“É molto doloroso dover lasciare i propri genitori in una casa di cura”: il racconto di una figlia

Essere figli e veder invecchiare i propri genitori, sotto al peso di malattie degenerative che sembrano togliere loro ogni energia e cancellare a poco a poco gli esseri umani e le guide che sono stati, può essere davvero complesso.
A raccontare con quanto dolore abbia deciso di affidare sua mamma all'assistenza di una casa di cura è stata i Alexis Mera Damen, alle pagine dell'Huffpost.
La malattia della mamma e la difficile decisione
Alexis Mera Damen in un lungo testo scritto per l'Huffpost ha raccontato l'Alzheimer della sua mamma, diagnosticatole nel settembre 2021, all'età di 68 anni. Lei aveva appena 37 anni e per inseguire i suoi sogni viveva in una città lontana da quella della mamma, a causa delle restrizioni per la pandemia, le due si sono potute vedere ad un anno e mezzo dalla diagnosi, ed è stato in quel momento che Damen ha capito che sua madre non poteva più vivere da sola.
"Era magrissima, preparare un pasto semplice le è diventato improvvisamente impossibile, non riusciva a guidare e nemmeno a farsi una doccia" queste consapevolezze hanno portato la donna a discutere con i fratelli per trovare una soluzione per quella donna colpita da una malattia che sembrava correre più veloce di lei.
"Abbiamo inizialmente optato per l'assistenza domiciliare, così che nostra madre non avrebbe dovuto spostarsi in un ambiente del tutto nuovo, ma lei non l'accettava, la viveva come una perdita di indipendenza".
Così i fratelli, a malincuore, hanno dovuto optare per una casa di cura dove la donna avrebbe potuto vivere seguita da personale esperto proprio della sua malattia.

La donna, che non avrebbe mai accettato di essere ricoverata in una casa di cura, è stata convinta dalla figlia che avrebbe cambiato casa e si sarebbe spostata in Florida, più vicino al suo secondo figlio. "Da Amsterdam l'ho raggiunta in Pennsylvania e aiutata a preparare i suoi bagagli, mentre avevo la consapevolezza che quella sarebbe stata l'ultima volta che avremmo visto la casa di mia madre".
Le due hanno preso un volo e raggiunto la Florida, alloggiando una notte in un hotel. L'indomani hanno raggiunto la Residenza assistita, e quando la donna si è accorta del luogo in cui la figlia l'aveva portata si è spaventata. "Ho sentito una morsa allo stomaco, ma quando insieme a mio fratello abbiamo visitato quella nuova abitazione che avrebbe permesso a nostra mamma di essere assistita ma avere la sua indipendenza ci siamo calmati tutti". Damen ha poi trascorso con la madre 10 giorni per prepararla in ultimo al loro primo distacco, con estremo dolore.
Da figlia a madre della sua mamma
Nel lungo racconto Damen descrive tutte le emozioni contrastanti che l'hanno accompagnata nel rapporto con la madre e che, presumibilmente, accompagnano tutti quei figli che si trovano, troppo presto, a diventare i genitori dei loro genitori. "In adolescenza mi sono sempre sentita incompresa da mia madre, le cose sono cambiate quando a 25 anni ho iniziato a raccontarmi e ad ascoltarla".
Damen racconta la sua mamma come una donna indipendente, dedita al lavoro e poco capace di esternare le sue emozioni o dimostrare con gesti affettuosi il suo amore, cosa che è sempre un po' pesata ai figli. "La diagnosi l'ha resa più emotiva, vederla lottare contro se stessa per accettare ciò che le stava accadendo è stato tremendo ma mi ha aiutata ad aprirmi ancora di più con lei".

Tutte le colpe, che come tutti i figli, Damen aveva attribuito alla sua mamma, sono venute meno quando si è accorta che, pur senza figli, avrebbe dovuto approcciarsi alla maternità. Nell'assistere sua mamma, come fosse una bimba si è riscoperta anch'essa una madre poco affettuosa, ma emotiva: "Dopo averla lasciata in casa di cura sono scoppiata a piangere in auto, come non avevo mai fatto prima". La malattia della sua mamma oggi è nella sua fase più avanzata e Damen sente di averla già persa. "Credo capiti a tutti i figli che si prendono cura di genitori malati di Alzheimer, si prova un dolore tremendo per tutti quei ricordi che con i propri genitori non si avranno mai" ha concluso.