“Ho smesso di dire ai miei figli di andare a letto. Impareranno dai loro errori”: la scelta di una mamma

Nel corso degli anni, il modo in cui i genitori affrontano la gestione del sonno dei propri figli ha subito trasformazioni significative. Karen Bleakley, una mamma australiana, ha raccontato la sua esperienza su Kidspot, rivelando un approccio non convenzionale alla routine del sonno dei suoi figli. La sua testimonianza offre uno spunto interessante su come cambiano le dinamiche familiari man mano che i bambini crescono e acquisiscono sempre più autonomia.
Un rituale diventato abitudine
Quando Karen era madre di tre bambini sotto i tre anni, la routine serale era fondamentale per mantenere l’equilibrio familiare. Ogni sera, il rituale prevedeva il bagno, la lettura di una storia e poi il sonno, con orario fisso e rigoroso intorno alle 19:00. Con tre bambini così piccoli, l'ordine era necessario non solo per garantire che i bambini si riposassero, ma anche per permettere alla madre di avere un po’ di tempo per sé stessa prima di crollare esausta nel letto.
Con il passare degli anni, però, la situazione è cambiata. I figli di Karen sono ora adolescenti, di 15 e 12 anni, e lei è diventata quella che va a letto per prima di tutti, sempre seguendo quella routine serale che l'ha accompagnata per gli anni dell'infanzia dei suoi ragazzi. "Per anni la nostra intera vita ha ruotato attorno alla loro routine della buonanotte", ha raccontato la donna. "Ora sono io a seguire quel rituale".

Autonomia e libertà di scegliere
Con il tempo, alcune cose sono cambiae, ma non tutte. Le regole sugli orari, benché spostate a un'ora più tarda, sono infatti rimaste, anche se Karen ha smesso di fare il "cane da guardia" per farle rispettare. I suoi figli, ormai più grandi, sono infatti liberi di decidere quando andare a letto. In alcuni casi, si addormentano a orari ragionevoli, mentre altre volte, spingono la loro veglia fino a tardi, per poi svegliarsi il giorno successivo con il rimpianto di non aver ascoltato il corpo. E secondo Karen, questa libertà fa parte del processo di crescita e di apprendimento.
Così come lei stessa ha avuto modo di sperimentare in passato, i suoi figli devono infatti imparare a gestire autonomamente le proprie necessità di sonno. "Sono felice di lasciare che i miei figli gestiscano la loro routine del sonno, entro limiti ragionevoli", ha spiegato Karen. "Continuo a controllare come stanno quando vado a letto e a ricordare loro che si sta facendo tardi". E poco importa se a volte i figli rimangono alzati fino a tardi a scrollare sullo smartphone o a giocare con il tablet: saranno la stanchezza e la poca reattività del giorno dopo a insegnare loro la necessità di un riposo adeguato.

Un discorso simile viene applicato anche per il weekend, quando non c'è scuola ed è consentito rimanere svegli fino a notte inoltrata. Se però i ragazzi decidono di svegliarsi tardi il sabato o la domenica mattina, Karen vuole che i figli facciano un riposino durante il giorno, in modo da non arrivare al lunedì giù stanchi e scarichi
Un nuovo capitolo: essere genitori con autonomia
Grazie a questo approccio, dopo anni di battaglie notturne e privazioni di sonno dovute ai bambini piccoli, Karen ha ammesso di sentirsi finalmente libera, non essendo più costretta a dannarsi l'anima dopo ogni cena per costringere i figli a mettersi sotto le coperte. "Posso essere la loro mamma, ma man mano che crescono non mi sento più come se fossi qui per dire loro esattamente cosa fare", ha concluso la madre, che ora può finalmente concentrarsi su se stessa e godere di serate più tranquille, fiduciosa che anche i suoi figli riusciranno a gestirsi in piena autonomia.