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Cos’è la genitorialità orizzontale: il trucco per mamme e papà stanchi dopo una giornata di lavoro

La genitorialità orizzontale è una trovata che due genitori hanno reso virale sui social. Si tratta di un trucco per conciliare la stanchezza dopo una lunga giornata di lavoro con il desiderio dei bambini di giocare con mamme e papà nell’unico momento che hanno per stare insieme.
A cura di Sophia Crotti
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genitorialità orizzontale
credits: profilo ig di Elkey Zandstra

Quando finisce una lunga giornata di lavoro, il primo pensiero di ciascuno di noi slitta dal divano al letto, dove potersi finalmente riposare. L'imbrunire, però, coincide in molte famiglie, che spesso si ritrovano solo a cena per chiacchierare, con l'unico momento in cui genitori e figli possono stare insieme. I bimbi di conseguenza desiderano giocare con i propri genitori, esaurendo le loro ultime energie prima della nanna, proprio in quel momento. La genitorialità orizzontale può fare fronte a queste situazioni permettendo ai bambini di divertirsi e ai genitori di riposare.

Elkey Zandstra è una mamma americana che ha condiviso sui suoi social un video in cui mette in scena la modalità con la quale lei e il marito riescono a non soccombere tra i loro pesanti orari di lavoro e il desiderio dei loro bimbi di giocare insieme la sera.

“Da quando siamo diventati genitori il riposo post-lavoro è un ricordo lontanospiega in un’intervista a Parents la mamma – ma mio marito ha brevettato un trucco che definirei genitorialità orizzontale.

La genitorialità orizzontale

La genitorialità orizzontale non ha niente a che vedere con stili genitoriali come i genitori zucchero filato, i genitori guscio d’uovo e chi più ne ha più ne metta, si tratta invece di un trucco inventato dai genitori per sopravvivere in una società che li vorrebbe performanti e perfetti al lavoro e con i figli, senza però offrire loro il giusto supporto.

In breve, come si evince dai video che ritraggono il marito di Elkey Zandstra  in azione, con genitorialità orizzontale si intendono tutte quelle attività che, stanchi dopo una giornata di lavoro, i genitori mettono in atto per giocare con i loro bambini da sdraiati.

Potremmo forse definirla una forma di genitorialità pigra, che permette al corpo di mamme e papà di riposarsi almeno fisicamente, dopo una lunga giornata di lavoro.

Le attività da proporre ai bimbi mentre si sta sdraiati

Nei video che Elkey Zandstra ha postato sul suo profilo Instagram, si vede il marito intento a realizzare una grande struttura in cartone da utilizzare insieme ai suoi figli come il gioco “acchiappa la talpa”. L’uomo si sdraia, come ogni bravo genitore orizzontale, sotto alla struttura, e con le mani alza e abbassa dei pupazzeti che i figli devono colpire. La struttura si trasforma anche in una sorta di palcoscenico in cui il papà, da sdraiato, può mettere in scena veri e propri teatrini per i suoi bimbi.

Ma non è la sua unica trovata per giocare insieme ai suoi bambini e riposarsi, qualche mese fa Zandstra ha condiviso un video in cui il marito fa giocare i figli con le macchinine su una pista dipinta proprio sulla sua schiena. In questo modo il papà riesce ad essere presente per i propri bambini, e a riposare le sue membra stanche dopo un intero giorno trascorso in ufficio.

Dai commenti che sono piovuti sotto entrambi i video si evince che di “genitori orizzontali” o aspiranti tali ve ne siano a bizzeffe, tra chi prega la coppia di scrivere un libro pieno di attività da fare insieme ai figli da sdraiati e chi racconta la propria esperienza di attività come la lotta, o le gare con le macchinine, tutte da fare sdraiati dopo le 18.30.

Ma un libro ricco di attività di questo genere, esiste già, pubblicato da Michelle Woo nel 2021, propone ben 50 attività che i genitori possono condividere con i loro bambini stando comodamente sdraiati. La scrittrice infatti speifica nella prefazione del suo libro, una grande verità: “A volte i bambini e le loro richieste sono estenuanti, essere genitori orizzontali vi permette di riprendere fiato e godere di 10 minuti di riposo, il minimo indispensabile per il corpo di ognuno dopo una giornata di lavoro”.

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