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Diminuire il tempo passato dai figli davanti agli schermi senza litigare: i consigli dell’esperta

Secondo la psicologa Nihara Krause, il segreto per rivedere le abitudini digitali di bambini e ragazzi risiede in un radicale cambio di prospettiva da parte dei genitori: oltre a imporre limiti di orario, mamme e papà devono infatti cominciare a vedere la tecnologia come un’opportunità da esplorare insieme ai figli, non come un nemico da combattere a ogni costo.
A cura di Niccolò De Rosa
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In un mondo sempre più dominato da smartphone, tablet e computer, molti genitori si trovano disorientati nel cercare di limitare il tempo che i figli trascorrono davanti agli schermi. Tra social media, videogiochi e TV, la quantità di tempo spesa online può diventare eccessiva e, come dimostrano casi che iniziano a ripetersi con sempre maggiore frequenza, creare una sorta di dipendenza dalla vita digitale. Questo fenomeno, secondo la psicologa clinica Nihara Krause, fondatrice dell’app Stem4 (piattaforma nata per sostenere il benessere mentale dei ragazzi) non è però solo una questione di quantità di tempo dedicato alle attività online, ma anche di equilibrio e di alternative da offrire ai giovani.

Nel corso di un intervento sul sito d'informazione britannico MyLondon, la dottoressa Krause ha evidenziato come il tempo passato sui dispositivi digitali possa esporre i giovani a contenuti inappropriati, compromettere altri aspetti essenziali per il loro sviluppo (come le interazione sociali o la pratica di sport all'aria aperta) e lasciare i genitori con la sensazione di aver perso il controllo sulle vite dei loro stessi figli.

Tuttavia, ha proseguito l'esperta, alcune strategie semplici e pratiche possono aiutare le famiglie a ristabilire un rapporto sano con la tecnologia, senza trasformare la questione in un terreno di scontro.

Conoscere il mondo in cui si muovono i figli

Alla luce delle testimonianze raccolte dall'esperienza di alcune madri con cui è venuta a contatto, per Krause un primo passo fondamentale per avviare un processo di cambiamento è entrare nell'universo digitale dei ragazzi. Lo scopo da perseguire, ha spiegato l'esperta, è quello di smettere di pensare alla tecnologia come un nemico da abbattere – è uno sforzo inutile e controproducente – ma come un mondo da esplorare insieme ai propri figli.

In questo modo i genitori hanno la possibilità di comprendere gli elementi di maggiore attrazione di questa realtà e guidare i ragazzi a un uso più consapevole del mezzo.

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Controlli parentali e regole condivise

Un’altra strategia consiste nell’utilizzo di strumenti di controllo parentale. Tuttavia, è fondamentale coinvolgere i ragazzi nella definizione delle regole, così da renderli partecipi delle decisioni.

Krause ha infatti ricordato l’importanza di rivedere periodicamente simili impostazioni insieme ai figli, in modo che si sentano ascoltati e rispettati. Creare insieme un programma strutturato per l’utilizzo della tecnologia, adeguato all’età e alle esigenze specifiche dei giovani, può risultare decisivo nel ridurre le tensioni e rendere il percorso di crescita più armonioso.

Proporre alternative interessanti

Limitare il tempo davanti agli schermi senza offrire valide alternative può vanificare qualsiasi tentativo. Escursioni, giochi di società e altre esperienze condivise possono rappresentare valide opzioni per contrastare la dipendenza dagli schermi e, allo stesso tempo, esistono tante altre cose divertenti fuori dalla "bolla" digitale.

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No agli schermi in camera da letto

Come già ampiamente affermato da numerose linee guida pediatriche, un’abitudine efficace per allentare la morsa di social e contenuti multimediali sul corretto riposo dei più piccoli quella di evitare che i dispositivi siano portati in camera da letto durante la notte. Ricaricare i telefoni in un’altra stanza non solo aiuta i ragazzi a rilassarsi prima di addormentarsi, ma riduce anche la tentazione di controllare il telefono appena svegli.

Cambiare prospettiva

Krause ha concluso la sua riflessione invitando i genitori a riconsiderare prima di tutto il proprio rapporto con la tecnologia. L'esempio è infatti il primo insegnante di un bambino e una mamma o un papà che sceglie di ridurre l'uso dello smartphone in casa può fornire una prospettiva più equilibrata e aiutare a delineare un modello positivo per i figli. Non solo: mostrarsi più comprensivi, decidendo di volta in volta quali battaglie valga la pena combattere e quali no è fondamentale per mantenere una comunicazione serena e costruttiva.

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