“Ho insegnato a mia figlia a gridare ‘mamma’ e non ‘aiuto’ quando è in pericolo”: il trucco di una madre
Sierra Noelle ha rivelato in un video su TikTok, diventato in poco tempo virale, un insegnamento che ha dato a sua figlia da mettere in atto nelle situazioni di pericolo: "Le ho insegnato a gridare "mamma" e non "aiuto" quando è in difficoltà".
La decisione della donna ha diviso genitori ed esperti, tra chi la ritiene un'ottima idea e chi invece pensa che possa aggravare la situazione di stress in cui si trova la bambina.
Il video virale della mamma
Più di 24mila commenti, 3,8 milioni di mi piace e quasi 70 mila ricondivisioni sono i numeri che ha collezionato un video pubblicato su TikTok da Sierra Noelle. La donna spiega nel suo video di aver insegnato alla propria bambina, quando si trova in una situazione di pericolo, a gridare "mamma" al posto di "aiuto". Nel video si vede la donna intenta ad accorrere dietro al vialetto di casa dopo aver sentito gridare "mamma" da una sconosciuta.
Il motivo della sua affermazione è infatti che, secondo la donna, le madri anche se a chiamarle è una voce diversa da quella di loro figlia, siano istintivamente portate a correre da lei.
Sotto al video moltissimi utenti hanno rivelato di insegnare lo stesso alle proprie figlie: "Io le dico sempre di correre da una donna a chiedere aiuto", un'altra utente che non ha figli afferma che per lei sia istintivo intervenire quando sente una bambina gridare "mamma" e non vede figure di riferimento attorno a lei. Tutti concordano nel dire che istintivamente si tende ad accorrere quando un bimbo o una bimba gridano "mamma" e che dunque l'idea di Noelle non sia affatto male.
Il parere degli esperti sul trucco della mamma
Il parere degli esperti è discordante riguardo al metodo proposto dalla donna, secondo la neuropsicologa Sanam Hafeez, che ne parla alle pagine di Parents questo metodo è ottimale per insegnare ai propri bimbi cosa fare in caso di pericolo, senza agitarli troppo. "Dire mamma è confortante per i bambini, anche in una situazione di pericolo, perché chiamare il nome di una persona a cui sono emotivamente legati è un primo passo per rendere il pericolo più gestibile" . La dottoressa afferma anche che gridare "mamma" offre ai bambini la possibilità di attirare l'attenzione dell'adulto giusto, che accorra per aiutarli.
Non è dello stesso avviso Tracy Walder, ex agente dell'FBI che ha spiegato in un video su TikTok, in risposta al contenuto della mamma, perché l'idea di insegnare ai bambini a non gridare aiuto ma a richiamare l'attenzione di una mamma in caso di pericolo sia del tutto sbagliata. "Innanzitutto così facendo si toglie la possibilità di intervenire ad almeno la metà della popolazione, non si richiama infatti l'attenzione di papà, nonni, forze dell'ordine e donne che semplicemente non sono madri" spiega Walder.
A Parents l'esperta sottolinea che invece è importantissimo insegnare ai bambini il termine universale per chiedere l'intervento di un adulto o di qualcuno in caso di pericolo, e questo è "aiuto".
Tuttavia concorda nel dire che quando un bimbo è in difficoltà è bene insegnargli ad avvicinarsi per prima cosa alle forze dell'ordine e subito dopo, se non sono presenti, ad una donna con dei figli. "Dire ad un bambino di gridare mamma in caso di aiuto rischia anche di trasmettergli il messaggio che solo le donne siano compassionevoli e in grado di recepire il suo dolore, invece deve imparare che chiunque possa essere affidabile e di supporto per loro" afferma Walder.
In ultimo la dottoressa Hafeez invita i genitori a insegnare ai bambini a riconoscere il pericolo, prima ancora che spiegare loro a chi chiedere aiuto: "Date ai piccoli gli strumenti per capire quando sono a disagio e dove sono i dispositivi di sicurezza e le figure a cui rivolgersi in ogni contesto in cui si trovano" ha concluso Hafeez a Parents.