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Cosa sono i terrori notturni nei bambini: i disturbi del sonno che possono spaventare i genitori

I terrori notturni sono parasonnie, quindi disturbi del sonno, che influiscono sul riposo del piccolo. Sentir gridare il proprio bambino, trovarlo al buio con gli occhi spalancati può essere spaventoso per i genitori ma svegliarlo è la cosa peggiore che si possa fare.
A cura di Sophia Crotti
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terrore notturno

Un bimbo che nella notte grida, si agita, si alza in piedi nella stanza al buio, ha anche gli occhi spalancati, ma non riesce a rispondere ad alcuno stimolo, potrebbe spaventare molto i suoi genitori.

Si tratta in realtà di un episodio di terrore notturno, un disturbo del sonno che, come spiega il sito dell’NHS, tende a presentarsi soprattutto tra i bimbi di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, e a scomparire con l'età.

Cosa sono i terrori notturni e come distinguerli dagli incubi

Ben diversi dagli incubi, i terrori notturni sono delle vere e proprie parasonnie che, come spiega il sito della Società Italiana di Pediatria (SIP), si manifestano con un’incidenza del 5-10% in età prescolare. Un bimbo che manifestano nella notte il terrore notturno, secondo l’NHS grida e urla improvvisamente, destando così la preoccupazione dei loro genitori che accorrono nella sua cameretta.

bimbi sonnambuli

Il bimbo potrebbe a quel punto saltare sul letto, essere seduto, in piedi, addirittura con gli occhi aperti, apparendo quindi vigile. Il pediatra Jonathan Miller, alle pagine dell’Huffpost, ha aggiunto all’elenco altri sintomi che i suoi piccoli pazienti manifestano quando sono preda dei terrori notturni: “Il bambino potrebbe sembrare molto spaventato e turbato, avendo sintomi associabili alla paura o al panico, come il battito cardiaco accelerato, respiro rapido e affannoso e forte sudorazione”.

Nonostante l’apparente panico che il piccolo sembra star provando, a differenziare davvero il terrore notturno dall’incubo, spiega sempre il sito dell’NHS, è il fatto che l’indomani mattina il bambino non ricorderà nulla dell’accaduto.

Il piccolo non si accorgerebbe di nulla neanche se si svegliasse nel bel mezzo del pavor nocturnus, dal momento che questo avviene nella fase non-Rem del sonno, come specifica il Manuale MSD, dunque quando il sonno è più profondo.

Come intervenire quando un bimbo ha un terrore notturno

I genitori, spiega il dottor Miller all'Huffpost, sono tentati di intervenire perché è molto difficile avere a che fare con uno stato di apparente malessere del proprio bambino, ma non c’è nulla di più sbagliato.

terrore notturno

Il sito dell’NHS spiega infatti che il terrore notturno tende a rientrare entro 15 minuti dal suo inizio e che bisogna cercare di agire mantenendo la calma. Il dottor Miller dunque suggerisce ai genitori di:

  • mantenere la calma finché il bimbo non sembra aver concluso l’episodio di terrore notturno, sedendosi al suo fianco
  • non interagire con il bambino: non è utile cercare di parlare al bimbo, né tanto meno intervenire, a meno che non sia a rischio la sua incolumità
  • non svegliarlo: esattamente come in un caso di sonnambulismo è poco raccomandabile svegliare il bimbo in preda ad un terrore notturno, potrebbe agitarsi ancora di più e risultare molto turbato.

Il dottore spiega che seppur difficile in quella circostanza mantenere la calma bisogna cercare di focalizzarsi sulla salute del bimbo: “Quando si sveglierà non avrà alcun ricordo dell’accaduto e soprattutto il bimbo, con i genitori a fianco, non si trova in alcun reale pericolo”.

Cosa causa i terrori notturni

Gli episodi di terrore notturno possono essere più di uno durante la stessa notte, e ripetersi abbastanza frequentemente quando il bimbo è in età prescolare, tra le cause, secondo l’NHS, vi sono:

  • familiarità: parenti soffrono o hanno sofferto di parasonnie
  • forte stanchezza del bimbo
  • uno spavento dovuto ad un improvviso rumore sentito durante la notte
  • un trauma che il bimbo sta vivendo a causa di una situazione spaventosa alla quale ha assistito o un film che lo ha particolarmente spaventato
  • apnea notturna o altre sindromi che influiscono sul riposo, come il reflusso
  • malessere
  • cambiamenti nella routine
  • assunzione di farmaci antidepressivi
  • disturbo da stress post-traumatico

Secondo il dottor Miller si può aiutare il bimbo ad evitare questi episodi, se si individua il momento del sonno in cui tendenzialmente il terrore notturno si presenta, svegliando il piccolo 15 minuti prima.

Cercare di rilassare il piccolo con un bagno caldo, la lettura di una favola o dei rumori bianchi prima di dormire, potrebbe rendere il sonno più sereno e scacciare la possibilità che si presentino dei terrori notturni.

In ultimo può essere una buona idea cercare di parlare con il bimbo per capire se c’è qualcosa che lo stressa o preoccupa particolarmente e raccontare gli episodi al pediatra. In ogni caso, spiega il dottor Miller, i terrori notturni tendono a scomparire con la crescita.

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