Seggiolino auto per bambini, normativa e regole su come usarlo e fino a che età
In Italia, la sicurezza dei bambini durante i viaggi in auto è una priorità sancita dalla legge, la quale fissa una soglia d'età e di altezza al di sotto della quale i minori sono tenuti a sedere su un seggiolino auto omologato.
Negli ultimi anni, le normative sono persino state rafforzate per garantire una protezione ancora maggiore con l'introduzione dei dispositivi anti-abbandono nel 2018 e il recente cambio di normativa in merito alle regole di omologazione dei seggiolini, che da settembre 2024 non saranno più classificato in base al peso ma tenendo conto dell'altezza del piccolo passeggero.
Ma quali sono esattamente queste regole e fino a quando sono obbligatorie?
Fino a che età è obbligatorio il seggiolino in auto per bambini
Secondo l'articolo 172 del Codice della Strada i bambini in età inferiore ai 12 anni, o la cui altezza risulta inferiore ai 150 centimetri, quando viaggiano in auto devono sedersi utilizzano un apposito seggiolino.
Simile disposizione serve a tutelare la salute dei piccoli in caso di urto o di brusche frenate, poiché le cinture di sicurezza standard non riescono ad imbragare adeguatamente il corpo a causa della ridotta statura.
Tali seggiolini possono naturalmente cambiare tipologia in base alle diverse fasi di crescita dei bambini. L'ovetto e la navicella sono infatti adatti per i bimbi più piccoli, mentre il seggiolino è più adatto dai 3-4 anni in sù.
Sempre stando alle disposizioni include dall'articolo 172 del Codice della Strada, i bambini di età superiore ai tre anni possono occupare un sedile anteriore "solo se la loro statura supera 1,50 m".
In tutti gli altri casi dunque, il bambino deve rimanere sui sedili posteriori prediligendo, se possibile, il sedile posteriore centrale, generalmente ritenuto il più sicuro in caso d'incidente in quanto distante di possibili punto di impatto del veicolo.
Come sottolineato dal sito della regione Lombardia poi, sotto i 125 centimetri tutti i bambini hanno l'obbligo di viaggiare su un seggiolino con schienale.
La nuova legge da settembre
Fino a poco tempo le disposizioni che regolavano l'omologazione di navicelle, ovetti e seggiolini sul mercato erano due normative europee, la UNECE R44/04, che classificavano i prodotti in base al peso e la UNECE R129, che invece prende in considerazione l'età del passeggero.
Dal primo settembre, la UNECE R129, detta anche "i-Size", sarà l'unica norma vigente e dunque i car-seat dovranno essere scelti tenendo come riferimento l'altezza (oltre che l'età) dei bambini.
Fino a quando il seggiolino va rivolto in senso contrario di marcia
Oltre ai nuovi criteri di classificazione dei seggiolini, la normativa R129 ha anche stabilito l'obbligo di viaggiare con il seggiolino rivolto in senso contrario di marcia fino ai 15 mesi di vita. Con la precedente ECE R4, la prescrizione era valida per i bambini fino ai 9 kg di peso.
La testa dei bambini piccoli è infatti più grande e pesante in proporzione al resto del corpo e in caso di urto frontale questa massa viene proiettata in avanti. A questa età però i muscoli del collo non sono non sono ancora abbastanza sviluppati da sostenere adeguatamente il capo del bimbo e dunque il rischio d'incorrere in gravi lesioni è molto più alti.
Se invece al momento dell'impatto la testa del bambino risulta rivolta verso la parte posteriore del veicolo, l'urto viene assorbito con maggiore facilità.
Quando si può utilizzare solo il rialzo in auto
I seggiolini che non sono dotati di cinture integrate ma sfruttano quelle installate direttamente sull'automobile vengono chiamati "rialziati" o "rialzatine".
La nuova normativa però prevede che simili prodotti possano essere utilizzati solo se il bambino ha raggiunto almeno il metro d'altezza.
Quali sono le sanzioni per i trasgressori secondo la legge
La legge prevede sanzioni amministrative per gli adulti che viaggiano in auto con bambini senza rispettare i dovuti criteri di sicurezza.
Riprendendo le disposizioni in materia, il sito dell'ACI (Automobile Club f'Italia) indica che tali provvedimenti prevedono una multa – il cui valore piò variare da 83€ a 332€ – e la decurtazione di cinque punti sulla patente.
Se però lo stesso conducente incappa due volte nella medesima infrazione in meno di due anni, la legge prevede anche una sanzione amministrativa accessoria e la sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.
Anche chi, pur facendo uso dei dispositivi di sicurezza, vada ad alterarne il normale funzionamento (ad esempio modificando l'assetto originale del seggiolino) è passibile di multe da 41€ a 167€.
I dispositivi anti-abbandono
Come ricorda il sito della Polizia di Stato, la legge n. 117 del 2018 (e in vogore dal 7 novembre 2019), ha introdotto anche l’obbligo di utilizzare appositi dispositivi anti-abbandono per tutti gli adulti che si trovino a trasportare bambini al di sotto dei quattro anni d'età.
Tale dispositivo può essere integrato al seggiolino, indipendente o accluso nella dotazione base del car-seat e prevede l'installazione di un dispositivo di allarme che si attiva nel caso di allontanamento del conducente. Questa precauzione va quindi a evitare che i genitori possano dimenticarsi i bambini in auto, una distrazione che soprattutto in estate può risultare molto pericolosa per l'incolumità dei piccoli.