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I consigli degli esperti per aiutare gli adolescenti ad affrontare i conflitti che nascono in famiglia

I conflitti in adolescenza sono del tutto normali, secondo gli psicologi però, quelli che si scatenano in famiglia possono essere dei momenti educativi per i ragazzi.
A cura di Sophia Crotti
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lite in famiglia

L’adolescenza è il momento dello scontro, in questo periodo si delinea la personalità dei ragazzi, anche grazie alle liti che in famiglia mettono in atto con i loro genitori, da cui iniziano a distanziarsi per cercare il loro spazio e abbandonare prima o poi il nido. Lo psicologo Joseph Laino, alle pagine di Parents, invita i genitori a sfruttare questa fase per insegnare ai figli come si affronta un conflitto. “I figli sperimenteranno i conflitti in casa e fuori casa, perché durante l’adolescenza ogni cambiamento viene sentito da loro intensamente, proprio in maniera viscerale”.

Cosa imparano i ragazzi dai conflitti

Durante l’adolescenza i ragazzi si infervorano, provano emozioni fortissime, spesso senza nemmeno spiegarsi il motivo, mentre stanno cercando di affermare la loro personalità, il motivo, secondo lo psicologo Laino è che: “I ragazzi in questa fase iniziano a formare le proprie opinioni sul mondo esterno, sulla politica, la società e i valori in cui credono, è normale che facciano fatica a comprendere i sentimenti che suscitano in loro e abbiano reazioni di scontro anche smodate”. Lo psicologo insiste sul fatto che grazie agli scontri con i genitori e con i pari i ragazzi imparano a conoscere le proprie reazioni e se stessi, delineando la propria individualità.

I genitori, secondo l’esperto, possono rendere almeno i conflitti in casa uno spazio educativo per insegnare ai figli come si affronta ogni questione e come si fa valere la propria opinione rispettando gli altri, seguendo questi consigli:

  • Lasciarli soli se lo desiderano: secondo Laino è bene dare ai ragazzi il tempo che serve loro per calmarsi, anche in solitudine: “Dite loro che quando si saranno calmati potranno affrontare il conflitto con maggiore serenità”.
  • Usare sempre la prima persona: una volta compreso il motivo per cui gli scontri per i ragazzi sono importanti, secondo lo psicologo sarà facile anche mettere in atto questa modalità. Seppur l’atteggiamento del ragazzo fa arrabbiare il genitore bisogna evitare frasi del tipo: Mi fai arrabbiare quando ti alzi e te ne vai”, meglio usare la prima persona. “Sai io mi arrabbio molto quando qualcuno davanti a me si alza mentre gli sto parlando”. Questa formula rende al ragazzo più facile empatizzare con il genitore e instaurare con lui un dialogo.
  • Mettere in atto l’ascolto attivo: Non basta fare finta di ascoltare i ragazzi in preda a una crisi di rabbia, è importante, invece, intervenire, annuire, raccontare al ragazzo esperienze personali simili, riprendere le sue frasi mentre si parla, facendo capire lui che lo si sta ascoltando davvero.
  • Collaborare con il ragazzo: secondo la psicologa è decisamente meglio cercare una collaborazione con il ragazzo, piuttosto che punirlo o rimproverarlo, cercando anche di stimolare delle sue possibili risposte alternative a quell’atteggiamento che lo ha fatto così arrabbiare: “Cosa pensi che avresti potuto fare” oppure “Anche a me alla tua età era successa una cosa simile, come avrei potuto agire secondo te”.
  • Imparare a scendere a compromessi: dopo aver discusso con il proprio figlio, bisogna cercare insieme una soluzione “Per gli adolescenti è importante capire che lo scontro può essere costruttivo se ci si apre al punto di vista dell’altro, dunque i genitori dovrebbero cercare di fare lo stesso”.
  • Insegnare ai ragazzi a comprendere quando stanno per affrontare un conflitto: secondo lo psicologo è fondamentale ragionare insieme sui fattori scatenanti che portano i ragazzi ad abbandonarsi alla collera perché li notino e imparino a correre ai ripari.
  • Ascoltare il proprio corpo: quando qualcosa li infervora spesso le guance si fanno molto calde, lo stomaco si contrae, il battito accelera, se il ragazzo riconosce questi segnali allora saprà prepararsi in maniera moderata ad uno scontro, decidendo anche di prendersi del tempo per rilassarsi.
  • Dare al ragazzo delle strategie per calmarsi: una volta che il ragazzo si accorge che il conflitto è in arrivo e potrebbe reagire in maniera verbalmente violenta può ascoltare della musica, prendersi del tempo per stare da solo, chiamare un amico, respirare profondamente e persino disegnare per calmarsi. “Dite ai ragazzi di trovare la strategia che funziona meglio per loro”.
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