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“Ecco le 5 regole severe su cui non transigerò con i miei figli”: il severo elenco di un’insegnante fa discutere

Un’insegnante del Regno Unito ha pubblicato un TikTok nel quale racconta alcune le regole che, quando sarà diventata madre, i suoi figli dovranno assolutamente rispettare, dai rigidi orari per andare a letto ai controlli periodici dello smartphone.
A cura di Niccolò De Rosa
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5 regole severe della mamma insegnante.

Miss Wright, un'insegnante inglese dalle superiori ha innescato un acceso dibattito dopo che in un recente video postato su TikTok ha elencato cinque cose che non permetterà mai di fare ai suoi figli, quando li avrà.

Una lista piuttosto severa, che prevede numerose restrizioni, alcune imposizioni e la pressoché totale assenza di privacy per tutto ciò che concerne social media e telefonini.

"Gli smartphone sono strumenti molto potenti, molto più di quanto crediamo e non sono molto sicura di come chiunque sotto i 18 anni possa usarlo" esordisce la docente nel video, spiegando come l'utilizzo della tecnologia rappresenti una delle principali preoccupazioni quando pensa alla crescita di un figlio adolescente.

Le cinque regole della madre severa

La prima regola ferrea di Miss Wright riguarda proprio il rapporto con lo smartphone.

"Se mio figlio avrà un telefono prima dei 14 anni, dovrò controllargli lo smartphone settimanalmente e fino ai 16 anni dovrò sapere tutte le sue password" spiega l'insegnante. Un approccio molto restrittivo, ma che Wright ritiene necessario per evitare incidenti con compagni di classe, episodi di bullismo o adescamenti e truffe da parte di estranei.

L'elenco prosegue poi con il divieto di usare smartphone e tablet dopo le 19.00 fino all'età di 7 anni e dopo le 20:00 nell'arco temporale tra gli 8 anni e le medie. In questo modo i ragazzi dovrebbero sfuggire alla dipendenza dalla tecnologia e eviteranno di usare simili device a tavola o prima di andare a letto.

La terza regola riguarda invece lo sport: i suoi figli non potranno rifiutarsi di praticarlo. Provenendo da una famiglia dove si è sempre fatta molta attività fisica, Wright considera infatti lo sport un elemento fondamentale per la crescita di un bambino o di un ragazzo, poiché comporta benefici per la salute, favorisce la socialità e insegna a cavarsela in ogni situazione della vita.

Ma se lo sport cura il corpo, per Wright è la lettura a coltivare la mente e la creatività dei bambini. Per questo i suoi figli dovranno continuare a leggere anche dopo la scuola primaria. Fino ad una certa età sarà la mamma a leggere loro le storie della buonanotte, ma quando saranno più grandicelli dovranno essere loro a scegliere dei libri e leggerli un po' per volta ogni giorno.

Infine, i futuri bimbi della professoressa avranno orari ben precisi per andare a letto (e ovviamente non potranno deciderli loro): sotto le coperte alle 21:oo e luci spente entro le 21:30. Dopotutto, spiega Wright, tutti gli esperti sottolineano l'importanza di un riposo di qualità per il corretto sviluppo psicofisico durante l'infanzia e l'adolescenza.

Il dibattito social

Molti utenti si sono trovati molto d'accordo con la severità della professoressa, concordando sul fatto che avere regole ben chiare non possa che far bene all'educazione dei ragazzi.

Per quanto riguarda l'assenza di privacy, invece, i commenti si sono equamente divisi tra chi ritiene che i pericoli del Web siano troppi per farsi qualche scrupolo di fronte alla necessità di segretezza dei teenager, e chi invece non trova educativo impedire che i ragazzi coltivino una propria sfera intima e privata.

"Mia madre controllava il mio telefono e questo ha rovinato il nostro rapporto perché c'erano cose di cui parlavo con i miei amici e di cui non ero pronta a parlare con lei" ha raccontato un'utente.

"Nobili propositi, ma da madre di due figli devo dirti che la realtà è un po' diversa" rincara la dose un'altra commentatrice, sottolineando come molto spesso il compito genitoriale risieda proprio nel mediare tra il bisogno di ordine e controllo degli adulti e le singole e imprevedibili necessità dei figli.

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