presenza di minori nelle trasmissioni televisive si applicano in maniera rigorosa. I bambini e gli adolescenti possono assistere all’evento in qualità di spettatori solo se accompagnati da un adulto e nel rispetto degli orari stabiliti dalla legge. Inoltre, per quanto riguarda la partecipazione attiva, le regole sono ancora più stringenti.

nel 2023 sul palco dell'Ariston comparve il giovane attore Mario Di Leva per presentare la fiction RAI "Resta con me".
nel 2023 sul palco dell'Ariston comparve il giovane attore Mario Di Leva per presentare la fiction RAI "Resta con me".

L’impiego di minori nei programmi televisivi in diretta, come Sanremo, è regolato dalla Legge 977/1967 sul lavoro minorile, che impone restrizioni sugli orari di impiego e sulle condizioni di partecipazione. In particolare, i minori di 14 anni non possono partecipare a trasmissioni in diretta dopo le ore 23:00, salvo deroghe specifiche concesse dal Tribunale per i Minorenni. Questa disposizione serve a garantire che l’attività televisiva non interferisca con il riposo, la crescita e l’istruzione del minore e si applica anche nei casi in cui il minore in questione sia un vero e proprio concorrente (Sanremo Giovani, che può aprire le porte al Festival vero e proprio, ammette gli Over 16)

Per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni, pur esistendo maggiore flessibilità, è comunque necessario ottenere un’autorizzazione specifica che certifichi l’assenza di rischi per il loro benessere. Inoltre, le produzioni televisive devono garantire condizioni adeguate, evitando eccessivi carichi di lavoro o situazioni di stress, e non sottoponendo i minori a situazioni (anche se ricreate ad arte) che possano ledere la loro dignità.

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