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I giudici negano l’allattamento in tribunale: la denuncia social di una mamma americana accende la sfida per cambiare il sistema

I giudici avevano vietato a una cittadina dell’Alabama di allattare la figlia nell’aula in cui era stata chiamata a prestare servizio come giurata. La denuncia sui social ha spinto la Corte Suprema dello Stato a rivedere la normativa riguardante le convocazioni delle madri in allattamento, ma l’indignazione popolare è stata tale che sono ora in fase di valutazione nuove proposte per rendere la legge statale ancora più inclusiva nei confronti di genitori e caregiver.
A cura di Niccolò De Rosa
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Le negano l'allattamento in tribunale: la denuncia social di una mamma americana accende la sfida per cambiare il sistema

Un episodio accaduto a una madre che allatta ha sollevato una questione di grande interesse pubblico, innescando un movimento di protesta e attivismo che potrebbe portare a uno storico cambiamento legislativo nello Stato dell'Alabama. Protagonista della vicenda è Kandace Brown, quarantenne madre di cinque figli, che si è trovata al centro di una controversia legale dopo che lo scorso 13 gennaio si è presentata in tribunale insieme alla figlia di appena tre mesi.

La donna aveva risposto alla convocazione per far parte di una giuria popolare (negli Stati Uniti è un dovere previsto dalla Legge), ma essendo nel pieno del periodo dell'allattamento aveva portato con sé la figlioletta per poter rispettare le tempistiche delle poppate. La situazione ha però scatenato un'inattesa reazione da parte dei giudici, i quali hanno censurato con durezza la scelta della madre di allattare una bimba all'interno di un'aula di tribunale.

Sconcertata e delusa per lo sgradevole inconveniente, Brown ha subito denunciato l'accaduto sul proprio profilo Facebook, fomentando una tale ondata d'indignazione da attirare le attenzioni della Corte Suprema dell'Alabama, la quale si sta ora muovendo per adattare le norme vigenti alle esigenze delle mamme e dei loro piccoli.

Un divieto inaspettato

Come raccontato all'interno dell'accorato post social, al momento della convocazione del tribunale Brown si trovava nel pieno dell'allattamento esclusivo al seno, una pratica che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità considera ottimale per la salute dei neonati almeno per i primi sei mesi di vita.

Nonostante la donna avesse già presentato documenti per essere esentata dal servizio, la sua richiesta era stata però respinta, costringendo Brown a recarsi in aula il giorno stabilito per non incorrere in multe e sanzioni. Una volta preso posto tra i banchi della giuria con la propria bimba in braccio però, la madre ha dovuto fare i conti con l'ostilità di una parte dei giudici e dello staff del tribunale.

"Mi è stato detto di trovare una soluzione per far accudire mia figlia o di affrontare possibili interventi da parte del Dipartimento delle Risorse Umane" ha spiegato la donna su Facebook.

Dopo oltre un’ora di attesa per la decisione dei giudici, la donna è stata congedata, ma non prima di essere avvisata che sarebbe stata nuovamente convocata e che, questa volta, non avrebbe potuto portare con sé la bambina.

"Mi hanno suggerito di tirare il latte", ha raccontato Brown, aggiungendo che le era sembrato assurdo che il tribunale potesse decidere come nutrire sua figlia. La vicenda ha provocato grande indignazione pubblica, amplificata dai social media.

La reazione pubblica e l’intervento della Corte Suprema

Il post di Brown è diventato virale, scatenando una reazione unanime di solidarietà e richieste di cambiamento. Solo quattro giorni dopo l’episodio, la Corte Suprema dell’Alabama ha emesso un ordine amministrativo che esenta le madri che allattano dal servizio di giuria. "Non avrei mai pensato che il cambiamento sarebbe arrivato così rapidamente" ha dichiarato Brown, fiduciosa che la sua storia possa servire da grimaldello per scardinare una normativa antiquata e che non tiene conto delle esigenze legate alla maternità.

Prima di questa vicenda, la legislazione dell’Alabama non prevedeva infatti alcuna protezione specifica per le madri che allattano. Come ricordato dal quotidiano britannico Daily Mail, nel 2022, Andrew Sorrell, oggi revisore dei conti dello Stato, aveva presentato un disegno di legge per esentare le madri in fase di allattamento dal servizio di giuria. La proposta si era tuttavia arenata di fronte a obiezioni secondo cui i giudici avrebbero comunque agito in modo ragionevole nei confronti di tali situazioni. L’esperienza di Brown ha però portato alla luce una realtà ben diversa.

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

"Quando ho proposto la legge, mi hanno chiesto se ci fossero casi concreti di madri allattanti costrette a servire in giuria. Allora non avevo esempi specifici, ma ora è evidente quanto fosse necessaria" ha commentato Sorrell.

Le risposte istituzionali

Il giudice Shanta Owens, una delle figure coinvolte nel caso di Brown, ha definito l’accaduto un malinteso e in una dichiarazione ufficiale, ha spiegato che la donna era stata esentata poco dopo il suo arrivo, come accaduto per altri nella stessa situazione, sottolineando come esistono già meccanismi consolidati per richiedere l’esenzione dal servizio di giuria.

Verso una legge più inclusiva

Nonostante l'opposizione delle frange più conservatrici dello Stato, l’episodio accaduto a Kandace Brown ha riacceso il dibattito sulla necessità di una legislazione più chiara e inclusiva, spingendo la Corte Suprema a emettere un ordine amministrativo che esonera le persone che allattano dal dovere di giuria.

"O mio Dio, ce l'abbiamo fatta! La Corte Suprema dell'Alabama ha appena emanato una modifica amministrativa delle regole che entrerà in vigore entro 30 giorni per proteggere le mamme dal dovere di giurato che stanno allattando" ha commentato la donna su Facebook, allegando la foto dell'ordinanza. "Ora prego solo che i giudici e i funzionari del tribunale non intimidiscano più o rimproverino le madri che non hanno assistenza all'infanzia e non hanno altra scelta che portare i loro figli con sé".

Brown però non si accontenta e insieme a Sorrell e alla rappresentante statale Susan Dubos, sta ora lavorando a un nuovo disegno di legge che estenda le esenzioni non solo alle madri che allattano, ma anche ai principali caregiver di bambini sotto i cinque anni e alle persone che si prendono cura di familiari con disabilità.

La proposta verrà discussa nella sessione legislativa che inizierà il 4 febbraio. Brown ha espresso la speranza che il suo caso possa contribuire a garantire che nessun’altra madre debba affrontare difficoltà simili, ribadendo l'importanza di tutelare le esigenze fondamentali dei bambini e delle loro famiglie.

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