I 4 motivi per cui a volte i figli si allontanano dai genitori, secondo gli psicologi
Come aveva spiegato a Fanpage.it la dottoressa Alessandra Taddeo, l’allontanamento dei figli, una volta adolescenti o giovani adulti, dal nucleo familiare, è del tutto normale, anzi fisiologico: “Il rifiuto dei genitori serve ai ragazzi a definire meglio la loro personalità. Il genitore deve diventare un equilibrista tra l'allontanamento e la presenza discreta”.
Se l’adulto però non riesce proprio a spiegarsi questo allontanamento repentino di quello che ancora vede come il suo bambino, ecco 4 punti sui quali potersi concentrare per comprenderne le motivazioni, secondo gli psicologi.
Un’esperienza del passato
Secondo la psicologa Carly Harris, che ne ha parlato alle pagine di Parents, è importante cercare di riflettere su ciò che i figli hanno vissuto fin dalla prima infanzia, comprendendo quali traumi possono star ancora elaborando, se ci sono delle incomprensioni mai chiarite o se ci sono state o ci sono dinamiche familiari malsane.
“I figli potrebbero sentirsi sconnessi, frustrati e provare rancore e risentimento, anche per i loro genitori”. La psicologa quindi suggerisce di creare un dialogo costante con i figli, fin da piccoli: “Solo così si evita che i figli crescano pensando di aver fatto il possibile per superare alcuni traumi del passato e non vedendo però progressi tronchino per sempre i rapporti con i genitori”.
Visioni del mondo nuove e diverse
Anche se si è cresciuti sotto lo stesso tetto, i figli una volta adolescenti entrano in stretta relazione con gli amici, quel gruppo dei pari che li aiuta, come ci aveva spiegato la psicologa dello sviluppo Emanuela Confalonieri, e che spesso ha idee e gusti diversi da quelli dei genitori dei ragazzi.
Da qui si sviluppa una personalità del tutto nuova che può entrare in collisione con quella dei genitori: “Quando si cresce, poi, i conflitti diventano più aggressivi, anche perché spesso nascondono attriti di vecchia data” spiega la dottoressa Catherine Nobile, psicologa newyorkese a Parents. Aver dunque taciuto discordie del passato e aver sviluppato valori diversi da quelli dei genitori, porta i ragazzi a trovare inevitabile, andarsene da casa rompendo i rapporti con mamme e papà.
Genitorialità tossica
Tra i motivi del rifiuto dei genitori, ci potrebbe essere anche il fatto che i figli riconoscono in loro forme di genitorialità tossica, Joel Frank, psicologo americano, alle pagine di Parents ha elencato gli atteggiamenti tipici di un genitore che, talvolta involontariamente e convinto di fare il bene per il proprio figlio, può mettere in atto:
- Lo manipola: questa azione avviene spesso attraverso il senso di colpa, che quindi convince i figli a fare cose che in realtà non vorrebbero fare, pur di non far dispiacere i genitori.
- Lo critica continuamente: sminuire un figlio davanti agli altri, lo porta a sviluppare bassa autostimaHa poca empatia: se non si comprendono i sentimenti dei propri figli, si tende a sminuire e non convalidare mai quello che provano.
- Lo controlla: vuole decidere per lui, dalla scuola allo sport, alle amicizie.
- Preferisce il fratello: fare preferenze tra i fratelli è un’altra caratteristica che rischia di rovinare anche il rapporto tra loro.
- Viola la sua privacy: non esistono porte chiuse o momenti intimi, il genitore invade continuamente la privacy del figlio.
Un figlio in questa condizione, secondo il dottor Frank, finisce per sentirsi sminuito, invisibile e dunque ritiene l’allontanamento dai genitori l’unica soluzione possibile.
La fine di una relazione sentimentale
La psicologa Catherine Nobile, afferma che spesso i ragazzi che si rivolgono a lei raccontandole che hanno deciso di interrompere il rapporto con i genitori lo fanno dopo la fine di una loro relazione sentimentale, dal momento che a volte i genitori, soprattutto se la relazione è stata duratura, rimangono involontariamente molto legati alla o al partner del figlio.