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Depressione e suicidi in aumento tra gli adolescenti, la presidente SIP: “Non sminuire il malessere dei figli”

I disturbi psichiatrici sono in aumento tra gli adolescenti da ormai 10 anni, secondo quanto discusso al Convegno di psichiatria che si è tenuto a Bormio in questi giorni. I motivi? Una società in transizione e una forte crisi genitoriale, che rendono i giovanissimi sempre più fragili.
Intervista alla Dott.ssa Emi Bondi
Presidente della società italiana di psichiatria e direttrice del dipartimento di salute mentale della ASST di Bergamo.
A cura di Sophia Crotti
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Si è concluso ieri il convegno “Cervello sociale. Traiettorie evolutive e patologia" a cui hanno partecipato gli psichiatri italiani riuniti a Bormio. Tra i tanti dati analizzati durante l'evento è emerso un vorticoso aumento dei disturbi mentali tra i giovanissimi.

Disturbi d'ansia e depressione, riporta la relazione esposta dalla presidente della Società Italiana Psichiatri (SIP), insorgono nel 34.6% dei casi sotto i 14 anni e nel 48.4% dei casi prima della maggiore età. Questi se non trattati o sottovalutati dagli adulti possono portare i giovani a sviluppare conseguenze gravissime, come forme di dipendenza o anche il suicidio, che ad oggi è la seconda causa di decesso tra i 10 e i 24 anni e la nona causa di morte per i bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Abbiamo chiesto a Emi Bondi, Presidente della SIP di spiegarci dunque il perché del diffondersi rapido e costante in questo preciso periodo storico dei disturbi della psiche tra i ragazzi e come i genitori stanno affrontando o possono affrontare questa situazione.

Emi Bondi
Emi Bondi (Presidente Società Italiana Psichiatria)

Quali sono i disturbi della psiche che più colpiscono gli adolescenti?

Nel corso degli ultimi 10 anni c'è stato un aumento costante dei disturbi psichici tra i giovani, che con il Covid ha subito un’accelerata del 30%. Tra i più diffusi tra gli adolescenti ci sono i disturbi d’ansia e quelli depressivi. Per quanto riguarda le ragazze c'è un insorgenza sempre più precoce dei disturbi alimentari, che ad oggi compaiono già a 9 anni e i cui casi, raddoppiati durante il Covid, solo ora stanno tornando a dei livelli un po' più accettabili.

Per quanto riguarda i ragazzi invece, manifestano sempre più spesso l'incapacità di controllare gli impulsi, seguita anche da crisi pantoclastiche (la tendenza cioè a rompere gli oggetti che capitano tra le loro mani). In forte aumento tra i giovanissimi è anche l'autolesionismo, l'abuso di sostanze sempre più facilmente reperibili che però innestano dei processi di dipendenza e determinano psicosi ed esordi di patologie gravi o disturbi bipolari.

Come mai i disturbi degli adolescenti sono in aumento in questo preciso momento storico? 

Spesso si attribuisce la colpa alla pandemia, ma non è l'unica causa. Sono 10 anni che i disturbi psichici sono in aumento tra gli adolescenti.

Tra gli elementi da tenere presenti ci sono la larga diffusione delle sostanze, di cui i giovani fanno uso sempre prima, e poi diversi fattori psicosociali. Innanzitutto c'è una forte crisi del ruolo genitoriale, le famiglie sono sempre più sole e spesso composte da un solo genitore che, per mantenere il figlio, deve lavorare lasciandolo da solo diverse ore. Poi c'è tutto un discorso legato ai social, che non vanno demonizzati ma che hanno disincentivato i rapporti reali tra persone, chiudendo spesso i ragazzi nelle loro camerette.

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In ultimo la nostra società è in una fase di transizione, caratterizzata da grandi insicurezze e incertezze, che i ragazzi somatizzano. La crisi climatica, le guerre, il precariato, sono tematiche che li interessano in prima persona. Gli adolescenti di oggi saranno la prima generazione a guadagnare meno dei propri genitori, e noi siamo cresciuti con l’idea che ogni generazione avrebbe avuto possibilità in più rispetto alle precedenti, oggi ci confrontiamo con una realtà molto diversa. Quindi questa situazione di transizione porta la società a ricercare continuamente nuovi equilibri e gli adolescenti, fragili e vulnerabili, a risentirne molto.

Come si devono comportare i genitori davanti al malessere dei figli?

Innanzitutto bisogna cercare di abbattere lo stigma presente nei confronti dei disturbi psichici invitando i ragazzi a parlarne liberamente, fin da piccoli ed è importante domandare se si riconoscono dei cambiamenti nel comportamento dei ragazzi.

Spesso gli adulti preferiscono sottovalutare le problematiche che i figli espongono, perché hanno paura di scoprirli malati e di non essere in grado di gestire la situazione, quindi tendono a sminuire il loro malessere pensando che con la crescita passerà tutto, ma non c'è errore più grande. La maggior parte dei disturbi psichici esordiscono ben prima dei 18 anni ed è importantissimo agire curando la malattia in un’età in cui il cervello è ancora plastico, solo così si può influenzare positivamente il decorso futuro della patologia e arrivare prima alla guarigione.

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C’è un po’ una dicotomia, si tende a portare i ragazzi dal dermatologo alla comparsa del primo brufolo, ma se non dormono la notte, non escono di casa, hanno sbalzi d’umore e si chiudono in camera al pc si pensa che sia "solo perché devono crescere". Se il ragazzo si chiude e non è quello di prima, non va sottovalutata la situazione ma presa in mano per capire se lo si può aiutare per uscirne. Poi bisogna affidare la situazione ad un esperto, così come lo si farebbe con qualsiasi altra malattia, i ragazzi sono molto pragmatici, accolgono un aiuto se questo arriva per farli stare meglio.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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