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Cresce il figlio dell’ex moglie del marito, morta dopo il parto: “È stata dura, ma lo rifarei”

Una donna ha scelto di andare a vivere in un altro Stato insieme alla propria famiglia per poter adottare il figlio della ex moglie del marito dopo che quest’ultima era deceduta cinque giorni dopo il parto: “Non avrei mai accettato che lo dessero in affidamento”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Credits: Instagram/@christie_werts
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Cambiare drasticamente la propria vita per crescere il figlio dell'ex moglie del marito. È questa l'incredibile storia di Christie Werts, 49enne americana che nel 2021 ha scelto su due piedi di trasferirsi in un altro Stato per prendersi cura di un bambino rimasto senza mamma.

A raccontare tutta la vicenda è stata la stessa Christie, che nel corso di un'intervista al sito New York Post ha ripercorso i primi tre anni insieme al nuovo membro della famiglia allargata.

Il tragico inizio

Dopo la fine dei rispettivi matrimoni, Christie e il marito Wesley erano riusciti a trovare la loro dimensione. I due si erano innamorati nel 2018 e appena un anno dopo avevano deciso di sposarsi e andare a vivere insieme ai quattro figli – due di Christie e due di Wesley – tutti nati dalle precedenti relazioni.

Nell'agosto del 2021 però, una telefonata inaspettata segna uno spartiacque nelle loro vite. Dall'altro capo del telefono c'era l'addetta di un ospedale del Texas che informava Wesley che l'ex-moglie, incinta e ricoverata in ospedale a causa del Covid, versava in condizioni alquanto critiche.

Il 23 agosto 2021 la donna riuscì a dare alla luce il piccolo che, anche se prematuro di 33 settimane, presentava buoni parametri vitali. Le condizioni della madre invece peggiorarono rapidamente e cinque giorni dopo il parto, il suo corpo già indebolito dal Covid dovette soccombere a un ictus fatale.

La notizia raggiunse così la coppia residente in Ohio e Christie, che aveva già espresso a Wesley il desiderio di prendersi cura del piccolo nel caso in cui le cose fossero volte al peggio, si mise subito in contatto con le autorità competenti per avviare le pratiche d'adozione.

Una nuova vita per tutti

Per evitare che il bimbo venisse dato temporaneamente in affidamento a qualche famiglia del posto, Christie decise dunque di trasferirsi con tutta la famiglia a San Antonio, in Texas, a più di 2.000 chilometri di distanza.

"Essendo stata a mia volta una bambina data in affidamento, non volevo che il bambino seguisse quel destino" ha raccontato Christie. "Abbiamo venduto la nostra casa e ci siamo trasferiti in Texas per tenerlo con noi."

Il bimbo venne così accolto in una nuova famiglia che, nonostante il grande stravolgimento in atto (i figli della coppia erano tutti già adulti o adolescenti e dovettero cambiare scuola e amicizie), non ebbe difficoltà ad innamorarsi subito del suo sorriso e della sua gioia di vivere.

Da allora Christie e Wesley crescono il piccolo come se fosse loro figlio e anzi, stando a quanto raccontato dalla donna, il nuovo arrivato è riuscito a farle capire di dover mettere la famiglia prima della carriera (Christie è una sviluppatrice informatica), cosa che non era riuscita a fare nemmeno per i propri figli "naturali".

Il ricordo della madre

Nonostante Christie non abbia mai conosciuto di persona la madre biologica del bambino e lo stesso bimbo fosse decisamente troppo piccolo per serbarne qualche ricordo, la donna si è detta determinata a mantenere viva la sua memoria.

"Abbiamo iniziato a parlargli di lei, anche se ancora non comprende completamente" ha spiegato. "Metterò delle foto nella sua stanza e non gliela nasconderemo mai".

Christie ha anche voluto scrivere un libro per raccontare la sua storia e destinare i proventi a opere di beneficenza.

Christie descrive Levi come un bambino indipendente e pieno di vita. "Vuole fare tutto da solo. Lo invito a partecipare alle attività quotidiane, come cucinare, e vivere in una fattoria lo rende molto curioso e intelligente. È il più piccolo della famiglia e al centro della nostra attenzione."

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