Entro il 2050 un bambino su tre nel mondo sarà obeso o sovrappeso: lo studio e l’appello degli esperti

L’obesità infantile sta diventando una crisi sanitaria globale senza precedenti e un recente studio condotto dal Murdoch Children's Research Institute (MCRI) ha lanciato un nuovo allarme rivolto all'intera comunità internazionale: se le cose non cambieranno, entro il 2050, oltre la metà degli adulti e quasi un terzo dei bambini e degli adolescenti nel mondo saranno in sovrappeso o obesi.
La funesta previsione certifica un trend che minaccerà soprattutto le nuove generazioni, le quali potrebbero affrontare gravi problemi di salute e un vertiginoso aumento dei costi sanitari. E secondo gli esperti, il tempo per invertire la rotta è quasi agli sgoccioli.
L'aumento allarmante dell'obesità infantile
Lo studio, pubblicato su The Lancet, ha previsto che entro il 2050 un bambino su sei sarà obeso. In termini numerici, si stima che 385 milioni di giovani saranno in sovrappeso e 360 milioni obesi, con un totale di 745 milioni di Under 24 che dovranno fare i conti con i problemi fisici e psicologici legati all'eccesso di peso. Di questi, fanno sapere gli autori della ricerca, 356 milioni saranno addirittura bambini di età compresa tra 5 e 14 anni.
Secondo le proiezioni, nazioni come Cina, Egitto, India e Stati Uniti avranno il maggior numero di bambini e adolescenti obesi entro il 205, mentre in Australia, si prevede la transizione all'obesità più rapida del globo, con un numero di ragazzi obesi (circa 2,2 milioni) che supererà di gran lunga quello dei giovani in sovrappeso ("appena" 1,6 milioni).

Dati simili fotografano una situazione molto seria, dove i tassi di obesità tra i giovani sono più che triplicati rispetto al 1990, evidenziando quindi l'inefficacia delle strategie attuali nel contrastare tale tendenza.
Le conseguenze per la salute pubblica
L'obesità è associata a numerose complicazioni, tra cui diabete, cancro, problemi cardiaci, disturbi respiratori, problemi di fertilità e sfide per la salute mentale. Questi problemi non solo influenzano pesantemente la qualità della vita dei giovani, ma rappresentano anche un peso significativo per i sistemi sanitari nazionali e l'economia globale.
Ciò significa che in un futuro sempre più vicino, i cittadini potrebbero non solo trovare cure meno accessibili a causa di servizi sanitari sovraccarichi, ma anche affrontare una spesa pubblica insostenibile, aggravata dalla necessità di garantire assistenza e terapie adeguate a una popolazione sempre più colpita da patologie legate all’eccesso di peso.
Perché l'obesità appare sempre più come un'epidemia?
Secondo i ricercatori, le cause del costante aumento dei casi di obesità sono complesse e multifattoriali. Tra i principali fattori, gli esperto indicano però le grandi disuguaglianze socio-economiche nell'accesso a cibi sani (in sempre più parti del mondo gli alimenti salutari e non processati stanno raggiungendo costi proibitivi per le fasce di popolazione più povere), il marketing aggressivo di cibi spazzatura, la mancanza di spazi sicuri per l'attività fisica, predisposizioni genetiche e, in ultima istanza, il fragoroso fallimento delle politiche pubbliche.

Oltre a ciò va poi considerato l'enorme impatto della tecnologia sulla società, la quale appare sempre più orientata verso stili di vita sedentari, caratterizzati da poco movimento e molte ore passate davanti a uno schermo, contribuendo all'aumento dei tassi di obesità.
Intervenire subito per evitare il disastro
Tra le possibili soluzioni per arginare il fenomeno, gli autori della ricerca hanno messo al primo posto la necessità di attuare efficienti strategie di prevenzione, poiché l'obesità raramente si risolve dopo l'adolescenza. Intervenire tempestivamente può prevenire complicazioni future e ridurre il peso sui sistemi sanitari. Da qui l'appello degli esperti per invitare le istituzioni a sviluppare piani d'azione quinquennali che vadano ad affrontare tutti i fattori che contribuiscono all'obesità, tra cui le scelte alimentati, attività fisica, stile di vita e ambiente.
Tra i possibili provvedimenti, gli studiosi hanno suggerito la tassazione delle bevande zuccherate (alzare i prezzi di simili prodotti per ridurne il consumo), il divieto di produrre pubblicità di cibi spazzatura rivolta a bambini e giovani, la promozione di pasti sani nelle scuole (molta più frutta e verdura, meno alimenti processati) e una nuova pianificazione urbana per incoraggiare stili di vita attivi attraverso la creazione di spazi come piste ciclabili, aree pedonali e parchi per far giocare i bambini all'aria aperta.