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Cos’è la scuola nomade che trasforma l’Italia in un’aula a cielo aperto: “Percorreremo duemila chilometri in un anno”

Il progetto “Strade Maestre” porterà una piccola classe di studenti liceali ad attraversare l’Italia a piedi attraverso sentieri, mulattieri e strade secondarie. Durante il cammino i ragazzi seguiranno un vero programma scolastico, con lezioni ispirate ai vari luoghi visitati.
A cura di Niccolò De Rosa
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Scuola nomade

Un anno scolastico in cammino, attraversando l'Italia con lo zaino in spalla per vivere un'esperienza collettiva che combini istruzione e scoperta del territorio.

È questa l'idea dietro Strade Maestre, la "scuola nomade" che per l'intera annata 2024/2025 porterà una piccola classe di studenti in età da liceo a peregrinare attraverso lo Stivale in un percorso a tappe dove ogni sosta corrisponderà a un piccolo momento formativo.

L'innovativo progetto è stato ideato dalla guida ambientale Marcello Paolocci e dal documentarista Marco Saverio Loperfido, specializzato in pedagogia, con la collaborazione del giornalista ed escursionista Niccolò Gori Sassoli. L'idea dei promotori è di rivoluzionare il tradizionale concetto di apprendimento scolastico, lasciando che siano le meraviglie naturali e storico-artistiche del nostro Paese a scandire il corso degli insegnamenti che saranno via via impartiti.

Lo svolgimento: trekking, tablet e

Il progetto Strade Maestre porterà un piccolo gruppo di studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni a partire per un lungo trekking di oltre mille chilometri a piedi insieme a cinque guide ambientali escursionistiche, le quali fungeranno anche da insegnanti.

La giornata tipo degli studenti alternerà ore di cammino a momenti di didattica all’aperto, con lezioni ispirate direttamente dal territorio attraversato.

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"Ad Agrigento parleremo di Pirandello, a Sutri dell’Orlando Furioso" ha spiegato al quotidiano La Repubblica Marco Saverio Loperfido, che nell'esperienza ricoprirà anche il ruolo di accompagnatore e insegnante di Storia e Geografia.

Gli studenti, equipaggiati con zaino e tablet (niente libri pesanti, tutto il materiali sarà caricato in PDF), impareranno così Matematica, Lingue, Scienze, e altre materie previste dai vari programmi ministeriali in modo immersivo, discutendo di geologia sui pendii dell’Etna, studiando la chimica e l’ambiente lungo i sentieri appenninici, o riflettendo sulla storia direttamente nei luoghi dove gli eventi sono realmente accaduti.

Le attività didattiche non si limiteranno però solo a lezioni e camminate. Durante il viaggio, gli studenti alterneranno periodi residenziali in foresterie di comuni, associazioni, aziende, parrocchie e fattorie, approfondendo gli argomenti studiati, partecipando a laboratori e, cosa non secondaria, respirando le culture e le atmosfere delle diverse località che andranno a visitare.

Così facendo, la vita quotidiana degli studenti vivrà un continuo equilibrio tra l'apprendimento teorico e pratico, offrendo loro un'esperienza formativa caratterizzata da una forte componente di autonomia e adattabilità.

La classe

Il gruppo di studenti sarà piuttosto eterogeneo, composto da otto ragazzi e ragazze provenienti da diversi indirizzi liceali. Un'ulteriore sfida per le guide-docenti, le quali hanno dovuto preparare un programma scolastico il più possibile trasversale e comprensivo delle varie materie d'indirizzo.

Insomma, sarà un anno scolastico con tutti i crismi e al termine del programma, che come da tradizione si concluderà a giugno, i ragazzi dovranno sostenere un esame per dimostrare le competenze acquisite e passare alla classe successiva.

Quanto costa l'esperienza?

Trattandosi di un'esperienza sperimentale e itinerante, i costi della retta non saranno trascurabili, aggirandosi intorno agli ottomila euro per studenti per coprire le spese di vitto, alloggi e spostamenti vari.

Nella spesa non dovrebbero però rientrare  i compensi degli insegnanti che, come spiegato dai promotori del progetto, parteciperanno a titolo volontario.

Le tappe del percorso

Il viaggio educativo della Scuola Nomade inizierà il 16 settembre a Orvieto, perla medievale dell'Umbria da dove la classe, con lo zaino in spalla, si dirige verso le tappe successive. Come spiegato dallo stesso Loperfido però, più della didattica è stata la logistica a stabilire le varie tappe del viaggio, il quale è stato organizzanto con lo scopo di trascorrere i mesi invernali al Sud, dove in teoria le temperature dovrebbero essere più miti

Dopo Orvieto, gli studenti si sposteranno quindi in Sardegna, percorrendo l’isola da nord a sud fino a Cagliari, seguendo cammini interni e tratti di costa. Successivamente, la classe si dirigerà verso la Sicilia, dove seguendo la Via Magna Francigena, il gruppo attraverserà luoghi storici da Palermo ad Agrigento.

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A dicembre poi, il gruppo raggiungerà la Calabria, per poi proseguire, dopo le vacanze di Natale, verso il nord dell’Italia. Il viaggio continuerà infatti con il passaggio a Matera e una breve tappa in Salento, prima di proseguire la lenta risalita verso il settentrione del paese, passando per Campania, Toscana ed Emilia Romagna. La destinazione finale, Trieste, è prevista per maggio.

Durante l’anno, gli studenti batteranno sentieri montani, mulattiere, parchi naturali, ma anche strade asfaltate, periferie urbane e zone industriali, esplorando la varietà del territorio italiano e sperimentando una molteplicità di ambienti e contesti sociali.

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