Gli adolescenti che dormono di più, pensano meglio: uno studio dimostra il legame tra sonno e capacità cognitive

Dormire bene è fondamentale per il corpo e la mente, e questo vale ancor più durante l’adolescenza, una fase di cambiamenti profondi che coinvolge non solo l’umore e la socialità, ma anche lo sviluppo cognitivo e cerebrale. Eppure, la maggior parte dei ragazzi dorme troppo poco, spesso ignorando i benefici che un sonno di qualità può portare. L'ennesima dimostrazione arriva da nuovo studio condotto da ricercatori britannici e cinesi, il quale offre un quadro dettagliato della relazione tra abitudini di sonno e funzionamento del cervello negli adolescenti, rivelando quanto anche piccole differenze possano avere un grande impatto sulle capacità cognitive degli adulti di domani.
Quando dormire bene fa la differenza
Il nuovo studio, pubblicato su Cell Reports, si è basato sui dati raccolti all’interno dell’Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD) Study, la più ampia ricerca a lungo termine sullo sviluppo cerebrale e la salute dei bambini negli Stati Uniti. Coinvolgendo oltre 3.200 adolescenti tra gli 11 e i 12 anni, i ricercatori delle università di Cambridge e Fudan hanno potuto osservare, attraverso dispositivi indossabili, le abitudini di sonno dei ragazzi, incrociandole poi con risonanze cerebrali e test cognitivi.
I risultati hanno mostrato un chiaro legame tra sonno e funzionamento cerebrale: chi andava a letto prima e dormiva più a lungo otteneva punteggi migliori in test di vocabolario, lettura, concentrazione e risoluzione di problemi. "Anche se le differenze nella durata del sonno tra i gruppi erano minime – appena un quarto d’ora – gli effetti sul cervello e sulle performance cognitive erano evidenti", ha spiegato la professoressa Barbara Sahakian, dell’Università di Cambridge.

Tre profili di sonno, tre cervelli diversi
Gli adolescenti coinvolti sono stati suddivisi in tre gruppi in base ai loro ritmi notturni. Il primo gruppo, che rappresentava il 39% del campione, era composto da ragazzi che andavano a letto più tardi e dormivano meno (in media 7 ore e 10 minuti), svegliandosi anche molto presto. Il secondo gruppo, il 24%, presentava abitudini intermedie, mentre il terzo, che costituiva il 37%, si distingueva per un sonno più lungo (7 ore e 25 minuti in media) e anticipato. A colpire è stato soprattutto il fatto che il gruppo con il miglior sonno non solo otteneva i risultati cognitivi migliori, ma mostrava anche un volume cerebrale più ampio e un’attività cerebrale più efficiente. "Questo rafforza l’idea che il sonno giochi un ruolo cruciale nello sviluppo cerebrale in questa fase della vita", ha sottolineato la professoressa Sahakian.
Oltre a valutare le funzioni cognitive, i ricercatori hanno monitorato anche il battito cardiaco dei partecipanti durante la notte. Ancora una volta, il gruppo che dormiva meglio aveva la frequenza cardiaca più bassa, un indicatore generalmente associato a un sonno più profondo e rigenerante. Al contrario, i ragazzi che dormivano meno mostravano battiti più elevati, spesso indice di un sonno disturbato e di una maggiore stanchezza diurna.

Un problema diffuso: nessuno dorme abbastanza
Nonostante le differenze riscontrate, tutti i partecipanti dormivano meno delle otto-dieci ore raccomandate per la loro età dalla American Academy of Sleep Medicine. Questo dato preoccupa non poco i ricercatori: "La carenza di sonno è ormai la norma tra gli adolescenti", ha osservato il dottor Qing Ma, primo autore dello studio. "E anche se non possiamo affermare con certezza che dormire meglio causi un miglior funzionamento cerebrale, i dati ci portano chiaramente in quella direzione".
Guardare oltre il dato: perché i ragazzi dormono poco?
Il prossimo passo, spiegano i ricercatori, sarà comprendere le cause che portano alcuni adolescenti a dormire meno e più tardi: l’uso di smartphone, i videogiochi o forse un ritmo biologico che li spinge naturalmente a posticipare il sonno? "Capire questo sarà essenziale per intervenire in modo efficace", ha concluso il dottor Wei Cheng, anch'esso coinvolto nella ricerca. Nel frattempo, una cosa è chiara: un buon sonno non è solo una questione di riposo, ma un alleato prezioso per lo sviluppo mentale e il benessere degli adolescenti.