I capelli possono dirci quanto i bambini siano stressati: lo studio su ormoni e problemi comportamentali
Un recente studio condotto dal Basque Environmental Health Research Group (il gruppo di ricerca sulla salute ambientale dei Paesi Baschi) ha rivelato nuovi dettagli sull'analisi del cortisolo nei capelli dei bambini, il quale può essere un indicatore di stress cronico, utile anche per prevedere possibili disturbi comportamentali nei più piccoli.
Il cortisolo è infatti un ormone che il corpo rilascia in risposta a situazioni di stress (non a caso spesso viene definito "l'ormone dello stress") e se di solito i livelli momentanei di cortisolo possono essere misurati nel sangue, nella saliva o nelle urine, è nei capelli che gli scienziati possono osservare l'accumulo dell'ormone sul lungo periodo.
Tale distinzione ha permesso alla ricercatrice dell'Università dei Paesi Baschi (UPV/EHU) Ane Arregi-Otxotorena di operare una chiara distinzione tra lo stress cronico e quello temporaneo. Un approccio che ha consentito di analizzare più a fondo le cause e gli effetti dello stress nei bambini.
Metodologia e raccolta dei dati
La ricerca è stata realizzata grazie ai dati raccolti dal progetto INMA che da anni studia l'impatto ambientale e familiare sulla salute dei bambini.
Lo studio, presentato come parte della tesi della dottoranda Arregi-Otxotorena, ha utilizzato diversi campioni di capelli appartenenti a bambini di 11 anni per esaminare il loro livello di stress cronico. I ricercatori hanno così potuto notare non solo come i livelli di cortisolo nei capelli fossero più elevati nei bambini con problemi comportamentali importanti, ma anche che lo stress materno poteva esercitare un'influenza significativa sul comportamento dei bambini durante l'infanzia.
Un elemento che ha suggerito una rilevante connessione tra il livello di cortisolo dei bambini e i loro problemi comportamentali.
Il rumore ambientale e lo stress cronico
Lo studio ha evidenziato anche altri aspetti interessanti. Un risultato inaspettato della ricerca è stato, ad esempio, l'effetto del rumore ambientale sui livelli di cortisolo dei piccoli partecipanti.
Un'esposizione prolungata al rumore è stata infatti associata a livelli più bassi di questo ormone, specialmente nei maschi. Una vera sorpresa, poiché gli stessi ricercatori erano naturalmente predisposti a pensare l'ascolto continuo di suoni di questo tipo potesse aumentare, e non diminuire, l'accumulo di cortisolo.
Stando ai primi dati ottenuti, invece, il rumore ambientale "spalmato" nel tempo sembrerebbe ridurre il suo effetto nocivo. Tale aspetto verrà però approfondito da ulteriori studi.
Il ruolo dei fattori sociali
Benché lo studio abbia individuato due fattori chiave nello sviluppo dello stress cronico nei bambini (i problemi comportamentali e l'esposizione al rumore ambientale), la stessa Arregi-Otxotorena ha sottolineato come siano diversi e variegati gli elementi che potrebbero influire sui livelli di cortisolo nei bambini.
Per questo motivo, i ricercatori hanno sviluppato un modello che esamina la relazione tra fattori ambientali, sociali e individuali, come l‘inquinamento dell'aria, la presenza di spazi verdi, le relazioni familiari e le dinamiche scolastiche, nonché il livello di attività fisica dei singoli individui.
Il modello creato permetterà con le prossime fasi di studio di identificare quali variabili debbano essere prese in considerazione per misurare efficacemente il cortisolo nei capelli e quali siano invece meno rilevanti.
Conclusioni e prospettive
Lo studio ha aperto la strada a nuove ricerche sulla salute dei bambini, sottolineando l'importanza di identificare i fattori che contribuiscono allo stress cronico in questa fase cruciale della vita. Infanzia e adolescenza sono infatti periodi di rapido sviluppo, durante i quali è essenziale comprendere come diversi fattori influenzino la salute, per garantire che i bambini crescano in modo sano.
"Pensiamo che il cortisolo nei capelli possa diventare uno strumento utile per valutare l'impatto dell'ambiente circostante sullo stress cronico" ha affermato Arregi-Otxotorena. "Questo potrebbe aiutare nell'adozione di politiche pubbliche più efficaci: sapere cosa può causare lo stress cronico della popolazione in una posizione specifica può rendere più facile capire cosa si può fare per prevenirlo".