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Cos’è e come avviene il cesareo dolce: “Tutti meritano di assistere alla nascita del proprio bambino”

Il cesareo dolce permette ai partner di entrare in sala operatoria anche in caso di parto cesareo programmato, per poter assistere alla nascita del proprio bambino. Ad averne riconosciuto l’importanza per le mamme e per il loro partner è stato anche il Policlinico di Milano.
Intervista a Dott.ssa Irene Cetin
Direttrice di Struttura Complessa, Professoressa Ordinaria di Ginecologia e Ostetricia dell'Università degli Studi di Milano
A cura di Sophia Crotti
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cesareo dolce

Il partner potrà essere presente in sala parto, anche nel caso di parto cesareo programmato, grazie all'introduzione di una nuova prassi ospedaliera dal nome "cesareo dolce". Oltre alla musica in sala parto e alle luci soffuse, Il Policlinico di Milano è tra gli ospedali che hanno introdotto la presenza dei papà (o di un'altra mamma) muniti di calzari, cuffietta e camice a fianco della loro compagna anche nel caso di parto cesareo.

Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Irene Cetin, direttrice della struttura complessa di Ostetricia del Policlinico di Milano, di spiegarci cosa si intende per cesareo dolce e soprattutto, quali sono i benefici della presenza del partner durante il travaglio: «Tutti i membri della nuova famiglia meritano di partecipare allo stesso modo alla nascita di un figlio, in quei primi attimi inizia quell'imprinting che unirà per sempre il bambino ai suoi genitori e allora la speranza è che tutti gli ospedali ammettano i partner in sala parto, anche in caso di taglio cesareo».

Dottoressa Irene Cetin
Dottoressa Irene Cetin (Direttrice di Struttura Complessa, Professoressa Ordinaria di Ginecologia e Ostetricia dell'Università degli Studi di Milano)

Cosa si intende per cesareo dolce e perché si chiama così?

La parola è stata pensata qualche tempo fa in relazione a delle situazioni che cercano di rendere un parto cesareo che viene eseguito elettivamente, quindi non in un momento di urgenza, ma dopo essere stato programmato, il meno traumatico possibile. Dobbiamo sempre ricordare che in quel momento sta per nascere un bambino, dunque si può fare attenzione alle luci in sala operatoria, mettere un po’ di musica, e utilizzare tutte le accortezze che possano rendere il clima gradevole per la famiglia.

Negli ultimi mesi,però, ho insistito molto perché al Policlinico si aggiungesse a tutto questo un altro tassello fondamentale per umanizzare ancora di più il parto cesareo, ossia la presenza del papà. All’inizio non è stato semplicissimo a livello organizzativo, perché certe procedure dopo anni si standardizzano e cambiarle non è proprio facile, ma superate le iniziali perplessità ci siamo riusciti.

Quindi i papà sono obbligati ad entrare in sala operatoria?

No, i papà non sono obbligati ad entrare in sala operatoria, e noi, durante il primo mese dall’introduzione della possibilità per i papà di assistere al parto cesareo, abbiamo sottoposto loro dei questionari per comprendere quanti effettivamente entrassero in sala operatoria e quanti invece decidessero di non entrare. Abbiamo constatato che, esattamente come per il parto naturale, vi è un 5% dei papà che rifiuta di entrare, chi invece decide di entrare lo descrive come un’esperienza positiva.

E come funziona nella pratica un cesareo dolce con il papà in sala operatoria?

Nel caso in cui il cesareo non sia d’urgenza ma programmato, il papà viene fatto vestire con calzari, camice e una cuffietta in testa e viene fatto sedere vicino alla compagna. I due non vedono cosa accade al corpo della mamma perché sono separati dal campo operatorio con una tendina, ma appena il bimbo nasce lo possono vedere, dopo di che viene portato dai neonatologia in una saletta per valutare il suo stato di salute.

papà in sala parto

La possibilità della presenza del compagno in sala viene spiegata già durante il corso pre parto, e notiamo che le mamme sono molto più tranquille all’idea di poter entrare in sala operatoria con a fianco il partner.

E nel caso di coppie omogenitoriali o di madri single che volessero in sala operatoria un genitore?

Il concetto con il quale abbiamo inteso il cesareo dolce è proprio quello di permettere a tutti di essere presenti al momento della nascita del proprio figlio, che la persona che accompagna la partoriente sia donna, nel caso di coppie omogenitoriali, o uomo  a noi non cambia assolutamente nulla. In ogni caso se la mamma volesse in sala un proprio genitore potrebbe tranquillamente chiederlo al personale, e avere poi la possibilità di averlo accanto durante il parto.

E i partner sentono il parto come qualcosa che li coinvolge direttamente?

Devo dire di sì, i partner della generazione di oggi vivono il parto, la nascita di un figlio e il loro nuovo ruolo genitoriale in maniera molto più paritaria con la partner. La sala parto non è più un luogo solo per mamme, se un tempo nell’immaginario comune il padre stava fuori a fumare una sigaretta finché il bimbo non era nato, oggi vuole essere presente già dai primi momenti.

Come mai solo oggi si riconosce l'importanza della presenza del papà in sala parto? 

Perché per cambiare qualcosa di radicalmente inserito nella nostra cultura, serve sempre tempo. Io penso che a far luce sull’importanza della presenza in sala parto del partner sia stato anche il periodo del Covid, durante il quale abbiamo dovuto annullare la presenza del partner per ragioni di sicurezza. Questa interruzione ha causato non pochi problemi. Ci siamo tutti accorti dopo di quanto sarebbe stato importante mantenere il momento del parto come un momento di condivisione tra tutti gli attori, anche durante la pandemia, perché lo stress e l’ansia, che senza il partner aumentano, possono causare non pochi danni alla mamma e al bambino.

partner in sala parto

Quali sono i benefici della presenza del partner in sala parto, a prescindere dalla tipologia di parto?

É importante perché quella sorta di imprinting che si crea tra mamma e bambino al primo contatto, è giusto che riguardi anche il partner, che è parte integrante della famiglia che sta nascendo. Poi la presenza del partner spesso è fondamentale per ridurre le ansie legate al parto della mamma, che soprattutto durante il travaglio potrebbero inficiare sul benessere del feto. Infatti durante il parto cesareo l’eccessiva ansia della mamma porta a dover somministrare più anestetici. In ultimo il fatto che il papà sia presente in sala operatoria facilita il contatto pelle a pelle già durante il parto cesareo, perché con le sue braccia il partner può aiutare la mamma a tenere il neonato accanto fin dai primi momenti.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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