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Eritema solare, i sintomi e come curarlo: gli avvertimenti della pediatra per prevenire danni alla pelle

I sintomi più evidenti comprendono arrossamenti e dolore, tuttavia l’eritema solare comporta anche un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori alla pelle. La pediatra: “Prevenire è essenziale, ma le creme solari da sole non bastano. Serve molta attenzione”.
Intervista a Elena Scarpato
Pediatra e membro SIP
A cura di Niccolò De Rosa
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Eritema-solare

Se i bambini stanno troppo tempo sotto il sole senza adeguate protezioni, uno dei rischi più comuni è rappresentato dall'eritema solare, una lesione della pelle che provoca dolorosi arrossamenti.

Nei casi più lievi rimediare a questa bruciatura tipica dell'estate è piuttosto semplice, tuttavia è bene non sottovalutare la pericolosità di simili infiammazioni, anche perché l'eritema solare in tenera può comportare effetti nocivi anche a lungo termine.

"L'eritema solare è già una manifestazione di un danno che dovrebbe essere evitato" spiega a Fanpage.it Elena Scarpato, pediatra e membro della Società Italiana di Pediatria, sottolineando come la prevenzione, ancor prima dei rimedi, rappresenti il punto principale da cui partire quando si parla di bambini e danni da sole.

Che cos'è l'eritema solare

Come ricorda l'istituto Superiore di Sanità, l'eritema solare è un'infiammazione della cute – talvolta genericamente identificata come "scottatura" – causata dall'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti del sole.

I bambini sono particolarmente esposti a questo problema, poiché la loro pelle è più sensibile di quella degli adulti.

"Spesso poi i bambini di oggi sono meno abituati a rimanere all'aria aperta durante l'anno e ciò rende la loro cute ancora più impreparata all'intensità dei raggi solari durante l'estate" aggiunge la pediatra, sottolineando come una maggiore gradualità potrebbe favorire fattori come la produzione della melanina o l'ispessimento cutaneo che aumentano le difese naturali contro il solleone.

Elena Scarpato, pediatra

I sintomi e i rischi dell'eritema solare

L'eritema solare si manifesta con il tipico rossore nelle zone esposte ai raggi UV. L'infiammazione può erompere a chiazze o su aree estese del corpo e provoca fastidio e dolore fisico al contatto.

L'area infiammata può presentare anche:

  • Edemi (accumulo di liquidi in rilievo sulla pelle)
  • Vesciche
  • Prurito

A ciò si può aggiungere anche un certo malessere (stanchezza, mal di test, inappetenza) dato dal colpo di sole.

L'eritema solare è poi un forte fattore di rischio per i melanomi, soprattutto se il problema insorge nei primi 10/20 di vita.

"Anche se in età adulta vengono adottate tutte le precauzioni del caso, chi ha avuto danni da sole da giovane è come se avesse accumulato un danno che lo espone al rischio a lungo termine" sottolinea Scarpato.

I rimedi per l'eritema solare

Qualora un bambino dovesse mostrare un danno da sole, per i casi più lievi può bastare l'utilizzo di creme cortisoniche. Se però l'area interessata è molto estesa è meglio non abusarne perché si rischia un sovradosaggio. Per il dolore invece si può ricorrere al comune paracetamolo.

Nei casi più severi invece – ossia quando il bimbo mostra vescicole o  sintomi di un malessere prolungato e intenso – è bene rivolgersi al parere di un medico per valutare il da farsi. In alcune circostanze potrebbero essere prescritte delle terapie steroidea per bocca.

"Dopo la scottatura è poi bene mantenere il bambino molto idratato per affrontare la fase desquamativa che conosciamo tutti".

Scottatura ed eritema solare

Come si previene l'eritema solare: le creme non bastano

Anche ciò che fino a poco tempo fa era universalmente ritenuto valido, oggi non appare più così efficace nella protezione dei bambini. Le creme solari sono state considerate efficaci. Questi prodotti, usati sia dai bambini che dagli adulti, contengono filtri chimici che aiutano a prevenire il fanno da sole.

Già nel 2021 la Food and Drug Administration (FDA) – l'azienda statunitense che si occupa di sicurezza di farmaci e alimenti –  aveva pubblicato uno studio che mostrava come alcune sostanze presenti in queste creme solari venissero assorbite dal corpo e immesse nel flusso sanguigno. Siccome l'effetto a lungo termine non era e non è tutt'ora ancora noto, l'FDA aveva raccomandato di non applicare simili prodotti sui bambini, preferendo invece cremi solari con filtri minerali, come l'ossido di zinco.

Più recentemente la stessa Associazione Culturale Pediatri ha pubblicato un documento che, avvalendosi delle ultime evidenze scientifiche, mostrava come molte creme solari presentassero delle nanoparticelle introdotte dalle aziende per rendere i prodotti più facili da spalmare. Tali corpuscoli sembrano però in grado di oltrepassare la barriera cutanea ed entrare in circolo nell'organismo, con conseguenze ancora sconosciute.

Il position paper è stato però oggetto di un'accesa polemica con l'Istituto Superiore di Sanità, che ne ha preso parzialmente le distanze.

Bambini e crema solare

Ad ogni modo per l'esperta la visione generale in fatto di protezione solare deve iniziare a cambiare: "I bambini vanno difesi dal sole non solo usando le creme solari, ma proprio evitando l'esposizione diretta ai raggo UV".

I modi più efficaci per prevenire l'eritema solare (limitando l'uso di creme solari) risultano dunque essere:

  • Evitare di esporre i bambini alla luce solare durante le ore più calde
  • Fare in modo che i bambini passino la maggior parte del tempo all'ombra
  • Preferire, se possibile, indumenti con filtro UV integrato (come quelle dei surfisti)

Per i bambini sotto i sei mesi vige invece il divieto dei medici di esporli ai raggi solari, anche perché sotto tale soglia non possono nemmeno essere usate le creme solari.

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