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Gli psicologi svelano il vero motivo per cui i bambini piangono appena tornati da scuola

Il crollo emotivo dei bambini, da poco usciti da scuola, secondo la psicoterapeuta Andrea Loewen ha un motivo preciso. I piccoli si obbligano a sottostare a molte regole in classe e appena rivedono i loro genitori si sentono più liberi di essere loro stessi.
A cura di Sophia Crotti
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bimbo piange dopo scuola

È stata una psicoterapeuta a rivelare perché spesso accada che quel bambino, uscito da scuola con un sorriso stampato in faccia, appena posizionato nel seggiolino dell'auto, pronto a tornare a casa, scoppi in un pianto inconsolabile e non riesca a contenere i capricci. Secondo l'esperto si tratterebbe di un meccanismo di auto-difesa, messo in atto dai piccoli che ancora fanno fatica a regolare le proprie emozioni.

Perché i bambini fanno sempre i capricci dopo scuola?

La psicoterapeuta Andrea Loewen nel 2017 spiegò che una volta tornati da scuola i piccoli, rimasti per diverse ore seduti al banco, senza potersi muovere o esprimere liberamente le proprie emozioni, avevano bisogno di mettere in atto un collasso dell'autocontrollo.

Si trattava di un vero e proprio sfogo emotivo, volto a liberarsi dell'autocontrollo a cui i piccoli si erano costretti in classe. "È una sorta di crisi di nervi, dettata dalla tanta concentrazione sui compiti e sullo studio, dal desiderio di rispettare le regole della classe e di apparire bravi studenti agli occhi dei docenti e dei compagni di classe, che la scuola richiede" spiega la terapeuta alle pagine di Parents. Una volta che la pressione viene meno e che, tornati sull'auto dei loro genitori i bimbi possono ricominciare ad essere loro stessi, è normale, secondo l'esperta, che lascino andare tutte le emozioni represse.

Quali sono i segnali del crollo emotivo dei bambini

Per i genitori è importante cercare di capire se il proprio bambino sta manifestando la difficoltà ad autoregolare le proprie emozioni o se, invece, qualcosa nel contesto scolastico non va. I sintomi del collasso da contenimento, secondo Jeannine Jannot, psicologa dello sviluppo, che ne parla alle pagine di Parents, sarebbero innanzitutto un'esplosione improvvisa e molto forte, quasi inspiegabile, di emozioni. Il bimbo crolla in un pianto caratterizzato da urla e singhiozzi molto forti, è irritabile, affaticato e tende a rispondere all'adulto quasi provocandone il limite della sua pazienza. "Un altro segnale è il mal di stomaco, sintomo che qualcosa a livello emotivo non va, o il mal di testa".

Se gli alunni più grandi tenderanno ad isolarsi e a preferire il tempo da soli, i più piccoli metteranno invece in atto un atteggiamento eccessivamente appiccicoso nei confronti dei genitori. "A differenza dei capricci, poi, questi momenti, non hanno come fine il desiderio di ottenere qualcosa, da parte dei bambini" spiega Jannot, sottoloineando che durante questa esplosione di emozione i bambini sono davvero inconsolabili, anche se la loro attenzione viene dirottata su altro.

La tendenza ad avere queste forti reazioni emotive, secondo l'esperta, diminuisce entro i 12 anni, in ogni caso i genitori devono cercare di non perdere le staffe e accogliere i crolli emotivi dei figli con empatia, facendo capire loro che le emozioni sono importanti e che devono sempre sentirsi liberi di manifestarle.

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