Depressione e ansia in adolescenza sono spesso il risultato di un’infanzia trascorsa tra lo smog i rumori della città
I bambini iniziano a subire i danni dell’inquinamento già quando sono nella pancia della mamma. Questi poi si manifestano durante l'adolescenza, sotto forma di depressione, ansia e disturbi psichici. A dichiararlo è stato uno studio condotto dall’Università di Bristol, nel corso di un periodo di 25 anni, e pubblicato su Jama Network Open, che ha indagato lo stato della salute mentale di 9065 giovani adulti.
I ragazzi hanno dichiarato a più riprese, attraverso dei test ai quali si sono sottoposti durante la crescita, a 13, 18 e 24 anni, di aver sofferto di depressione e ansia. Gli scienziati sono riusciti poi a trovare una correlazione tra l'inquinamento e la condizione di salute mentale degli intervistati, studiando le mappe relative ai cambiamenti nella composizione dell'inquinamento atmosferico e acustico in Inghilterra, nel periodo precedente alla loro nascita e ogni qualvolta hanno compilato durante la crescita i test relativi alla loro salute mentale.
I danni dell’inquinamento atmosferico iniziano nella pancia della mamma
Gli scienziati hanno dichiarato che i danni che l’inquinamento può causare nel periodo prenatale e nei primi anni di vita dei bambini sono molti e a lungo termine. In questa prima fase della vita il cervello dei piccoli è in formazione e maggiormente suscettibile allo smog, che può penetrare nella barriera emato-encefalica causando neuro infiammazioni o danneggiando i tessuti del cervello. Un aumento anche di soli 0.72 grammi di particolato fine durante la gravidanza, secondo lo studio, aumenta del 10% la possibilità di sviluppare la depressione in adolescenza e durante l'età adulta.
Inoltre il feto, sottoposto allo smog attraverso il corpo della mamma, potrebbe crescere meno e nascere prematuramente, due situazioni che rientrano tra i fattori di rischio per le psicopatologie.
I danni dell’inquinamento acustico sui bambini
L'inquinamento acustico ha invece un impatto forte e negativo se si è esposti a questi rumori prolungati (compresi tra i 55 dB e i 60 dB) fin dall’infanzia. Secondo lo studio l’inquinamento acustico induce il corpo dei bambini a rilasciare gli ormoni dello stress, i quali aumentano la loro frequenza cardiaca e la pressione del sangue dei piccoli.
Essere continuamente esposti a queste situazione porta i bimbi in adolescenza a sviluppare depressione o ansia cronica. Secondo lo studio essere esposti a questi forti rumori in adolescenza l'infanzia causa anche disturbi del sonno e influisce sulle capacità cognitive dei bambini, che risultano poi più stressati a scuola e meno in grado di concentrarsi.
I risultati dei test sui danni della psiche dovuti all’inquinamento
Gli scienziati, consci dei potenziali danni alle strutture neuronali dell’inquinamento acustico e atmosferico, hanno deciso di indagare lo stato di salute mentale dei partecipanti alla ricerca in 3 fasi della vita dei ragazzi. Tra i maggiori danni che smog e inquinamento acustico possono comportare alla psiche dei ragazzi vi sono in particolare:
- deliri e allucinazioni: sono stati indagati attraverso un’intervista che mirava a valutare 12 elementi. A riscontrare allucinazioni, deliri e interferenze del pensiero, dopo una prolungata esposizione allo smog durante l’infanzia è stato a 13 anni di età il 13.6% dei partecipanti, a 18 anni il 9.2% e a 24 anni il 12.6%.
- depressione e ansia: per valutare la situazione dei partecipanti a 13 anni è stato sottoposto un questionario ai loro genitori, riscontrando nel 5.6% dei ragazzi depressione e nel 3.6% ansia. A 18 e 24 anni invece l’ansia dei ragazzi è stata misurata attraverso un test auto valutativo, il 7.9% si diceva depresso a 18 anni, il 7.7% a 24 anni. Per quanto riguarda l’ansia a 18 anni il 5.7% ne era affetto e a 24 il 9.8%.