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È vero che il recupero post-partum può durare anche diversi anni? La risposta degli psicologi

in un recente post diventato virale su Instagram, una mamma americana ha raccontato di aver impiegato quasi due anni prima di riuscire a mettersi alle spalle l’esperienza del parto. Secondo gli esperti, infatti, se i tempi di recupero del corpo possono essere relativamente brevi, le modalità di ripresa della psiche possono rivelarsi molto più lente e complesse.
A cura di Niccolò De Rosa
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Il parto è un evento straordinario e intenso, che segna profondamente la vita di una madre. Dal punto di vista medico, il corpo impiega di solito circa sei/otto settimane per recuperare (è il cosiddetto puerperio, ossia il periodo necessario al fisico materno per ritornare alle condizioni pre-gravidanza), ma il benessere mentale e psicologico della neo-mamma può seguire tempistiche molto più variabili e dilatate.

È il caso di Alexandra Kay, mamma di tre figli e content creator americana che qualche settimana fa ha condiviso con i propri follower un video su Instagram per raccontare di aver avuto bisogno di circa due anni per sentirsi di nuovo se stessa dopo l'impegnativa sfida del parto.

Il video non ha mancato di accendere un partecipato dibattito dove molte altre donne hanno raccontato le proprie esperienze, accendendo i riflettori su un argomento spesso sottovalutato quando si parla di gravidanza e maternità: al di là dell'aspetto fisico, quanto tempo occorre perché una madre riesca a superare mentalmente la primissima fase della maternità?

La testimonianza della mamma

Durante il suo sfogo social, Kay ha raccontato che solo dopo due anni e mezzo ha iniziato a sentirsi di nuovo "un'individuo indipendente", senza la costante sensazione di dover rispondere a ogni bisogno del proprio bambino. Secondo la madre, infatti, è necessario molto tempo affinché il corpo, la mente e persino la "dimensione spirituale" di una madre trovino un nuovo equilibrio per riprendersi dalle fatiche del parto e tornare a ridistribuire aspettative e priorità.

Il post è rapidamente diventato virale e molte madri si si sono riconosciute in questa analisi. Il dibattito che ne è scaturito dimostra quanto la tematica sia sentita e quanto spesso le madri si trovino a vivere un senso di solitudine e smarrimento nei primi anni di maternità.

Un cambiamento complesso e profondo

Anche gli esperti confermano che il recupero post-partum non può essere ridotto a poche settimane, sebbene modalità e tempi di ripresa dipendano ovviamente da caso a caso. Paige Bellenbaum, direttrice del Motherhood Center di New York, ha sottolineato sul sito Parents come il periodo dei due anni raccontato da Kay coincida effettivamente con quella fase in cui il bambino inizia a camminare, parlare e, in buona sostanza, a diventare più autonomo.

Tale tappa di crescita permetterebbe dunque alle madri di sentirsi più sicure delle proprie capacità e di ridurre ansie e paure legate alla cura del piccolo. Tuttavia, è proprio in questa fase che molte donne sperimentano una crisi d'identità: abituate a sentirsi padrone della propria vita prima del parto, le mamme che tornano a respirare una maggiore libertà possono trovarsi improvvisamente sopraffatte da sensazioni di ansia, tristezza e senso di inadeguatezza.

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La "matrescenza": una trasformazione paragonabile all'adolescenza

Il concetto di transizione alla maternità non è nuovo. Come ricordato dalla giornalista australiana Hannah Silverman, già negli anni '70, l'antropologa Dana Raphael aveva introdotto il termine "matrescenza" per descrivere il profondo cambiamento che una donna attraversa diventando madre. Alcuni studiosi hanno persino paragonato questa fase alla trasformazione che avviene nell'adolescenza, con tutte le sue sfide emotive e fisiche. Il processo è così intenso che, per alcune specie animali come i fenicotteri, si manifesta persino con un cambiamento del colore del piumaggio, che impallidisce durante la fase di nutrimento dei piccoli.

Un recupero che non ha tempi certi

Alla luce di una tale varietà di situazioni e reazioni del cambiamento, gli esperti non indicano la presenza di regole fisse e univoche per velocizzare o rendere più efficace recupero post-partum. Secondo medici e psicologi, la ripresa dipende infatti dipende da fattori biologici e ambientali, come le oscillazioni ormonali, la presenza dio eventuali traumi e il supporto ricevuto durante i primi, faticosi, mesi di vita del bebè.

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Se dal punto di vista medico il periodo post-partum si considera concluso dopo sei-otto settimane, pertanto la realtà dimostra che il recupero fisico e mentale può protrarsi per mesi, se non anni. Silverman ha ricordato ad esempio uno studio del 2021 che evidenziava come i cambiamenti nel cervello delle madri potessero riverberarsi con una certa rilevanza fino a sei anni dopo il parto.

Prendersi cura di sé per superare la difficoltà

Anche se non è possibile definire un tempo esatto per tornare a sentirsi "se stesse", il prendersi cura di sé aiuta a facilitare la transizione. Sempre su Parents la terapeuta familiare Gayane Aramyan ha infatti spiegato che molte madri si trovano spesso a lottare con il senso di colpa all'idea di ritagliarsi del tempo per sé stesse, ma è fondamentale farlo per preservare il proprio benessere. Un piccolo spazio di autonomia, che sia un'ora di relax, una passeggiata all'aria aperta o un'uscita con gli amici senza figli, può fare la differenza nel recupero della propria identità.

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