Gli alunni più bravi in matematica e nei temi non sono quelli più diligenti ma i più creativi: lo studio

Non ci sono ore passate sui libri, predisposizione alla concentrazione e amore per una materia specifica che tengano, gli studenti che ottengono punteggi più alti, quando c'è da scrivere un tema o far di conto, hanno una sola caratteristica comune, che i ricercatori dell'Università dell'Australia Meridionale hanno identificato.
La caratteristica che accomuna gli alunni bravi a scuola
La ricerca ha utilizzato i risultati degli esami di 637 alunni raccolti dall'Assessment Program – Literacy and Numeracy (NAPLAN) per identificare negli studenti che ottenevano maggiori risultati una spiccata creatività.
Gli studiosi si sono infatti accorti che pensare fuori dagli schemi e avere inventiva erano indicatori di gran lunga più efficienti del buon rendimento degli alunni, della loro media dei voti o della capacità di essere diligenti e coscienziosi. Gli esami sottoposti agli studenti hanno indagato le loro abilità matematiche e letterarie, scoprendo che la creatività accomunava gli studenti più capaci a far di conto, mentre la flessibilità e la capacità di mettere in atto il pensiero divergente gli alunni più bravi nei temi e nella lettura.
Il primo firmatario dello studio, David Cropley, ha spiegato che queste nuove consapevolezze possono aiutare gli insegnanti a dar vita a lezioni su misura di studente. "I docenti si sforzano per trovare modalità uniche in grado di rendere interessanti e curiosi anche gli argomenti più ostici per i loro studenti, consapevoli che va stimolata la creatività dei ragazzi dovranno pensare ad attività interattive, durante le quali gli studenti potranno darne libero sfogo". Il ricercatore suggerisce dunque alcune attività per gli studenti:
- un gioco di ruolo interattivo: utile a migliorare le proprie abilità comunicative.
- dibattito: utile a permettere agli studenti di guardare ad un unico tema da prospettive diverse.
Basta pensare agli alunni come ad automi
La ricerca oltre a dare spunti interessanti di insegnamento ai docenti che sapranno dunque strutturare lezioni in grado di interessare davvero gli studenti, è stata in grado di spazzare via un luogo comune radicato da tempo nella storia della scuola. "C'è uno stereotipo che serpeggia tra i banchi di scuola da tempo immemore, ossia che creatività e successo scolastico siano in netto contrasto ma non è così". La ricerca, infatti, non pone al centro un comportamento ineccepibile e alunni che, al pari di automi, ascoltano in silenzio la lezione, ma la loro creatività e voglia di dare la propria opinione e il proprio contributo per raggiungere un obiettivo.

Recentemente anche in Italia si è inneggiato ad un ritorno al passato, fatto di materie di un tempo, anacronistiche e di uno studio basato sulla ripetizione mnemonica di poesie e favole, nulla di più sbagliato secondo il professor Cropley. "Le scuole dovrebbero invece essere incoraggiate ad integrare il pensiero creativo nelle strategie didattiche, soprattutto nelle ore di lingua e matematica, che come abbiamo visto sono strettamente legate alla creatività. Gli studenti non possono essere obbligati a sviluppare questa abilità fuori dalle mura scolastiche" spiega Cropley.
Tuttavia, gli studiosi non vogliono rivoluzionare completamente i piani didattici, quanto più implementarli, convincendo dunque gli insegnanti a trasmettere gli stessi messaggi, sviluppando però la creatività degli studenti.