Fa il bagnetto a suo figlio e scopre qualcosa che non va, mesi dopo arriva la diagnosi: “Fidatevi del vostro istinto”

Tutti sembravano sminuire quella pallina che Alexandra Hams, mamma quarantenne del piccolo Rafferty, aveva trovato sulla sua pelle massaggiandolo con la crema dopo il solito bagnetto serale, ma fidandosi del suo intuito la donna è arrivata a una diagnosi. "Racconto la storia di mio figlio per dirvi di fidarvi sempre del vostro istinto" ha spiegato la donna alla testata Wales Online.
La scoperta durante il bagnetto e la ricerca di una diagnosi
Alexandra Hams, mamma del piccolo Rafferty, mentre massaggiava il corpo del bimbo con una crema idratante, dopo il bagnetto, ha sentito un piccolo nodulo e ha sottoposto il suo dubbio al pediatra. Il medico non le sembrò preoccupato ma prescrisse al bimbo un'ecografia, che avrebbe potuto fare solo due settimane dopo: "Dopo due settimane mi chiamarono per dirmi che l'esame per il bimbo era rimandato, così decisi di fargli fare i controlli per via privata" ha spiegato la mamma.
All'inizio i medici parlarono di un tumore benigno, ma la donna volle andare più a fondo, perché il nodulo continuava a crescere, fino a diventare grosso quanto un acino d'uva. Seguirono tantissimi esami, che la mamma lottò perché il suo bimbo potesse fare al più presto, una nuova ecografia nel mese di novembre, una risonanza magnetica e biopsia a dicembre. Fino a che, finalmente, il bimbo ottenne la diagnosi: quella pallina che in molti avevano sminuito era in realtà un sarcoma fibromixoide, un cancro raro che si sviluppa nei tessuti connettivi del corpo di cui Alexandra non aveva mai sentito parlare, a che richiedeva un immediato intervento di asportazione.
La diagnosi e l'inizio delle cure
L'arrivo della diagnosi, racconta la mamma al giornale locale, ha provocato in lei un mix di emozioni, se da un lato era terrorizzata dinnanzi a un male di cui conosceva poco e che stava colpendo il suo bimbo, dall'altra ha tirato un sospiro di sollievo. "Non ho dormito per un anno intero, sapevo che c'era qualcosa che non andava, me lo sentivo come madre, tutti mi trattavano come una pazza, ma ho finalmente capito che non lo ero". Ancora scossa ha cercato di incanalare tutte le sue energie verso la ricerca di una soluzione, mentre il piccolo veniva preso in carico dal Royal National Orthopaedic Hospital di Stanmore, dove è stato operato a gennaio 2024 per una prima rimozione del tumore. "È stata dura vedere tutte quelle famiglie segnate dal dolore che arreca la malattia oncologica di un figlio, pensare di essere anche noi parte di quel dolore, ma ho scoperto una forza mai vista prima nel mio bimbo".
Prima dell'operazione il piccolo disse alla sua mamma che si sentiva forte, buono e coraggioso e una volta uscito dalla sala operatoria, fu subito chiaro ai medici che l'intervento era stato risolutivo. Il piccolo oggi sta bene ma viene controllato periodicamente dal personale dell'ospedale e conduce una vita felice, al pari di quella dei coetanei. La mamma ha indetto una raccolta fondi per aiutare la ricerca contro la patologia che lo ha colpito e da quel momento in avanti non smette di raccontare la loro storia. "Ricordo che entravo negli studi dei medici e chiedevo loro scusa, dicevo che non avrei mai dovuto essere lì, oggi so che è stato il mio intuito materno ad aiutare e salvare mio figlio, non smettete mai di credere a quello che vi dicono cuore e testa" ha concluso.