Cosa fare quando tuo figlio dice: “Non dirlo a papà”
"Mamma, devo dirti un segreto, ma non dirlo a papà!" è questa la frase che Molly Rainwater, mamma americana che condivide con i suoi followers le fatiche e le gioie della genitorialità, si è sentita dire dal suo bimbo di appena 3 anni.
Qualche giorno fa Rainwater ha raccontato alla sua platea di spettatori virtuali che lei, il suo ex marito e il suo attuale marito, hanno deciso di agire sempre come una squadra e che quindi tra loro non esistono segreti, anche se a chiedere la riservatezza sono i loro figli.
Il suo bimbo più piccolo le ha raccontato in confidenza di avere una cotta per una compagna di classe e le ha chiesto di non dirlo al papà. Rainwater ha dunque reagito come si era ripromessa di fare: «Il principio che guida me, il mio ex compagno e mio marito è che dobbiamo dirci sempre tutto. Se però i nostri figli ci dicono qualcosa in confidenza e noi la riportiamo all'altro genitore, gli altri non devono reagire male, ma in maniera discreta. Altrimenti i bambini non si sentono sicuri a raccontare più nulla».
Il parere della psicologa
Ad esprimersi sulle pagine di Today.com, riguardo l'accaduto, è stata la psicologa esperta in relazioni tra genitori e figli Erika Stapert, del Manhattan Psychology Group (MPG).
Secondo la psicologa si possono accettare situazioni in cui un bambino si sente più in sintonia a parlare di una tematica con un genitore piuttosto che con un altro, per esempio quando vuole raccontare una cotta o una discussione con un amico, l'importante è che non ci sia in gioco la sua sicurezza, per la quale, specifica la dottoressa, bisogna invece agire insieme.
L'esperta ha poi specificato che i genitori, prima di decidere se “spifferare" o meno una confidenza del proprio bambino, dovrebbero indagare alcune tematiche principali.
La prima è perché il bambino si sente più libero di raccontare un suo “segreto” ad un genitore piuttosto che ad un altro. Per farlo è necessario domandare al piccolo se non si sente libero di dire la sua all'altro genitore perché teme di non essere compreso, deriso o perché magari, come accaduto in precedenza, teme che si arrabbi.
Il secondo aspetto sul quale soffermarsi riguarda invece la sicurezza del figlio. «Se l’adolescente dice di far uso di droghe, di avere problemi alla guida, o di essere molto in ansia per la scuola, per la sua sicurezza bisognerebbe condividerlo con l’altro genitore» ha spiegato Stapert. Se dunque l'informazione c'entra con la salute del ragazzo è importantissimo essere limpidi nella coppia, per il suo bene.
Un'ultima tematica sulla quale la psicologa si è poi soffermata riguarda invece la sincerità dei genitori nei confronti dei propri figli. Il primo commento al video di TikTok della mamma americana, dice in maniera canzonatoria “Tuo figlio si può proprio fidare di te, se ti comporti così”, riferendosi al fatto che Rainwater non dice al proprio figlio che racconterà tutto all'altro genitore.
La psicologa Stapert invita dunque i genitori a non imporre regole ai propri figli a riguardo dicendo loro per esempio “sei obbligato a raccontarlo subito a papà”, ma di dare vita a un dialogo in cui si spieghi ai bambini l’importanza di raccontare anche all’altro genitore quel loro “segreto”. Se poi il piccolo comunque non se la sentisse, secondo la dottoressa, allora le ipotesi sono due: ci si può offrire di fare da tramite, oppure lo si può supportare con la presenza, promettendo di intervenire se l'altro genitore dovesse arrabbiarsi.