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“Fare la madre per me non è naturale e mai lo sarà”, la depressione post parto di una mamma

Una scrittrice americana ha condiviso su Instagram e su Today.com la sua esperienza di depressione post partum, soffermandosi sulle sue paure e difficoltà e dando consigli alle altre mamme.
A cura di Sophia Crotti
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depressione post partum

Jen Glantz è una scrittrice americana che, diventando mamma, ha sperimentato che cosa significhi soffrire di depressione post-partum e ha deciso di raccontare la sua storia per aiutare le donne che vivono questa condizione.

Jen ha raccontato la sua storia in un lungo testo su Today.com, spiegando che se non fosse stato per l’aiuto di un’altra donna, non sarebbe mai uscita da quella condizione.

In un recente post su Instagram ha raccontato finalmente di essere serena e felice per sua figlia, ma di non trovare per nulla facile fare la mamma :

"A me non è mai venuto naturale fare la mamma e penso non lo sarà mai, mi è sempre sembrato come di ottenere un lavoro per il quale avevo mentito sulle mie abilità e il mio curriculum".

La depressione post partum di Jen Glantz

Secondo il Ministero della Salute, in Italia la depressione post-partum, colpisce circa il 7-12% delle donne in dolce attesa, durante o subito dopo la gravidanza, quando le donne si cimentano per la prima volta nel ruolo di madri, e fanno i conti con la solitudine che spesso le coinvolge dopo il parto.

Tra i sintomi che si leggono vi sono forte tristezza, irritabilità, pianto e convinzione di non sentirsi all’altezza, rispetto al nuovo ruolo.

La prima visita

Jen Glantz racconta di aver vissuto tutti questi sentimenti fin dal giorno della nascita della sua bambina.

A Today.com ha spiegato che al primo controllo della piccola dal pediatra, lei oltre a sentirsi ancora dolorante dopo il parto, si sentiva stanca e rallentata nei movimenti e nel linguaggio.

La dottoressa a quel punto le ha dato un questionario per verificare se soffrisse di depressione post partum, le domande, però, l’hanno messa molto a disagio.

Tra le domande il questionario le chiedeva se fosse mai stata ansiosa o preoccupata senza motivo in quel periodo.

Come potrei non esserlo? Sto cercando di tenere in vita un neonato, senza la minima idea di come si faccia” ha scritto lei a Today.com.

Un’altra domanda le chiedeva se riuscisse ancora a vedere il lato positivo delle cose o se si incolpasse e basta, e lei ha spiegato che non avere idea del perché la sua bimba non ne volesse sapere di dormire o attaccarsi al seno, vederla non mangiare a sufficienza le rendeva proprio impossibile guardare al lato positivo delle cose.

Presa dal panico, che risultare positiva alla depressione post-partum, avrebbe voluto dire vedersi portare via la bambina, decise però di compilare il form con  il contrario di ciò che davvero pensava.

I giorni a casa

Da qui in avanti la depressione post-partum di Jen Glantz si manifestava di giorno in giorno con nuovi sintomi, ma lei la negava ad amici e vicini che le chiedevano come stesse e si rifiutava di rispondere a telefonate e messaggi di amici se non con un semplice “va tutto bene”.

Aveva continui sbalzi d’umore, si sentiva continuamente in colpa per non poter allattare a causa della mastite, per non riuscire a far smettere di piangere il suo bambino e per non riuscire a lasciarlo neanche per un attimo alle cure di qualcun altro.

Litigavo spesso con mio marito, ma né io né lui sapevamo molto di depressione post-partum, pensavamo che fosse del tutto normale” ha scritto lei a Today.com, spiegando che cercava di fingere anche con lui, per il timore che le portasse via la bimba, una volta scoperto che stava male.

L’intervento di un’amica

L’unica a rendersi conto dello stato di salute mentale di Jen Glantz, è stata una sua amica, già mamma di due bambine che prima di rivelarle di aver capito tutto ha messo in atto un piano, la chiamava una volta al giorno, le mandava messaggi e l’andava a trovare una volta a settimana.

Aveva notato quella malinconia che Jen cercava di nascondere. A quel punto Jen le ha rivelato di non riuscire a mangiare o a parlare con nessuno dello stato di salute della sua bimba, poiché la pervadeva uno stato d’ansia che le faceva pensare che la piccola potesse ammalarsi da un momento all’altro.

Per Jen è stato facile aprirsi soprattutto quando la sua amica le ha rivelato di aver combattuto anche lei contro la depressione post partum e le ha suggerito alcuni accorgimenti, che Jen ha voluto condividere con tutte le mamme.

  • Chiedere aiuto a uno specialista: uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzati nel periodo perinatale possono essere la soluzione per scovare e affrontare la depressione post partum.
  • Raccontarsi ad altre mamme: siano parte di un gruppo di supporto o coetanee che hanno vissuto da poco la maternità, dire a qualcuno che non si è felici può aiutare a sentirsi meno sole e supportate.
  • Farsi aiutare: chiedere a parenti e amici anche nell’accudimento dei figli è giusto, permette alla mamma di riposare e prendersi una pausa da un ruolo a tempo pieno del tutto nuovo.
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