Ecco come fa ciascuna fiaba della buonanotte a migliorare il sonno dei bambini, secondo la scienza
Le fiabe della buonanotte per i più piccoli funzionano come un potente sonnifero, riuscendo a calmare anche i bimbi più vivaci che tra paesaggi incantati, principesse dagli abiti sontuosi, cavalieri e animali antropomorfizzati fanno lavorare la fantasia e si abbandonano tra le braccia di Morfeo. La pediatra dello sviluppo Megan Thomas, insieme a un gruppo di studiosi provenienti da diversi atenei, sull’edizione speciale di Natale della rivista scientifica theBMJ ha spiegato analizzando 4 fiabe della tradizione, quali meccanismi riescano a condurre i piccoli nel mondo dei sogni e in che modo questi racconti possano far riflettere i bambini sull’importanza di un sonno sicuro. Ecco quale fiaba scegliere a seconda che il vostro bimbo fatichi a prendere sonno, russi di notte o faccia spesso gli incubi.
Biancaneve e i sette nani che non riescono a dormire
Secondo la pediatra ad essere fondamentali nel racconto di Biancaneve e i 7 nani sono proprio i piccoli uomini che lavorano in miniera per trovare le pietre preziose. I 7 amici di bassa statura della principessa sono affetti da nanismo o acondroplasia, questo causa non pochi problemi al loro sonno. Secondo la pediatra bisognerebbe insistere con i bambini sulle lamentele di Brontolo che spesso non riesce a prendere sonno a causa del russare dei compagni, questo accade perché la condizione fisica degli uomini li porta ad avere apnee notturne ostruttive, a russare e dunque ad avere un sonno molto disturbato. Qualcuno tra loro russa e qualcuno non riesce a dormire, manifestando l’indomani uno dei sintomi dell’insonnia, Brontolo è sempre irritato, Pisolo ha sempre sonno, Mammolo è in seria difficoltà a relazionarsi con i suoi amici, Dotto balbetta e ha difficoltà nel linguaggio.
Ma i 7 nani non sono i soli ad addormentarsi nella fiaba, Biancaneve mangia la mela che le propone la strega cattiva, travestita da vecchina, e cade in un sonno profondo, lo stesso che i farmaci e i sonniferi promettono anche per i bambini o gli adolescenti. Secondo la pediatra però abusarne è un male e soprattutto, non a caso, quando si parla di Biancaneve si dice che lei cade in un sonno profondo simile alla morte. È importante far riflettere i bambini sul fatto che si tratta di farmaci che inducono uno stato di sedazione nei ragazzi non un vero e proprio sonno ristoratore. “Si tratta certamente di un racconto molto soporifero, ma anche in grado di far riflettere i bambini su diversi elementi collegati al sonno”.
La principessa sul pisello e la difficoltà di prendere sonno
Non esiste principessa che dorme peggio della principessa sul pisello, la ragazza trascorre una notte insonne, nonostante i 20 materassi sovrapposti, quella piccola sfera verde riesce a infastidirla tutta la notte.
Quando al risveglio racconta la nottataccia i genitori non le credono, pensano sia solo troppo viziata, in realtà secondo la pediatra Thomas e il suo team probabilmente la principessa è affetta da un disturbo dello spettro autistico che le causa ipersensibilità, difficoltà a prendere sonno, insonnia, problemi nella secrezione di melatonina, comportamenti ripetitivi. “Questa fiaba può servire ai bambini autistici per spiegare loro le difficoltà che hanno nel sonno e aiutarli a non temerle”.
Riccioli d'oro e il letto perfetto per dormire
La fiaba di Riccioli d'oro che, dopo aver mangiato il pasto degli orsi, cerca tra i loro letti il migliore per fare un riposino racconta quanto sia importante l'ambiente circostante per il riposo dei bambini. Leggendola si può spiegare ai piccoli, secondo la pediatra, che è normale non riuscire a dormire bene come a casa propria quando saranno ad un pigiama party o durante la prima vacanza da soli.
"Per il sonno perfetto sono necessari un letto comodo, una camera non troppo calda e nemmeno troppo fredda, buia e silenziosa e questa fiaba lo spiega ai più piccoli".
Peter Pan e il sonnambulismo dei bambini sperduti
Secondo la pediatra Thomas la fiaba di Peter Pan e dei bambini sperduti introduce i lettori alle parasonnie, i disturbi del sonno che spesso si manifestano durante l'infanzia:
- sonnambulismo
- parlare nel sonno
- risvegli confusionali
- terrori notturni
- paralisi del sonno
Le parasonnie e i terrori notturni, secondo la pediatra derivano da ansia, stress, traumi, accumulati durante il giorno, i bimbi sperduti hanno vissuto l'abbandono, devono sfuggire da grossi pericoli, come Capitano Uncino, per questo ne soffrono.
Diversi sono i sogni dolorosi, che spesso fa Peter Pan, veri e propri incubi che raggiungono un picco tra i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, per pochi continuano ogni notte fino ai 12 anni. Leggere questa fiaba ai più piccoli ricorderà loro l'importanza del sonno, anche per fissare nella mente i ricordi e le nozioni imparate durante la giornata, e normalizzerà gli incubi che fanno parte della crescita.