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I 6 consigli della psicologa per crescere bambini liberi dalla mascolinità tossica

La mascolinità tossica spesso si impara da piccoli, tramite le frasi fatte e il rapporto con i coetanei, per questo una psicologa ha spiegato quanto sia importante motivare i bambini ad esprimere tutta la gamma di emozioni umane.
A cura di Sophia Crotti
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Credits: Instagram

Circola su Instagram un video in cui un bimbo di una decina di anni, davanti ai suoi coetanei, sudati dopo una partita di basket, canta una canzone, mostrando le sue doti canore. I bambini lo supportano, fanno il tifo per lui e una volta terminato l’acuto finale lo abbracciano contenti.

Quello che potrebbe sembrare un semplice video di supporto tra amici in realtà, si legge nella didascalia, è molto di più: “Se conoscete i bambini di quest'età sapete anche quanto sono vulnerabili, e riconoscete quanto il sostegno degli amici sia speciale ed emozionante, soprattutto se fanno qualcosa che non rientra nei parametri della mascolinità tossica”.

La psicologa Erin Sahr alle pagine dell'Huffpost ha condiviso 6 consigli per crescere i bambini liberi dalle morse degli stereotipi sulla mascolinità.

Perché questo video fa ragionare sulla mascolinità tossica

Alle pagine dell’Huffpost, Erin Spahr, terapista del Maryland ha spiegato perché a primo impatto questo video sembra l’inizio di una presa in giro al bambino e, ascoltando i primi commenti dei coetanei, che in realtà sono di stupore, sembra che questi stiano commettendo degli atti di bullismo.

“A rendere questo video così toccante è sia la canzone scelta dal bambino che parla di estrema vulnerabilità, che il suo imbarazzo iniziale, che la reazione dei suoi compagni di squadra”. Secondo la dottoressa, infatti, scegliere di cantare, davanti ad una platea di coetanei, per un bambino maschio di quell’età, ancora oggi non è semplice ed espone ad alcuni commenti crudeli. “È emozionante vedere che il bimbo abbia trovato il coraggio di esprimere la sua passione davanti ai coetanei che lo hanno sostenuto”.

Il bimbo nel video inizialmente è visibilmente in imbarazzo, grazie al sostegno della squadra, non così scontato tra i piccoli di quell’età: “Purtroppo spesso ai bambini maschi ancora oggi viene insegnato fin da piccoli che è meglio che reprimano le loro emozioni, anche inconsciamente, infatti, i genitori si esprimono in maniera diversa con loro, piuttosto che con le bambine” spiega la terapista.

Di conseguenza, in un'età in cui gli amici diventano sempre più importanti e i piccoli imparano ad esplorare le norme sociali che regolano il mondo attorno a loro tendono a farsi travolgere dalla mascolinità tossica: È molto più semplice conformarsi a ciò che fanno tutti, per un bambino, e quindi finire per ostentare atteggiamenti che è stato trasmesso loro essere “tipicamente maschili””. I bimbi dunque piuttosto che essere presi in giro o finire vittima dei bulli, preferiscono quindi ridacchiare, non mostrarsi per chi sono, non riuscire ad esternare le loro vere passioni.

“Queste forme di mascolinità tossica danneggiano tutti, le bambine di oggi e donne di domani, le minoranze e i bambini che non esplorano tutta la gamma delle emozioni umane, vestono i panni di un individuo che non esiste e non imparano davvero ad esprimersi”.

Come aiutare i bambini a crescere liberi dalla mascolinità tossica

I genitori, con i loro modi di fare ed educare i bambini, inevitabilmente incidono profondamente sulla psiche dei piccoli, e possono fare la differenza, indagando e proteggendoli dalla mascolinità tossica. Per questo la psicologa alle pagine dell’Huffpost ha condiviso qualche consiglio:

  1. Siate empatici: “Si tende ad esserlo solo con le figlie femmine e invece no, i genitori dovrebbero interessarsi anche delle emozioni dei loro bimbi maschi”.
  2. Non pensate che i bimbi maschi siano semplici:Mettetevi davvero in ascolto delle loro vite, è di cattivo gusto e poco utile per loro, banalizzare parlando dei maschi come di individui emotivamente poveri”.
  3. Smontate gli stereotipi:Purtroppo i bimbi si sentiranno dire spesso che i maschi non piangono, che non perdono la calma, che non si imbarazzano, è importante ricordare loro che non è così e che possono esprimersi come meglio credono”.
  4. Indagate le emozioni dei figli: “Chiedete loro, mettendovi in ascolto, come stanno davvero, soprattutto se li vedete giù”
  5. Date il buon esempio:Se i genitori per primi si fanno vedere tristi e vulnerabili i bimbi capiranno che anche a loro è concesso essere così”.
  6. Incoraggiate attività che mettano al centro l’emotività: “Cantare, ballare, fare teatro o scrivere un diario, possono essere attività in grado di aiutare i bimbi, a prescindere da loro sesso, di esprimere la propria sensibilità ed emotività, aprendosi agli altri”
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