video suggerito
video suggerito

I desideri dei bambini che trascorreranno Natale in ospedale: “Sognano di tornare da mamma e papà”

I bambini dell’Ospedale Pediatrico bambino Gesù hanno scritto i loro desideri per Natale su degli angioletti di cartone, che hanno poi appeso sull’albero di Natale della struttura. La loro educatrice ci ha raccontato cosa hanno aggiunto alla lista per Babbo Natale.
Intervista a Francesca Romana Castellani
Educatrice Specializzata presso la ludoteca del Gianicolo dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù
A cura di Sophia Crotti
0 CONDIVISIONI
Natale in ospedale

“Buon Natale a chi sta bene e a chi sta male, a chi è felice e a chi è triste, a chi cura e a chi è curato, a chi ama e a chi è amato, perché il Natale arriva tutto sommato è la poesia di uno dei piccoli pazienti dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha scritto per sé e per tutti i suoi amici, sparsi tra i diversi reparti della struttura. Tutto sommato, come dice lui, il Natale arriva anche nelle stanze dove i bimbi hanno una flebo attaccata al braccio e non possono trascorrere le feste avvolti dall’affetto della sua famiglia, a casa propria.

I piccoli, grazie al lavoro del team degli educatori della ludoteca del Gianicolo dell’Ospedale Bambino Gesù, non hanno smesso di desiderare e credere nella magia del Natale quest’anno, realizzando, insieme alle loro famiglie, angioletti da appendere all’albero di Natale dell’Ospedale, dietro ai quali ciascuno ha espresso il proprio desiderio. L’educatrice professionale Francesca Romana Castellani ci ha rivelato cosa i piccoli pazienti hanno chiesto a Babbo Natale quest’anno, dicendoci anche che il più grande regalo per lei, all’insaputa di quei bimbi, è avere il privilegio di poter lavorare con loro.

“I bimbi sognano di riabbracciare le loro famiglie, i fratellini dei nostri pazienti di riaverli a casa con loro, tutti esprimono desideri per gli altri, dimostrando che anche nel dolore, quando l’amore e la pace sono sentimenti radicati dentro di sé è impossibile non chiederli per Natale”. 

dott.ssa Francesca Romana Castellani (educatrice professionale della ludoteca del Gianicolo dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù)
dott.ssa Francesca Romana Castellani (educatrice professionale della ludoteca del Gianicolo dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù)

Quanto è importante per i bambini ospedalizzati fare attività che permettano loro di vivere la magia del Natale, la scrittura della letterina e l’attesa?

Per i bambini il Natale è un momento magico, in ospedale cerchiamo di amplificare la magia, perché i bimbi con malattie croniche gravi, costretti per mesi interi in ospedale, riescano a sentirsi accolti da un clima familiare che permetta loro di esprimere veramente ciò che immaginano e pensano del Natale. Tutto questo è importante per proseguire gli obiettivi che ci poniamo tutti i giorni, anche mantenere un filo che li colleghi con la vita esterna all’ospedale. Nei reparti i bimbi si trovano a fare lavoretti insieme, un angioletto di carta da appendere all'albero dietro cui scrivono il loro desiderio o il calendario dell’avvento, o la possibilità di inviare al fratellino o alla sorellina un disegno di Natale.

Parlava dei desideri che i bambini hanno potuto esprimere e scrivere su angioletti e bigliettini, ci racconta quali sono?

Ce ne sono davvero tanti dai più simpatici ai più seri, tutti però racchiudono tutti i principi che questi bambini hanno molto forti dentro di loro, ad esempio su un bigliettino c’è scritto: "il Natale mi piace perché si realizzano i miei desideri". In un altro: “Spero che i bambini smettano di stare male”, in un altro ancora: “Spero di incontrare la renna Rudolf, quella vera però”. Oppure Kevin scrive: “Il Natale è stare in casa con mamma e papà e non in ospedale”. Il desiderio di quasi tutti i bambini è guarire e tornare a casa con la famiglia, ma c’è anche chi scrive che sogna di diventare una ballerina. Un bambino, invece, ha scritto una poesia che ci tengo a leggere: “Buon Natale a chi sta bene e a chi sta male, a chi è felice e a chi è triste, a chi cura e a chi è curato, a chi ama e a chi è amato, perché il Natale arriva tutto sommato”, questo bimbo pensa in grande per tutte le persone.

Credits: ospedale pediatrico Bambino Gesù
Credits: ospedale pediatrico Bambino Gesù

Qualcuno indirizza a medici e infermieri i propri desideri?

Luca scrive: “Vorrei regalare alle mie infermiere tanti dolci, così si addolciranno”, sembra una frase provocatoria invece è solo lo specchio di ciò che provoca essere sottoposti quotidianamente alle manipolazioni delle infermiere, sperando dunque che siano più delicate. Ci sono poi anche tanti desideri sulla pace, bambini che si augurano che nel mondo torni la pace e la felicità. Questi pensieri colpiscono perché nei bimbi il desiderio della pace, dell’amore, della felicità e della famiglia, sono molto radicati.

Anche le famiglie dei bambini possono esprimere i loro desideri per Natale?

Sì, sono commoventi quelli scritti dai fratellini dei bambini ricoverati, che scrivono di sperare che il Natale faccia guarire il loro fratellino o lo faccia tornare a casa presto. Altri scrivono “Aspetto mia sorella da tanto tempo e spero che il Natale mi porti il suo ritorno”.

I bambini ospedalizzati soffrono l’idea che non trascorreranno il Natale con le loro famiglie?

Certo, lo sentono molto, infatti tra i desideri scrivono anche quello di poter tornare a trascorrere le feste con le loro famiglie. In ospedale, però, cerchiamo di alleviare questa difficoltà facendo di tutto per rendere più piacevole questo momento sia per i bambini che per le loro famiglie, creando momenti un po speciali per loro, cerchiamo di farli sentire ancora più accolti durante il Natale, ponendo freno alla loro sofferenza. Uno dei modi con cui lo facciamo sono i lavoretti di Natale che ciascun bimbo fa insieme agli altri in autonomia ma che poi utilizza per addobbare il reparto, rendendo quel lavoretto per tutti.

Questi bambini cosa lasciano a lei del senso del Natale?

Tantissimo, se penso che vivono una situazione di malattia importante, vederli con la loro grande energia e resilienza, mi insegna tutti i giorni, ancora di più a Natale, quanto siano resilienti e occorra prendere gli eventi della nostra vita con più leggerezza, imparando dai bambini come si fa.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views