Cosa succede se i genitori prendono in giro i figli per il loro peso: lo studio
Le prese in giro e i commenti ironici sul corpo dei figli rischiano di creare un marchio indelebile, capace d'influenzare la salute mentale durante la vita adulta anche senza effettivi problemi legati ad un eccesso di peso.
È questo quanto emerge dallo studio pubblicato su Lancet che per la prima volta ha indagato la lunga coda del body-shaming sulla vita delle persone nel corso dello sviluppo.
La ricerca condotta da un team dell'Università di Bristol ha infatti preso in considerazione un campione di 4.060 soggetti che, intervistati per la prima volta negli anni Novanta, sono stati poi ricontatti da ultratrentenni per capire come i giudizi riguardo l'aspetto fisico da parte di genitori, media o coetanei ne avessero condizionato l'autostima e la percezione di sé.
Lo studio
Per analizzare questo particolare meccanismo psicologico, ai tredicenni di fine anni Novanta era stato chiesto se e quanto spesso madri, padri o conoscenti facessero commenti riguardo il loro peso o le loro abitudini alimentari.
Frasi di questo tipo vennero tutte registrate e messe in un cassetto per poi essere riprese 18 anni dopo, quando agli stessi partecipanti di allora è stato chiesto di valutare il proprio aspetto fisico.
I ricercatori hanno così potuto osservare come molti di coloro che a inizio studio avevano raccontato di subire frecciatine e commenti pungenti riguardo il peso fossero anche i più esposti a carenze d'autostima, nonché alla convinzione di essere troppo grassi pur essendo dotati di corporature normali o addirittura sottopeso.
I risultati ottenuti dimostrerebbero quindi come l'obesità e risulti ancora oggi un vero e proprio stigma sociale legato a pregiudizi che, se interiorizzati, possono innescare una serie d'insicurezze che rischiano di sfociare in ansie, depressione e problemi relazionali.
Attenzione alle parole
Il fatto che le frasi subite da bambini continuino a influenzare la percezione degli adulti ha suggerito agli autori dell'indagine alcune riflessioni.
Per la ricercatrice Amanda Huges – coordinatrice del progetto e tra le firme principali della pubblicazione – la scelta dei messaggi dai veicolare rimane infatti un aspetto cruciale nella crescita di bambini e ragazzi.
É sacrosanto, spiega Huges, incoraggiare i figli ad adottare abitudini alimentari più sane o stimolarli a perdere un po' di peso per tutelarne la salute, tuttavia ciò non può e non deve avvenire attraverso la svalutazione della persona o il ricorso a ironie fini a sé stesse. Non servono e, anzi, spingono i giovani più fragile all'interno di una spirale d'incertezza che continuerà a riverberarsi anche per gli anni e i decenni a venire.
I genitori non dovrebbero limitarsi a dire "devi essere magro per essere bravo", continua Huges in una dichiarazione al Guardian, ma soffermarsi sulla necessità di sentirsi bene e condurre uno stile di vita migliore, magari attraverso attività divertenti come lo sport o il gioco libero all'aria aperta.
C'è poi da considerare il fatto che lo studio non ha tenuto conto del possibile effetto dirompente dei social media, dato che ai tempi non esistevano. Occorreranno quindi ulteriori approfondimenti per aggiungere anche questo fondamentale tassello e avere un quadro più chiaro sul benessere psicologico di bambini e adulti,.