Guardare film e cartoni animati violenti cresce bambini maneschi? La risposta in uno studio
Una domanda che i genitori si fanno dall’alba dei tempi, o almeno da quando è stata inventata la televisione è: ma un bambino esposto a contenuti violenti, diventerà a sua volta manesco o violento? Ci ha pensato l’Università di Montreal con un gruppo di ricercatori capitanato dalla professoressa Linda Pagani a dare una risposta definitiva a questo interrogativo.
L’indagine sui bambini esposti alla violenza in tv
Lo studio realizzato dall’Università di Montreal si è posto come obiettivo quello di indagare se la violenza a cui i piccoli avevano avuto accesso tramite film, cartoni o pubblicità in tv che era chiaro poter avere impatto nell’immediato nei piccoli di 4 anni, avesse poi degli effetti a lungo termine sulla psiche e i comportamenti dei ragazzi. Hanno preso parte allo studio quasi 2000 ragazzi, in particolare 963 femmine e 982 maschi, nati tra la primavera del 1997 e quella dell’anno seguente. I ragazzi, che oggi vanno per i trent’anni, sono stati monitorati, attraverso sondaggi proposti ai loro genitori, all’età di tre anni e mezzo e di quattro anni e mezzo.
Mamme e papà hanno dovuto indicare quante volte e per quanto tempo i loro piccoli fossero esposti quotidianamente a contenuti televisivi violenti. “Con contenuti violenti noi intendiamo video dove si vedano aggressioni fisiche, verbali o relazionali, ma anche situazioni dove un soggetto arreca danno ad un altro soggetto, volutamente” spiegano i ricercatori, che non si limitano ad intendere semplicemente film, ma fanno riferimento anche a certi contesti tipici dei cartoni animati. “I bimbi sono attratti da contenuti violenti e frenetici che contengano personaggi accattivanti, come supereroi, considerati tanto più bravi quanto più commettono atti aggressivi, che li conducono alla vittoria”.
Gli effetti a lungo termine della violenza vista in tv
Una volta cresciuti i ragazzi, all’età di 15 anni, hanno dovuto rispondere a delle domande, per i ricercatori, che indagassero il loro comportamento antisociale. Gli studiosi hanno analizzato le seguenti tendenze del carattere di ogni individuo che, durante la prima infanzia, era stato esposto a contenuti violenti:
- minaccia, insulta e spesso si fa coinvolgere da risse
- colpisce e picchia i coetanei per ottenere qualcosa o senza alcuna ragione
- usa armi
- fa rapine
Analizzate le risposte dei ragazzi è risultata evidente innanzitutto una differenza sostanziale tra le conseguenze dell’esposizione a contenuti violenti delle ragazze, rispetto a quella dei ragazzi. Se le prime non avevano alcuna conseguenza, ma risultavano anche molto meno esposte a contenuti televisivi violenti, i secondi che avevano trascorso buona parte della loro prima infanzia davanti a film o cartoni animati violenti risultavano durante l’adolescenza essere fisicamente, verbalmente e psicologicamente aggressivi.
“Lo studio evidenzia che l’esposizione precoce alla violenza mediatica ha conseguenze durature e gravi per i ragazzi, è necessario dunque che la sanità pubblica agisca con campagne mirate volte a informare i genitori sui rischi a lungo termine di certi contenuti, così che possano fare scelte consapevoli sull’esposizione dei piccoli”.