Da che età si possono lasciare i figli a casa da soli la notte: i consigli per i genitori
Esistono diverse risposte alla domanda “da che età i figli possono rimanere a casa da soli la sera?”, una si trova spulciando la legge italiana o quella di qualsiasi altro Stato, un’altra invece dipende da ciascun ragazzo, dal suo livello di maturità e dalle sue ansie o preoccupazioni.
La legge italiana, all’articolo 591 del Codice Penale stabilisce che lasciare un minore di 14 anni a casa da solo per diverso tempo equivalga ad un abbandono. Ma non è detto che a 14 anni ogni ragazzo sia pronto a trascorrere la sera, periodo più ricco di pericoli, a casa da solo.
Cercare di abituarli gradualmente e quando si diranno pronti, è però fondamentale per responsabilizzarli e renderli capaci di dormire fuori casa con gli amici, di trasferirsi per studiare senza il timore di non sapersi gestire in autonomia.
Come capire che il ragazzo è pronto per rimanere a casa da solo di notte?
Il dipartimento americano di salute e servizi umani di amministrazione per bambini e famiglie ha stilato una serie di accortezze da avere per comprendere se il proprio figlio è pronto a trascorrere una notte a casa da solo.
- Rispetta le regole: se un ragazzo conosce l’importanza delle regole, le rispetta ed è in grado di prendere delle decisioni mature allora è pronto anche per passare una notte a casa da solo.
- Sa prendersi cura di sé: se il ragazzo è in grado di cucinare da solo, di vestirsi in autonomia, di gestire un’emergenza, allora può rimanere a casa da solo.
- Sa riconoscere il proprio stato d’animo: rimanere a casa da soli la sera, se per alcuni ragazzi è fonte di orgoglio perché i propri genitori si sono fidati, per altri è fonte di stress e ansia, in questo caso non bisogna obbligare il ragazzo a rimanere a casa da solo. Ci si può rendere conto dello stato di ansia del proprio figlio anche se si dimostra agitato ogni volta che sente dei suoni che non riconosce, o solo all’idea che i suoi genitori se ne vadano.
- Dice chiaramente di essere pronto: il dialogo con i propri figli è importantissimo, se il ragazzo non si sente pronto potrebbe dirlo o manifestarlo con un forte stato di stress o ansia, in ogni caso è importante
Consigli per i genitori che vogliono lasciare a casa da soli i loro figli la notte
Il dipartimento americano di americano di salute e servizi umani di amministrazione per bambini e famiglie consiglia ai genitori di curarsi di alcune circostanze che potrebbero rendere più complesso per il proprio figlio rimanere a casa da solo, consigliandoli sul da farsi:
- Abituarli un po’ alla volta: lasciare il proprio figlio a casa da solo improvvisamente per una notte intera non è la soluzione, meglio abituarlo gradualmente, lasciandolo prima da solo qualche ora nel pomeriggio, per vedere come si comporta.
- Preparare loro la cena: preparare pietanze che non abbiano la necessità di essere cotte in forno o sui fornelli, renderà più semplice ai ragazzi rimanere da soli e minimizzerà il rischio che si brucino
- Non lasciarli a casa con i fratellini se troppo piccoli: non è detto che un ragazzo che sa rimanere a casa da solo, sappia anche badare a un fratellino molto piccolo, anzi questo doversi prendere cura di lui potrebbe aumentare le sue ansie, è importante chiedergli se si sente pronto.
- La zona è sicura: bisogna cercare di comprendere anche quanto sia sicura la zona in cui si vive con i bambini, se si hanno i giusti dispositivi di sicurezza, se il ragazzo sa chiudersi da solo in casa, e soprattutto se sa cosa fare nel caso in cui qualcuno suonasse alla porta.
- Utilizzare dei dispositivi che permettano ai ragazzi di comunicare con i genitori: esistono le babycam, le videocall, tante metodologie che possono permettere a genitori e figli di rimanere in contatto anche da lontano.
- Dare delle regole: soprattutto per le prime volte che i ragazzi rimarranno a casa da soli è importante dare delle regole, per quanto riguarda l’orario del sonno, il numero di ore che possono passare online, le feste che non possono organizzare. I limiti per quanto talvolta mal accettati dai ragazzi, permettono loro di agire entro uno spazio sicuro.