I 5 consigli della psicologa per crescere i figli con meno stress: “I genitori non sono dei martiri”
Essere dei buoni genitori è un compito difficile, tuttavia la costante attenzione e il desiderio di non far mancare nulla ai figli non deve tradursi per forza in un loop ininterrotto di impegni, stress e sacrifici.
Secondo la psicologa clinica Becky Kennedy, specializzata in genitorialità, annullarsi per i propri figli, infatti, non solo non è salutare per la mamma o il papà che si trova quotidianità sotto pressione, ma sul lungo periodo può ripercuotersi negativamente sui rapporti familiari, sia quelli di coppia che con gli stessi bambini e ragazzi,
Kennedy, diventata una voce autorevole nel panorama americano soprattutto durante il duro periodo della pandemia, da tempo ha iniziato a promuovere un approccio più equilibrato all’educazione dei piccoli, diffondendo l'idea che i genitori non devono essere dei martiri, ma punti di riferimento solidi ed emotivamente equilibrati. Per questo, nel corso di un recente intevrento al podcast Chasing Life della CNN, l'esperta ha fornito alcuni consigli per aiutare madri e padri a riscoprire la cura di sé stessi per vivere con meno stress la propria avventura genitoriale
Accettare gli intoppi della quotidianità
Nel mondo moderno, la vita digitale ha cambiato profondamente il modo in cui funziona il cervello umano, creando un circolo di gratificazione immediata a scapito della pazienza e della tolleranza. Kennedy ha sottolineato come la tecnologia, con smartphone e tablet, abbia reso tutto troppo facile e immediato. Ciò influisce negativamente anche nel modo in cui i genitori affrontano le difficoltà nell’educare i figli. L’abitudine a ottenere risultati immediati ha ridotto la capacità di tollerare le sfide quotidiane della genitorialità, rendendo più difficili da gestire i momenti critici.
Secondo la psicologa, oggi i genitori faticano ad affrontare i disagi inevitabili del crescere i bambini, perché il loro cervello è abituato alla comodità e alla velocità della tecnologia. Ciò porta a percepire i normali problemi dell’educazione come molto più gravosi di quanto realmente siano. Ecco perché è necessario un reset delle aspettative, sia per i genitori che per i bambini.
Imparare a dire "no"
Una delle chiavi per affrontare meglio la genitorialità, secondo Kennedy, è abbandonare l’idea di dover essere genitori totalmente votati ai figli, senza spazio per sé stessi. Invece, bisogna diventare leader "solidi", capaci di fissare dei limiti e proteggerli da tutti, anche dai figli stessi, mantenere il proprio benessere mentale.
Dire "no" alle proposte propri figli (almeno quelle meno importanti), ha spiegato Kennedy, non è un fallimento, ma un modo per mostrare loro che è importante prendersi cura di sé stessi. Staccare per una pausa, che sia per bere un caffè, schiacciare un pisolino o fare una passeggiata da soli, non significa trascurare i figli, ma offrire loro un modello di equilibrio.
Naturalmente, i bambini potrebbero protestare, ma in questi è fondamentale mantenere i confini che sono state tracciare. "Potete sempre validare i loro sentimenti, ma mantenere il vostro limite", ha affermato, sottolineando come questo atteggiamento aiuti a costruire una genitorialità ancora più solida e sana.
Imparare la gentilezza verso sé stessi
Un altro aspetto importante su cui Kennedy insiste è quella che in psicolgoia viene chiamata auto-compassione. Molto spesso infatti i genitori tendon a essere troppo duri con sé stessi, ossessionati dall'esigenze di essere sempre perfetti e pronti a soddisfare ogni bisogno dei figli.
Tuttavia, riconoscere che fare il genitore è un lavoro difficile e permettersi di non essere impeccabili è essenziale per evitare il burnout. Kennedy ha invitato quindi a usare un semplice mantra per ricordarsi di questo: "Essere genitori sembra difficile perché lo è". Ripetersi frasi come queste, ha dichiarato, aiuta ad alleviare la pressione e a sentirsi meno soli e inadatti nelle difficoltà quotidiane.
Non cercare la perfezione
Quando si commettono errori, si perde pazienza o, per i motivi più disparati, non si mantiene una promessa, è giusto rimanerci male, ma non deve nemmeno diventare un pretesto per una continua auto-flaggelazione psicologica. La cosa più importante non è evitare del tutto gli errori, ma sapere porvi rimedio.
Kennedy ha sottolineato che i bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di genitori che sappiano riconoscere i propri sbagli e porvi rimedio, ammettendo lo sbaglio. Anche questi semplci gesti possono aiutare i bambini a imparare un'importante lezione su come gestire la frustrazione e relazionarsi con il prossimo
Cercare supporto
Infine, Kennedy ha esortato i genitori a non affrontare tutto da soli. Condividere i propri sentimenti e le proprie difficoltà con altri, che siano amici, gruppi di sostegno o comunità online, può essere un modo efficace per alleggerire il peso delle responsabilità genitoriali. Non si tratta di un segno di debolezza, ma di una priorità per la salute mentale di tutta la famiglia.
"Chiedere aiuto", ha affermato Kennedy, "è un segno di forza e una testimonianza del fatto che state mettendo al primo posto il vostro benessere e quello dei vostri figli".