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Genitori narcisisti: come si riconoscono e quali sono i rischi emotivi per i figli

I genitori narcisistici badano solo al loro interesse e vedono i figli come una fonte di gratificazione, non come individui autonomi che devono sviluppare una propria indipendenza. La psicologa Chiara Ionio, docente in Psicologia dello Sviluppo all’Università Cattolica di Milano, spiega a Fanpage.it quali sono le caratteristiche di questa genitorialità disfunzionale e quali possono essere le difese per i figli che si trovano a fare i conti con madri o padri totalmente presi da loro stessi.
Intervista a Chiara Ionio
Professoressa associata in Psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano.
A cura di Niccolò De Rosa
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Genitori narcisisti

Se i genitori tigre sono ossessionati dal successo dei figli e i genitori elicottero si comportano come autentici maniaci del controllo, esiste una categoria di madri e padri talmente presi da sé stessi che si curano dei propri bambini solo per soddisfare i propri bisogni o alimentare il proprio ego. Sono i genitori narcisisti, individui incapaci d'interessarsi agli altri se non nell'ottica di ricavare una qualche forma di gratificazione per sé stessi.

"I narcisisti sono persone che trovano difficoltà a entrare in una relazione empatica e affettiva con qualcuno, perché sono incentrate solo sul proprio benessere" spiega a Fanpage.it la psicologa Chiara Ionio, Professoressa associata in Psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano.

Quando questi individui diventano genitori però, tale approccio non solo si attenua, ma spesso condiziona pesantemente lo sviluppo psicologico ed emotivo dei figli, i quali anziché essere i naturali oggetti delle attenzioni genitoriali diventano coloro che devono prodigarsi per provvedere alle necessità degli adulti.

Chi sono i genitori narcisisti

I narcisisti non sono persone cattive o adulti che hanno scelto di essere egoisti nei confronti del mondo, ma individui che – a differenza dei vari genitori "tigri", "elicottero" o "spazzaneve", categorie inventate per delineare un particolare stile educativo – sono affetti da un vero e proprio disturbo della personalità che impedisce loro di riconoscere le esigenze altrui.

Chiara Ionio, Professoressa associata in psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano.
Chiara Ionio, Professoressa associata in psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano.

"Quando si parla di narcisismo bisogna ovviamente distinguere tra chi coltiva un po’ di attenzione verso di sé, atteggiamento normale e che anzi può rappresentare un aspetto positivo, e chi invece sviluppa un vero e proprio disturbo narcisistico della personalità", precisa la dottoressa Ionio.

Le mamme e i papà narcisisti, dunque, faticano a percepire i figli come soggetti autonomi e dotati di bisogni e desideri propri. Anzi, per un narcisista i figli diventano un veicolo per gratificarlo e soddisfare i suoi bisogno. "Un processo diametralmente opposto a quello della genitorialità, dove invece è la madre o il padre a provvedere alle richieste materiali ed emotive del bambino".

Come si riconosce un genitore narcisista

I genitori narcisisti considerano i propri figli solo in rapporto al loro bisogno di sentirsi appagati e confortati.

"Poniamo ad esempio che un genitore si trovi ad assistere ad una partita di calcio del figlio. Se il bambino fa un gol, una mamma o un papà potrebbe esultare e congratularsi con il figlio per il suo gesto di bravura – spiega Ionio – Il genitore narcisista, invece, diventa tronfio non tanto perché il figlio ha realizzato una buona performance, ma perché questo dà lustro a sé in quanto genitore ed educatore".

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Così facendo, il successo del figlio non viene riconosciuto per le qualità del ragazzo, ma viene accolto dal narcisista come una conseguenza della sua bravura nell’essere genitore: "Questo genitore pensa: mio figlio è bravo perché io son bravo". Ovviamente un simile atteggiamento può interessate qualsiasi aspetto della vita quotidiana, dalle contingenze più materiali ("Un narcisista potrebbe non farsi scrupoli a mandare il figlio a letto alle 19 di sera perché poi deve andare a cena fuori" ricorda la psicologa) a quelle relative alla sfera emotiva.

In una ambiente narcisistico, infatti, contano solo i risultati: tutto ciò che non comporta meriti ed elogi non vengono minimamente presi in considerazione. Interessi, stati d'animo o delusioni d'amore contano poco per il genitore narcisista, il quale non ha alcun desiderio di occuparsi di simili argomenti con il proprio figlio.

I rischi di una genitorialità narcisistica

Crescere con genitore poco concentrato sulle effettive necessità dei figli può comportare grandi rischi per i bambini.  "Innanzitutto i piccoli infatti potrebbero sviluppare un falso sé per compiacere e appagare il genitore, rinunciando alla propria personalità e ai propri desideri" spiega Ionio, sottolineando quanto questo desiderio di piegarsi alla volontà dei genitori possa risultare nociva per l'equilibrio psicologico di bambini e ragazzi.

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"Il genitore narcisista si aspetta che siano i figli a fare sacrifici per gratificare il genitore o permettergli di raggiungere i propri obiettivi – prosegue l'esperta – Il fenomeno comune è quello del row reversing, in cui il bambino "diventa grande" prima del tempo per sopperire a queste mancanze di cura". In questo quadro, il narcisista non legge la fatica o la tristezza del proprio figlio, ma è il figlio che cerca di prodigarsi per far sì che il genitore si senta bene. "Se ad esempio un bambino si accorge che la mamma è triste o nervosa, non è la mamma a sforzarsi per non far ricadere il peso dei pensieri negativi sul figlio, ma il piccolo che cerca di tirare sù il morale della madre".

Un genitore che non aiuta a sviluppare una buona regolazione emotiva poi, rischia di trasmettere al figlio un errato modello comportamentale, trasformandolo in un adulto egualmente narcisista e poco in grado di riconoscere e dare valore alle emozioni altrui.

Il genitore narcisista può guarire?

"Non è facile che un narcisista si accorga di un modo sbagliato di relazionarsi con il proprio figlio". afferma Ionio. Anche perché, come abbiamo appena detto, spesso i narcisisti sono stati a loro volta cresciuti da narcisisti, dunque il rapporto ego-riferito è l'unica forma d'interazione che conoscono.

"Di solito sono gli altri, magari l'altro genitore o un amico intimo di famiglia, che notano questa disfunzione relazionale" prosegue la psicologa. Quando ciò accade, una mamma o un papà può iniziare ad affrontare il problema intraprendendo un lungo lavoro personale, ovviamente avvalendosi all'imprescindibile aiuto da parte di una figura professionale.

Cosa può fare un figlio per proteggersi da un genitore narcisista?

L'influenza e il tentativo di controllo esercitati dal genitore narcisista non terminano certo con l'arrivo dell'età adulta dei figli. Anzi, con l'addio al nido familiare e l'inizio di una vita indipendente, i figli ormai cresciuti potrebbero trovarsi ad essere vittima di ricatti emotivi da parte di madri o dal padri che cercano di far leva sul senso di colpa per averli abbandonati ("Nessuno mi vuole bene"; "Sono solo/a").

"In questi casi il consiglio è di rendersi conto di non essere i responsabili della disfunzionalità del genitore, ma anzi di esserne stati vittima", conclude Ionio, invitando uomini e donne che si trovano in situazioni simili a non rimanere invischiati nella dimensione del ricatto o del pietismo. Anche qui però può essere di molto aiuto l'intervento di un professionista, il quale può fornire i giusti strumenti non per rompere la relazione con il genitore narcisista, ma per spezzare il potere che costui ha esercitato per anni sui figli.

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