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I bambini che si sentono sicuri e protetti subiscono meno danni psicologici in caso di evento traumatico: lo studio

Un recente studio inglese ha evidenziato come i bambini che hanno sviluppato un attaccamento sicuro nei confronti dei propri genitori o caregiver, tendono a essere meno vulnerabili a sintomi di disturbo da stress post traumatico.
A cura di Niccolò De Rosa
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La qualità delle relazioni e dell'ambiente emotivo in cui si sviluppa la personalità di un bambino può influire sulla sua resilienza nei confronti di un episodio potenzialmente traumatico. Un recente studio pubblicato su Development and Psychopathology ha infatti esplorato il legame tra lo stile di attaccamento – ossia la tipologia di legame emotivo instaurata tra un bimbo e una figura di riferimento – e i sintomi di stress post-traumatico (PTSS) nei bambini e negli adolescenti.

Analizzando i dati di 30 ricerche precedenti, i ricercatori hanno quindi scoperto che i bambini cresciuti in un ambiente percepito come sicuro e protetto, tendono a sviluppare sintomi meno gravi in seguito a un evento traumatico rispetto ai piccoli allevati in contesti relazionali più complessi, i quali sono invece risultati ben più fragili e vulnerabili.

Gli effetti del PTSD

I traumi nei bambini e negli adolescenti sono purtroppo frequenti e includono esperienze come abusi, violenza domestica, guerre, disastri naturali o incidenti gravi. La meta-analisi effettuata dal team di ricerca britannico ha rilevato che circa il 16% dei giovani che vivono eventi traumatici sviluppa un disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Questo disturbo si manifesta attraverso sintomi molto impattanti dal punto di vista psicologico, quali ricordi intrusivi, ipervigilanza, evitamento e cambiamenti negativi nell'umore o nel pensiero.

Tuttavia, non tutti i bambini esposti a traumi sviluppano PTSD. Fattori di rischio come un basso supporto sociale, isolamento e intensa paura durante l'evento traumatico aumentano la probabilità di sviluppare sintomi. Dall'altro lato, fattori protettivi, come una connessione emotiva sicura con un caregiver, possono ridurre il rischio e promuovere la resilienza.

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L’importanza dello stile di attaccamento

Gli stili di attaccamento, definiti durante l'infanzia attraverso le interazioni con le proprie figure di riferimento (i genitori o i caregiver), svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo emotivo. L'attaccamento sicuro è quello caratterizzato da fiducia e un alto livello di comfort nelle relazioni. Le altre tre tipologie di attaccamento (ansioso, evitante e disorganizzato) comportano invece paura di essere abbandonati, difficoltà nel trovare un legame emotivo e una certa confusione nelle relazioni. Questi ultimi tre stili possono rendere più complessa la regolazione emotiva e influire negativamente sulla capacità di affrontare eventi traumatici.

Secondo Toby Cushing, firma principale dello studio, l'ipotesi di partenza era che un attaccamento sicuro avrebbe ridotto l'intensità dei sintomi di stress post-traumatico nei bambini, mentre uno stile insicuro li avrebbe accentuati.

Lo studio

Per indagare questa ipotesi, i ricercatori hanno esaminato quasi 3.000 pubblicazioni scientifiche, identificando 30 studi idonei alla loro meta-analisi. Questi studi comprendevano un totale di 10.431 partecipanti di età compresa tra 33 mesi e 18 anni (età media 13 anni), con una distribuzione di genere bilanciata (51% ragazze). Le esperienze traumatiche variavano: in 9 studi si trattava di maltrattamenti, in 7 di traumi legati alla guerra, in 4 di disastri naturali, mentre in altri casi il tipo di trauma non era specificato.

I dati hanno dunque confermato che i bambini con attaccamento sicuro mostravano, in media, sintomi di stress post-traumatico meno gravi rispetto a quelli con stili insicuri. Tuttavia, l'entità di questa associazione variava notevolmente tra gli studi analizzati.

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I ricercatori hanno concluso che, sebbene il legame tra stile di attaccamento e PTSS sia significativo, l'effetto tende a rimanere di entità moderata, anche se la base di prove attualmente disponibile risulta ancora limitata. Un punto critico emerso dall'analisi riguarda invece il fatto che molti studi inclusi si concentrano solo su "sopravvissuti" facilmente rintracciabili dai ricercatori, il che potrebbe non rappresentare adeguatamente l'intera popolazione.

Implicazioni e prospettive future

Secondo gli stessi autori, la ricerca evidenzia l'importanza di promuovere relazioni sicure tra bambini e caregiver, non solo per lo sviluppo emotivo, ma anche come fattore protettivo contro l'impatto dei traumi. Investire in programmi di supporto alle famiglie e in interventi mirati per favorire un attaccamento sicuro potrebbe ridurre l'incidenza di disturbi da stress post-traumatico nei più giovani.

Gli esperti suggeriscono che ulteriori studi con campioni più ampi e metodologie standardizzate sono necessari per approfondire la comprensione del legame tra attaccamento e stress post-traumatico, con l'obiettivo di sviluppare strategie preventive e terapeutiche più efficaci.

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