“È stata la festa più divertente di sempre”: lo sposo racconta a Fanpage.it il suo matrimonio senza bambini
Daniele e Martina si sono sposati lo scorso settembre. I due vivono a Monaco di Baviera – lui, 39 anni, campano con la doppia cittadinanza italo-tedesca, lei, 34, di origine slovacca – ma per le nozze hanno voluto festeggiare insieme ad amici e parenti in una location da sogno, incastonata nel meraviglioso Golfo di Pozzuoli, alle porte di Napoli. Per partecipare al lieto evento però, la coppia ha imposto una piccola, ma tassativa, condizione: niente bambini al matrimonio.
La decisione ha fatto storcere qualche naso, ma i due hanno difeso a spada tratta il proprio desiderio di organizzare un evento che permettesse a tutti i partecipanti di godersi il momento e farsi travolgere dall'atmosfera di festa senza troppe limitazioni,
"Dando uno sguardo alla lista degli invitati ci siamo resi conto che molti amici avevano figli nella fascia d'età 0-4 anni" racconta a Fanpage.it Daniele, uno dei due protagonisti.
"Sarebbe diventata una festa per bambini, mentre noi avevamo in mente altro per le nostre nozze. Volevamo divertirci e far sì che anche i nostri amici potessero fare altrettanto".
Quando avete preso questa decisione?
Quando abbiamo visto la location dove si sarebbe tenuta la festa. Le nozze le abbiamo celebrate alla chiesa del Gesù Nuovo, la stessa di Sophia Loren e Marcello Mastroianni in Matrimonio all'italiana, per poi proseguire i festeggiamenti in un posto bellissimo sul mare: c'era la spiaggia, una bellissima piscina e un ampio spazio dove far ballare gli invitati con un dj venuto apposta da Barcellona. Quindi ci siamo detti: "No, vogliamo fare una vera festa, una festa divertente, non solo un banchetto dove si mangia e ci si annoia".
Perché i bambini sarebbero un ostacolo al divertimento?
Ovviamente non per colpa loro, ma a prescindere da qualunque tipologia di organizzazione si possa scegliere, passate le dieci o le undici di sera i bimbi iniziano a stancarsi, cominciano a chiamare i genitori e chiedono di andare a casa. Ecco, non era quello che desideravamo per i nostri amici.
Come avete comunicato le vostre intenzioni agli invitati?
Abbiamo scritto sulle partecipazioni un chiaro "Adults Only". Poi abbiamo contattato telefonicamente i nostri amici e parenti più "sensibili" per chiarire la cosa di persona. Un mio amico, ad esempio, aveva appena avuto un secondo bambino e mi ha detto che con quelle condizioni non sarebbe potuto venire. Ci è dispiaciuto, ma ci eravamo convinti a proseguire per questa strada.
Hanno rinunciato in tanti?
Avevamo invitato più o meno 120 persone e ne sono venute un'ottantina. Più o meno il 60-70% degli assenti ha rinunciato proprio per questa impostazione senza figli.
Avete dovuto litigare con qualcuno?
Si è discusso, anche con dei parenti, ma mai litigato. É bastato spiegare chiaramente le nostre motivazioni e alla fine tutti hanno compreso la situazione, senza ruggini o rancori. Alla fine fuori dall'Italia è molto comune fare così: ho tanti colleghi stranieri, soprattutto svedesi, e per loro è assolutamente normale organizzare matrimoni senza bambini.
I vostri invitati alla fine hanno gradito questa modalità child-free?
Non per vantarmi, ma tutti mi hanno detto che è stato il matrimonio più bello a cui avevano partecipato. Questo perché si sono divertiti, ballando, ridendo e perché no, concedendosi quel bicchiere in più che magari non avrebbero potuto gustare con i figli al seguito. Ma c'è stato un episodio in particolare che mi è rimasto impresso.
Quale?
Verso le undici di sera, con il dj che suonava e il free-bar che lavorava a pieno regime, ho visto la madre della mia figlioccia – che avendo sei anni era rimasta a casa – che si stava scatenando in mezzo alla pista. Io non l'avevo mai vista ballare prima. Quando mi sono avvicinato mi ha detto che non si divertiva in quel modo da anni.
Vi piacciono i bambini?
Ma certo, amiamo i bambini e speriamo di averne al più presto. Il punto della questione era festeggiare liberamente con i nostri amici, perché il matrimonio è un'occasione unica nella vita. I nostri ospiti venivano da più di dieci nazioni diverse tra Europa e Stati Uniti e tutti si sono divertiti come pazzi.