Figli felici e di successo: i 4 comportamenti chiave che fanno la differenza nella crescita dei ragazzi

Nel percorso verso il successo dei figli, il ruolo dei genitori non è decisivo, ma decisamente importante. Theo Wolff, scrittore, educatore e fondatore di un programma di coaching per studenti delle scuole superiori negli Stati Uniti, ha visto sbocciare centinaia di studenti promettenti e, secondo la sua esperienza, la maggior parte dei ragazzi che riescono a distinguersi hanno in comune dei genitori che, indipendentemente dallo status sociale e dalle condizioni economiche, si sono dimostrati in grado di sostenere e stimolare i propri figli. Il tutto, senza caricarli di aspettative eccessive né sostituendosi a loro nei momenti decisivi della crescita.
In un recente articolo comparso sul sito della CNBC, Wolff ha quindi fornito una breve analisi dei comportamenti più comuni nelle di ragazzi "di successo" – non solo quelli capaci di ottenere borse di studio e avviare carriere prestigiose, ma anche quei giovani capaci di garantirsi una vita serena ed equilibrata – individuando in particolare quattro atteggiamenti ricorrenti nei loro genitori.
Meglio supportare che spianare la strada
Molti genitori, mossi dalle migliori intenzioni, tendono a eliminare ogni ostacolo dal cammino dei figli, intervenendo nelle loro scelte e risolvendo i loro problemi al posto loro, dai compiti scolastici ai litigi con gli amici. Questo atteggiamento, recentemente ribattezzato dalla letteratura pedagogica come "genitorialità spazzaneve", all'inizio può apparire un utile scivolo per rendere più agevole la vita dei figli, ma alla lunga priva i ragazzi della capacità di assumersi responsabilità e di affrontare le difficoltà in autonomia. Un handicap non da poco per chi deve apprestarsi ad affrontare il variegato e complesso mondo degli adulti.

I figli di successo, spiega Wolff, imparano invece a gestire da soli le proprie questioni, pur sapendo di poter contare sui genitori nel caso in cui avessero bisogno di supporto. E pazienza se all'inizio ci saranno sbagli e inciampi: affrontare le conseguenze delle proprie azioni è un passaggio essenziale per la crescita.
Lasciare che i ragazzi seguano le loro passioni
Nel corso della sua esperienza professionale, Wolff ha notato che i ragazzi e le ragazze che riescono ad eccellere in qualche campo – sia esso lo studio, l'arte o lo sport – molto spesso hanno affinato i loro talenti seguendo interessi originali e fuori dagli schemi. "Li ho visti creare progetti incredibili che approfondiscono le loro passioni in modi inaspettati, dai curriculum di matematica per la scuola elementare basati sulle statistiche del baseball all'organizzazione di circoli di lavoro a maglia per atleti" ha raccontato l'educatore.

Ciò però è possibile solo quando mamme e papà accompagnano i ragazzi nelle loro scelte senza imporre una direzione prestabilita, lasciando che siano le doti e le inclinazioni individuali a tracciare la strada da seguire. Certo, non tutti gli hobby potranno poi trasformarsi in una carriera o un percorso di studi, ma la possibilità di esplorare liberamente ciò che li appassiona può sicuramente aiutare i ragazzi ad acquisire fiducia in sé stessi e rafforzare le proprie competenze trasversali, fondamentali per i futuri sbocchi professionali e accademici.
Figli indipendenti anche nel tempo libero
Qualora non si fosse ancora capito, Wolff ritiene che l'autonomia sia un elemento fondamentale per la realizzazione dei figli. Tale concetto però vale anche per la gestione del tempo libero. Se infatti la partecipazione a corsi, attività extra-scolastiche o discipline sportive può senz'altro aiutare i ragazzi a disciplinare e coltivare i propri talenti, molti studi hanno ormai dimostrato come il tempo non strutturato – ossia quello in cui non c'è nessuno a dire al ragazzo cosa fare – risulti cruciale per sviluppare autonomia e capacità decisionali.

Ergo, secondo Wolff la chiave del successo risiede anche nel non affollare le agende dei figli con decine di ore settimanali di impegni – dal corso di lingua alle lezioni di piano – lasciando invece che i figli abbiano la possibilità di organizzare il proprio tempo e, perché no, di annoiarsi. È infatti attraverso la noia che i bambini attingono dalla propria creatività per riempire i momenti "morti" e privi di stimoli.
La regola aurea dell'esempio
Infine, conclude Wolff, il modo più efficace per insegnare qualcosa ai figli rimane sempre e comunque l'esempio positivo. Bambini e ragazzi imparano osservando e interiorizzando le abitudini dei genitori. Chi desidera figli responsabili e disciplinati deve essere il primo a fornire un modello da seguire, evitando, ad esempio, di passare troppo tempo davanti allo schermo se si vuole limitare l'uso della tecnologia, o praticando attività fisica se si desidera trasmettere uno stile di vita sano. Ogni genitore dovrebbe insomma chiedersi: "Sto incarnando i valori che voglio trasmettere ai miei figli?".