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I bambini che dormono bene imparano meglio le lingue a scuola: lo studio

Dormire dopo una giornata di lezioni a scuola è fondamentale per memorizzare le informazioni apprese durante la mattinata. A certificarlo è uno studio australiano.
A cura di Sophia Crotti
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bimbo dorme

Chi dorme non piglia pesci ma impara le lingue meglio di chi soffre di insonnia. A rivelarlo è uno studio condotto dall'Università dell'Australia meridionale su un gruppo di 35 adulti, ma i cui risultati sottolineano che per fare in modo che i propri bimbi imparino correttamente le complesse regole grammaticali di una nuova lingua, devono dormire a sufficienza.

Chi dorme impara meglio le lingue

Per scoprire i benefici del sonno nell'acquisizione di nuove competenze linguistiche i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 35 adulti a cui hanno fatto imparare una nuova lingua chiamata Mini Pinyin. Questo idioma è basato sul cinese mandarino ma ha regole molto simili a quelle della grammatica inglese.

Metà dei partecipanti ha seguito delle lezioni in lingua durante la mattinata, ha avuto del tempo libero ed è tornato dai ricercatori per sottoporsi ad un test di memoria, l'altra metà ha invece fatto lezione la sera e ha trascorso la notte in laboratorio. Questo secondo gruppo ha potuto dunque dormire mentre l'attività cerebrale veniva registrata dagli studiosi. La mattina successiva anche questo secondo gruppo è stato testato, per comprendere quanto ricordasse della lezione avvenuta il giorno prima.

Chi aveva dormito sonni tranquilli è stato anche in grado di prendere dei voti più alti nel test di lingua. Il dottor Zachariah Cross, uno degli autori principali della ricerca, ha spiegato cosa è accaduto scientificamente al cervello dei 35 adulti, gli stessi meccanismi che avvengono anche in un bambino che torna da scuola, quando si va a dormire. "Le informazioni apprese probabilmente passano, durante il sonno, dall'ippocampo alla corteccia, migliorando dunque la capacità di archiviazione nella memoria a lungo termine" spiega il dottore.

bimba a scuola

La metà dei partecipanti che non aveva riposato poiché aveva seguito le lezioni la mattina e aveva eseguito il test alla sera ha dunque registrato punteggi minori perché il loro cervello non era stato in grado di metabolizzare le informazioni durante la notte. "Il sonno è fondamentale per la memoria, dal momento che permette specifici processi neuronali, interromperlo influenza sicuramente la capacità di bambini e adulti di apprendere una nuova lingua".

I ricercatori hanno dunque compreso che le ore di sonno in cui corpo e mente si riposano profondamente durante la notte non sono solo necessarie per rigenerare il corpo e prepararlo all'intera giornata ma "Uno stato attivo e trasformativo per il cervello" spiega il dottor Cross.

Questi risultati non sono fondamentali solo per assicurare ai propri figli ottimi risultati in inglese, francese o spagnolo a scuola ma possono essere l'inizio di trattamenti volti a migliorare le difficoltà del linguaggio dei bambini con disturbo dello spettro autistico o con afasia, che magari manifestano anche importanti disturbi del sonno.

"Capire come funziona il cervello durante il sonno ha implicazioni che vanno oltre l'apprendimento delle lingue. Potrebbe rivoluzionare il nostro approccio all'istruzione, alla riabilitazione e all'allenamento cognitivo" ha concluso il ricercatore.

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