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Durante la gravidanza il cervello della madre cambia forma e funziona diversamente: lo studio

Una recente ricerca presentata dall’Università della California ha fotografato la metamorfosi del cervello materno durante la gravidanza, il quale riduce la materia grigia ma affina molte funzioni deputate all’accudimento e alla connessione emotiva con il nascituro. Per gli esperti questo studio potrebbe essere il punto di partenza per comprendere meglio alcune condizioni che interessano le madri, come la depressione post partum.
A cura di Niccolò De Rosa
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baby Bain, come la gravidanza modifica il cervello materno

Che la gravidanza non modifichi solo il corpo, ma anche il cervello della madre, è ormai un fatto consolidato.

Ora però un nuovo studio condotto da ricercatori della University of California ha documentato per la prima volta i profondi cambiamenti subiti dal cervello di una donna durante la gestazione, il quale è soggetto ad una vera e propria metamorfosi, cambiando forma e riorganizzando le proprie funzioni per gestire sia la dolce attesa che l'accudimento del piccolo nei mesi dopo il parto.

Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, è stato realizzato sulla base di 26 scansioni cerebrali eseguite su Elizabeth Chrastil, una donna di 38 anni (nonché collega del team di ricerca) che a partire dal momento del concepimento (avvenuto tramite fecondazione in vitro), a distanza di poche settimane si sottoponeva a una risonanza per "fotografare" la situazione.

Al termine del parto, l'osservazione è proseguita fino al secondo anno di vita del bambino e tutte le immagini ottenute sono state messe a confronto con quelle appartenenti ad altri otto soggetti di un gruppo di controllo, nessuno dei quali stava attraversando una gravidianza.

Così facendo gli autori della ricerca hanno potuto realizzare una "sequenza visiva" in grado di illustrare i progressivi cambiamenti cerebrali della paziente nel corso del tempo.

La trasformazione interessa struttura, funzioni e ormoni

Analizzando le diverse immagini ottenute dalle risonanze della donna e i vari campioni di sangue, gli scienziati sono riusciti monitorare non solo i mutamenti anatomici del cervello, ma anche i drastici cambiamenti ormonali avvenuti durante la gravidanza.

Tra i risultati più evidenti, è emerso un calo graduale della materia grigia del cervello durante la gravidanza e un aumento temporaneo della connettività neurale verso la fine del secondo trimestre, soprattutto per le aree deputate alla cognizione sociale, elemento che per alcuni esperti è chiaro sintomo di una sorta di preparazione all'accudimento e alla presa in carico emotiva del nascituro.

Credits: Nature Neuroscience( University of California.
Credits: Nature Neuroscience( University of California.

"Il cervello materno subisce un cambiamento coreografato nel corso della gestazione", ha dichiarato Emily Jacobs, professoressa e ricercatrice coinvolta nello studio. Precedenti studi avevano fornito solo istantanee di questi processi, senza riuscire a cogliere i cambiamenti temporanei che si verificano in gravidanza e si normalizzano alla nascita.

Lo studio ha poi evidenziato come l'aumento degli ormoni, tra cui estrogeni e progesterone, influenzi non solo il metabolismo e l’immunità, ma anche lo stesso apparato cerebrale.

Meno materia grigia non significa meno intelligenza

I cambiamenti osservati, sebbene legati ai livelli ormonali, non sono stati valutati come necessariamente indicativi di un deterioramento delle capacità cognitive.

Al contrario, i ricercatori hanno spiegato che questa riduzione della materia grigia potrebbe riflettere una sorta di "affinamento" dei circuiti neurali, simile al processo che si verifica durante la pubertà. Questo rimodellamento potrebbe infatti  aiutare il cervello a prepararsi per le sfide della maternità, piuttosto che rappresentare una perdita di funzionalità.

Donna in gravidanza

Alcuni dei cambiamenti cerebrali osservati sono scomparsi pochi giorni dopo il parto, mentre altri sono rimasti presenti fino a due anni dalla nascita del bebé, suggerendo come la gravidanza possa innescare trasformazioni cellulari ben più durature.

I risultati ottenuti non hanno però spiegato in modo soddisfacente tutte quelle alterazioni comportamentali ed emotive che molte donne sperimentano durante la gravidanza, sottolineando come ci siano molti altri fattori in gioco, come lo stress e la mancanza di sonno.

Questo lavoro ha aperto nuove domande per gli studiosi, dando il via al Maternal Brain Project, un'iniziativa internazionale che mira a raccogliere dati simili da altre donne in gravidanza. Il team spera infatti di utilizzare i dati ricavati dallo studio per acquisire nuove informazioni su patologie che spesso affliggono le neo-mamme, come la depressione post-partum.

"Gli studi sulla neurobiologia della gravidanza sono ancora agli inizi", ha commentato Jacobs. "Non è che la gravidanza sia troppo complessa da studiare, ma storicamente la scienza biomedica ha trascurato la salute delle donne".

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