Cos’è il pavimento pelvico e perché è importante tenerlo allenato in gravidanza, il parere dell’ostetrica
Quando si parla di gravidanza si cita spesso anche il pavimento pelvico, un insieme di muscoli e legamenti, che come ci spiega la dottoressa Floriana Carbone, Specialista in Ostetricia e Ginecologia alla Clinica Mangiagalli dell'Ospedale Policlinico di Milano, è fondamentale allenare a prescindere dal fatto che si voglia o meno una gravidanza.
Abbiamo chiesto alla dottoressa quali esercizi si possono fare, prima, durante e dopo la gravidanza per allenare questo importantissimo complesso muscolare.
"Avere un pavimento pelvico correttamente allenato riduce la necessità di ricorrere a episiotomia o la possibilità di incorrere in una lacerazione perineale durante il parto, ma migliora anche la ripresa della attività sessuale dopo la gravidanza, aiuta a combattere l'incontinenza e le perdite urinarie durante la gravidanza e dopo il parto, anche quelle causate da semplici starnuti" ha spiegato la dottoressa Carbone a Fanpage.it
Che cos'è il pavimento pelvico?
Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli e legamenti che chiudono la parte inferiore dell'addome. È la base di appoggio degli organi del piccolo bacino e riveste numerosi funzioni, tra cui il sostegno degli organi pelvici: utero, vescica e sistema anorettale, contribuisce alla statica pelvica, alla continenza urinaria e fecale e garantisce la sensibilità dell'orgasmo.
In che modo i muscoli del pavimento pelvico sono coinvolti nella gravidanza e nel parto?
In gravidanza il pavimento pelvico collabora con il diaframma durante la respirazione e supporta l'utero, la vescica e il retto contrastando attivamente le pressioni endo-addominali. Inoltre contribuisce attivamente al meccanismo del parto in corso di travaglio durante il passaggio del feto nel canale molle che è la vagina.
Il parto, sia vaginale che cesareo, può compromettere la funzionalità del pavimento pelvico?
Sicuramente lo stress muscolare che provoca un parto per via vaginale è maggiore rispetto al parto cesareo, che al contrario comporta meno rischi per il pavimento pelvico, dal momento che questa modalità non ha contatto diretto con i tessuti del pavimento pelvico.
La maggior parte dei danni anatomici provocati dal parto per via vaginale, riguarda la parte muscolare, nervosa e connettivale della pelvi, sebbene con il taglio cesareo i rischi di provocare disfunzione del pavimento pelvico siano quasi nulli, bisogna comunque pensare che nei mesi precedenti al parto si è accumulato notevole stress nella zona, dovuto al peso crescente del feto, e che quindi si verifica un sovraccarico delle strutture pelviche.
Anche il parto con taglio cesareo può determinare cambiamenti del pavimento pelvico, causando una vescica iperattiva o dolore addominale, ma sono disturbi risultato di aderenze interne tra vescica, utero e altri organi. Il parto naturale non è esente da complicazioni a carico delle strutture perineali, i fattori di rischio sono vari, tra cui l'applicazione di ventosa, un peso neonatale superiore a 4 kg e lacerazioni perineali.
Quindi i danni del parto per via vaginale sono di tipo muscolare a carico dell'elevatore dell'ano e sfinteri o danni di tipo nervoso, connettivale o vascolare a carico delle strutture perineali.
Quali sono i sintomi che una donna può provare di una disfunzione del pavimento pelvico?
Le disfunzioni del pavimento pelvico sono innanzitutto l'incontinenza urinaria, la ritenzione urinaria, l'incontinenza anale e la stipsi, la sensazione di pesantezza nella zona pelvica, il dolore durante i rapporti sessuali, il dolore pelvico cronico, l'alterazione della statica pelvica, i prolassi uro-genitali e ano-rettali.
Bisogna fare una valutazione del pavimento pelvico in gravidanza?
Sì, perché è fondamentale per il benessere e la salute della donna, in particolare nelle gravidanze a rischio. Per questo si consiglia di effettuare una valutazione del pavimento pelvico in gravidanza, all'inizio del secondo trimestre. Alcune indicazioni generali per la preparazione del pavimento pelvico in gravidanza, con l'obiettivo di mantenerlo in salute possono essere:
- tenere una dieta alimentare varia, ricca di fibre e con una buona integrazione di liquidi
- assumere una corretta postura durante minzione e defecazione, posizionando uno sgabello sotto ai piedi che permetta così di raggiungere l'inclinazione ideale tra busto e gambe che è di 35°
- praticare corretta igiene intima
- non sollevare carichi eccessivi
- partecipare a corsi di avvicinamento alla nascita, dedicati alla salute del pavimento pelvico
- eseguire esercizi volti alla consapevolezza e al benessere perineale sempre dopo un'adeguata valutazione clinica
- eseguire il massaggio del pavimento pelvico per preparare i tessuti al travaglio e al parto
Cosa succede durante il parto se il pavimento pelvico è contratto?
In gravidanza a causa dei timori del parto può verificarsi un ipertono del pavimento pelvico, ossia un'iper contrattura della muscolatura che potrebbe dare dolori e lacerazioni durante il parto, quindi è utile preparare il proprio perineo alcune settimane prima del parto così che sia morbido ed elastico.
Il pavimento pelvico viene sollecitato soprattutto nella seconda metà della gravidanza, sia a causa dell'aumento del peso del bambino che degli ormoni della gravidanza, che allentano le strutture per prepararle al parto.
