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I consigli delle esperte per parlare di sesso ai figli: “Iniziare fin da piccoli evita imbarazzi e incomprensioni”

Benché molti adulti si sentano a disagio ad affrontare certi discorsi con i bambini, iniziare a parlare di sesso e intimità fin dai primi anni può essere la chiave per cancellare i tabù e crescere figli più consapevoli. L’importante è fornire risposte adeguate all’età e mantenere un dialogo sempre aperto e costruttivo.
A cura di Niccolò De Rosa
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Quando arriva il momento di dover parlare ai figli di sesso e sessualità, la grande paura dei genitori è quella di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato, finendo per traumatizzare per sempre i propri pargoli. Nonostante il progresso nei media e nella società, molti adulti si sentono infatti ancora molto impreparati o imbarazzati quando si tratta di affrontare questi temi. Eppure è proprio attraverso il dialogo costante e naturale che si costruisce una comprensione sana e consapevole, sin dai primi anni di vita.

A spiegarlo in una recente intervista concessa alla BBC sono state Kerry Wolstenholme e Milly Evans, due esperte di educazione sessuale che attraverso i social hanno più volte approfondito l'importanza di affrontare il tema del sesso già con i bambini in età scolare. Secondo le due autrici (entrambe, pur  con approcci diversi, scrivono libri e fanno divulgazione attraverso i loro contenuti) la mancanza di un'educazione sessuale adeguata in famiglia può infatti spingere i più piccoli a cercare risposte altrove, online o tra i coetanei, rischiando di ricevere informazioni distorte o inappropriate.

Un dialogo costante, non una conversazione unica

Milly Evans ha sottolineato che molti genitori si sentono in difficoltà perché temono di dover condividere dettagli personali, e imbarazzanti, quando in realtà, non è affatto necessario. Per Evans questo problema spesso nasce dal fatto che molti adulti non hanno ricevuto a loro volta una buona educazione sessuale e non hanno mai affrontato simili conversazioni con i propri adulti di riferimento. Non stupisce dunque che mamme e papà si trovino così impacciati nel parlare con i figli di argomenti che, nonostante lo sdoganamento di sesso e corporeità nei media e nel linguaggio comune, vengono ancora percepiti come estranei alle discussioni che si dovrebbero tenere in famiglia.

educazione sessuale figli

Contrariamente all'esperienza vissuta da molti bambini e adolescenti, Evans ha invece raccontato di essere cresciuta in una famiglia in cui il sesso non è mai stato un tabù: i suoi genitori gestivano un negozio di articoli intimi e qualsiasi domanda era lecita. Le risposte arrivavano in modo spontaneo, durante una passeggiata o mentre si cucinava, rendendo il dialogo naturale e privo di imbarazzo.

Affrontare l'argomento appena possibile

Secondo Evans, la chiave sta proprio nell'affrontare il tema con un approccio graduale e continuo nel tempo, spargendo qua e là qualche "pillola" durante i momenti di vita quotidiana , piuttosto che concentrare tutto in una sola conversazione, una scelta che potrebbe risultare poco piacevole per entrambe le parti.

Per Evans, l’educazione sessuale dovrebbe dunque iniziare fin dall’infanzia con concetti semplici come l’autonomia del corpo, il consenso e la comprensione delle emozioni. Nel tempo, tutti questi argomenti possono essere ampliati in base all’età e alla curiosità del bambino 3 poi dell'adolescente), fino al raggiungimento di una piena consapevolezza di tutto ciò che riguarda la sfera dell'intimità.

Il ruolo dei genitori: preparazione e sicurezza

Anche l'esperta Kerry Wolstenholme ha sottolineato come i genitori non debbano sentirsi obbligati a rispondere immediatamente a ogni domanda difficile. Prendersi del tempo per riflettere e prepararsi è del tutto legittimo: proprio come gli insegnanti si documentano prima di affrontare un argomento in classe, anche i genitori possono concedersi il tempo di cercare le parole giuste da utilizzare.

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Wolstenholme ha poi suggerito di adottare un approccio guidato dalla curiosità del bambino: quando iniziano a porre domande, significa che sono pronti a ricevere risposte adeguate alla loro età. Inutile lasciarsi andare a spiegazioni dettagliate e infarcite di termini scientifici, si rischia solo di confondere e generare ancora più dubbi nel bimbo o nella bimba.

Risposte adeguate all’età: un equilibrio necessario

Un aspetto cruciale è infatti modulare le informazioni in base all'età e al contesto. Alla BBC Wolstenholme ha raccontato di un episodio in cui sua figlia di otto anni le aveva chiesto come fosse arrivato il fratellino nella sua pancia mentre erano alla fermata dell'autobus. La domanda era appropriata per la sua età, ma il momento non lo era. Così, ha scelto di darle una spiegazione semplice ma corretta, parlando di spermatozoi e ovuli senza entrare nei dettagli del rapporto sessuale, che la bambina non avrebbe ancora compreso o richiesto.

Creare un ambiente di dialogo aperto

Entrambe le esperte concordano infine sul fatto che il miglior consiglio per i genitori sia quello di affrontare questi temi con sicurezza e adeguatezza all’età, senza rimandare troppo a lungo. I bambini sono esposti a informazioni su questi argomenti molto prima di quanto si pensi, ed è quindi essenziale che ricevano risposte corrette e rassicuranti dai loro genitori. Un dialogo aperto in famiglia, inoltre, permette di verificare cosa viene insegnato a scuola e, se necessario, di supportare e incoraggiare un’educazione sessuale di qualità nelle istituzioni scolastiche.

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