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Cos’è il disturbo oppositivo-provocatorio che porta i bambini a sfidare gli adulti: “Non sono bimbi cattivi”

Un bimbo che risponde male all’adulto, sorride ai rimproveri e non riconosce in nessun adulto l’autorità potrebbe avere un disturbo oppositivo provocatorio. Ecco come gestire la situazione senza cedere ad urla o rimproveri.
Intervista a Dott. Luca Visari
Psicologo e Parent Trainer
A cura di Sophia Crotti
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bambino risponde male

Un bimbo che risponde male ai genitori o agli insegnanti, che cerca lo scontro, disobbedisce alle regole e ad un rimprovero risponde con un sorriso e che noi volgarmente definiamo "maleducato", potrebbe in realtà avere un disturbo del neuro-sviluppo. Questo disturbo si chiama oppositivo provocatorio (DOP) e, come ci ha spiegato lo psicologo e parent trainer Luca Visari, è molto difficile da gestire più che per i bimbi, per i genitori. "Nel mio studio arrivano genitori spesso stanchi per i continui scontri e tentati di imporre la propria autorità. È tutto normale perché i bambini con DOP sono molto sfidanti, ma è importante chiedere aiuto".

dottor Luca Visari
dottor Luca Visari, Psicologo e Parent trainer

Cos’è il Disturbo oppositivo provocatorio?

Il disturbo oppositivo provocatorio fa parte dei disturbi del neurosviluppo, in particolare è un disturbo del comportamento che ha una base emotiva. Ciò che emerge in maniera palese e che il bimbo quindi manifesta sono l’oppositività e la provocatorietà, ma è ovvio che sotto ci sia ben altro, bassa autostima e sospettosità.

Come si comporta un bambino con il dop?

Il dop viene diagnosticato se ci sono 4 aree di sintomi frequenti e intensi: l’umore collerico, il bimbo si arrabbia frequentemente senza riuscire a controllarsi, oppure ha difficoltà di autoregolazione emotiva, risultando permaloso e facilmente irritabile.

La seconda area di sintomi sono i comportamenti provocatori, i bambini con il dop cercano lo scontro, come fosse un gioco per loro. Questi bimbi litigano con i pari ma anche e soprattutto con le figure che esercitano su di loro una qualche autorità.

bimbo con dop

La terza area sono i comportamenti oppositivi, sono bimbi che non rispettano il no e si oppongono a qualsiasi regola, in ultimo sono molto vendicativi. I piccoli pazienti con dop, spesso fanno anche brutte ad altri bambini, all’adulto, possono offenderlo, dire parolacce e fare ciò che generalmente non è concesso agli altri bambini. Il vero cuore del disturbo però è la sospettosità, se noi entriamo in relazione con un bambino oppositivo provocatorio, bisogna instaurare con lui una relazione di fiducia, cosa non facile, il bimbo provoca e stuzzica e la prima reazione è quella di punirlo, partecipando così al suo gioco.

Da che età si manifesta?

L’esordio avviene nella primissima infanzia, essendo poi molto comportamentale è attorno ai 5-6 anni che diventa evidente.

Ma va indagato subito perché poi, nella pre-adolescenza, un bambino con dop potrebbe poi sviluppare il disturbo della condotta, una violazione delle regole e dei diritti degli altri che in età adulta può portare a un disturbo antisociale di personalità. 

Come si distingue un bambino con dop da un bambino scontroso o "maleducato"?

Tutti i bambini sono provocatori e oppositivi, tutti non accettano alcuni no, ma ciò che rende questo comportamento un disturbo è un pattern stabile fatto di frequenza intensa, con molti sintomi, che copre più di 6 mesi e si manifesta in più aree di funzionamento del bambino. Un altro elemento che serve a determinare la presenza del disturbo e la gravità è il numero di luoghi in cui il bimbo lo manifesta, se non si comporta così solo a casa e a scuola e i luoghi sono più di 3, significa che il disturbo è grave.    

Come si deve comportare il genitore?

Partiamo dal presupposto che un bambino con dop è davvero sfidante, e stanca davvero molto i genitori, portandoli allo scontro.

bimbo dop

Spesso quindi svalutano il bambino o lo etichettano. Ciò che bisogna cercare di fare è mantenere la calma, se il bimbo disobbedisce o ha un comportamento sbagliato è il comportamento ad avere un problema, non il bambino. Evitiamo frasi del tipo “sei cattivo”, si può dire invece: “non mi è piaciuto quello che hai fatto, perché ha delle conseguenze negative su di me/sugli altri”.

Poi bisogna stabilire un sistema di regole radicato, coerente e prevedibile, è inutile lasciare fare qualsiasi cosa al bambino e rimproverarlo solo quando si è arrivati al limite. Non bisogna, però, nemmeno proporre ai bambini richieste sopra la loro portata, altrimenti si arriva allo scontro.

Quando è necessario portare il bimbo dallo specialista?

Io penso che sia sempre utile andare da uno specialista, ma penso anche che sia il corpo a dircelo a un certo punto. Quando la situazione diventa soverchiante e ci si sente disarmati potrebbe essere già troppo tardi, in quel momento si perde lucidità e si ha bisogno di qualcuno che ci aiuti a costruire con il bambino un rapporto di fiducia.

Poi penso anche che quando i bimbi sono molto piccoli serva più al genitore la terapia, per allenarsi alle richieste del bambino.

Quindi può succedere che il genitore si senta sbagliato?

Innanzitutto bisogna dire che il genitore non è colpevole per questo disturbo che ha sviluppato il bambino, il disturbo oppositivo provocatorio nasce da una caratteristica temperamentale, la parte biologica della personalità. Quindi sono bambini che hanno un livello alto di reattività emotiva e una scarsa tolleranza alla frustrazione.

dop

Ogni bambino porta le sue sfide, e questo può far pensare di aver sbagliato qualcosa ma in realtà, ciò che cambia è il processo, che parte dalla relazione che si instaura con il proprio bambino, se il piccolo si sente sostenuto e compreso nelle sue difficoltà, lo si sta già spostando verso una forma di responsabilizzazione, e va bene così.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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