Durante un parto vaginale il pavimento pelvico si allunga 3 volte la sua lunghezza, quindi un pavimento pelvico non allenato può diventare rapidamente troppo teso per lo sforzo e portare incontinenza urinaria e fecale, problemi di prolasso e dolore e dolore durante i rapporti sessuali. Gli studi dimostrano che circa 1 donna in gravidanza su 4 soffra di disfunzioni pelviche.
Quanto prima del parto bisogna iniziare ad allenare il pavimento pelvico?
Soprattutto per le donne che desiderano avere dei figli è consigliabile iniziare ad allenarsi fin da subito, almeno una volta al giorno, perché un pavimento pelvico funzionante non elimina, ma può ridurre, i rischi legati alla gravidanza.
Dopo il parto l'allenamento può aiutare a contrastare i problemi esistenti, un allenamento mirato è indicato per potenziare i muscoli indeboliti. Le donne che iniziano l'allenamento prima o durante la gravidanza hanno di solito una maggiore consapevolezza del loro pavimento pelvico, possono dunque reagire meglio ad eventuali cambiamenti negativi.
Gli esercizi di Kegel e tutti quelli per l'allenamento del pavimento pelvico servono a rendere tonici e reattivi i muscoli perineali e vaginali, avere un controllo della muscolatura prima e durante la gravidanza è molto importante per velocizzare la ripresa dopo il parto e prevenire i disturbi tipici nelle neo mamme, soprattutto l'incontinenza urinaria.
Dalla trentaquattresima settimana di gravidanza, agli esercizi è consigliabile associare anche il massaggio perineale, di almeno 5-10 minuti, che ha lo scopo di rendere elastica e rilassata la muscolatura che collega ano e vagina ossia, la più esposta a lacerazioni spontanee o sulla quale si interviene con l'episiotomia.
Quali esercizi si possono fare per ripristinare il pavimento pelvico dopo il parto e dopo quanto si possono fare?
La riabilitazione può iniziare circa 6-8 settimane dopo il parto, il tempo esatto dipende dal decorso del travaglio, dal tipo di parto e dalla guarigione della ferita. L'allenamento deve sempre essere fatto in consultazione con il proprio ginecologo e sotto la guida di uno specialista in riabilitazione del pavimento pelvico.
Il periodo del puerperio (40 giorni dopo il parto) permette di identificare eventuali problematiche a livello pelvico e anale, in questo intervallo di tempo si consiglia di avere una corretta igiene intima, prevenire la stitichezza con adeguata alimentazione e idratazione, eseguire un corretto svuotamento della vescica con 5-6 minzioni giornaliere, assumere una corretta postura durante la minzione e anche durante l'allattamento è meglio sdraiarsi sul fianco per non gravare eccessivamente sul perineo.
A tutte le puerpere dovrebbero essere proposti esercizi di recupero per il pavimento pelvico dopo il parto, tra cui ci sono quelli di Kegel che si basano su un movimento molto semplice: si immagina di stringere il perineo come fosse una spugna, dando vita a una contrazione, poi si rilascia secondo la propria capacità, quando si contrae il pavimento pelvico, ano e vagina si spostano verso la testa, durante il rilascio verso le gambe, quindi si inizia con piccole contrazioni di breve durata, 5 secondi , seguite da una pausa di 10 secondi, in modo di offrire ai muscoli il tempo per rilassarsi adeguatamente.
Si inizia con una sessione di esercizi al giorno, poi si aumenta la frequenza. In generale però è sempre consigliabile una valutazione ambulatoriale che con esercizi mirati valuta forza e resistenza dei muscoli pelvici. Si parla di kinesiterapia, esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico che permettono la presa di coscienza (corticalizzazione) e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici e poi si passa a tecniche di respirazione per visualizzare l'utilizzo del perineo nella quotidianità.
Nelle donne in cui i muscoli perineali non riescono a essere contratti volontariamente o in modo adeguato o nei casi di vulvodinia e dolore cronico si può usare l'elettrostimolazione.
Ma allenare il pavimento pelvico è indicato solo se si ha intenzione di fare un figlio?
No, l'allenamento del pavimento pelvico è importante per tutti, indipendentemente dall'età, dal sesso o dalla funzionalità riproduttiva, anche perché la disfunzione del pavimento pelvico è associata a dolori forti per i quali spesso si prova vergogna.
Tuttavia esistono dei fattori di rischio di problematiche al pavimento pelvico, tra cui l'obesità la sindrome da ipermobilità, la debolezza del tessuto connettivo. Anche l'esercizio fisico eccessivo o il sollevamento di carichi pesanti nella vita quotidiana può indebolire il pavimento pelvico.
Alcuni contenuti online dicono che allenando il pavimento pelvico si può arrivare a non provare dolore durante il parto, è vero o un'esagerazione?
Direi che l'unica cosa scientificamente provata è che un pavimento pelvico allenato migliora la gravidanza, l'esperienza del parto e il recupero post partum, rendendolo più veloce, riduce il fastidio post partum causato da gonfiore perineale ed emorroidi, riduce la necessità di ricorrere a episiotomia o lacerazione perineale durante il parto, migliora la ripresa della attività sessuale, aiuta a combattere l'incontinenza e le perdite urinarie durante la gravidanza e dopo il parto, aiuta anche ad evitare l'incontinenza da sforzo dopo il parto.
Se la donna riesce ad arrivare ad un controllo mentale tale da innalzare la sua soglia del dolore è tutto da provare a livello scientifico.