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Cosa dire ai figli che fissano una persona con disabilità: il consiglio di una creator contro gli sguardi indiscreti

Quando un bambino guarda con insistenza una persona disabile, i genitori spesso non sanno come reagire. La content creator Gem Turner, che vive su una sedia a rotelle, ha però recentemente condiviso un episodio esemplare in cui una madre è riuscita con una semplice frase a correggere il comportamento indiscreto della figlia, senza urla né ramanzine imbarazzanti.
A cura di Niccolò De Rosa
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Capita spesso, in situazioni quotidiane come una cena al ristorante o una passeggiata in città, che i bambini si soffermino a osservare chi è diverso da loro. Il loro sguardo, mosso da curiosità più che da malizia, può però mettere in imbarazzo tanto gli "osservati" quanto i genitori, che si trovano a corto di parole o temono di sbagliare approccio. Ma educare alla diversità passa proprio da questi piccoli momenti.

A raccontarlo è stata Gem Turner, una giovane donna inglese che vive su una sedia a rotelle e che ha condiviso sui social un episodio illuminante sul tema, riportando l'esempio virtuoso di un genitore che, senza troppo clamore, ha impartito una preziosa lezione alla figlioletta sul comportamento da tenere quando ci si trova a relazionarsi con una persona con disabilità.

Una scena quotidiana che diventa lezione di inclusione

Gem Turner, 32 anni, abita nello Yorkshire e da quando è nata convive con l’osteogenesi imperfetta di tipo 3, una malattia genetica che rende le ossa estremamente fragili. Attraverso un sito e i suoi profili social, la donna si impegna a mostrare la vita quotidiana da persona con disabilità, colmando un vuoto di rappresentazione che lei stessa ha ammesso di aver percepito da quando era piccola.

@gem_turner_

What do I do if my child is staring at a disabled person? 🤔 here’s an example of what I loved! ❤️ #parenting #disability #wheelchair #SEN

♬ original sound – gem turner

In un recente video postato su TikTok Gema ha così ricordato un episodio avvenuto in un ristorante con buffet, dove era seduta proprio vicino alla fila. "Mi sentivo un po’ come un animale allo zoo", ha raccontato con sarcasmo, spiegando di essersi ormai rassegnata alle occhiate curiosi dei passanti. Tra loro, una bambina la fissava con insistenza. "Non la biasimo – ha aggiunto – da piccola anche io fissavo le persone alte. È normale essere curiosi".

L’intervento della madre: fermezza e gentilezza

Ciò che ha colpito profondamente Gem è stato però il modo in cui la madre della bambina ha gestito la situazione. Con un tono neutro, ma deciso, la donna si è infatti rivolta alla figlia invitandola a un comportamento più rispettoso: "O saluti o smetti di fissare, perché fissare non è gentile, vero?".

Un approccio semplice, ma incisivo, che ha fatto sentire Gem accolta e compresa. "È raro che un genitore dimostri di avere a cuore anche il mio benessere in questi momenti", ha raccontato, spiegando quanto abbia apprezzato la calma e la naturalezza della donna, che non ha rimproverato bruscamente la bambina – cosa che tra l'altro non manca mai di mettere in imbarazzo anche la persona che era stata oggetto dello sguardo indelicato – ma l’ha guidata con fermezza per farla riflettere sul suo comportamento e invertire subito la rotta.

La bambina, così incoraggiata, ha infatti salutato con un timido "ciao" e ha proseguito tranquilla il suo cammino. Un epilogo che ha reso il momento meno imbarazzante per tutti e ha trasformato un’occasione potenzialmente scomoda in una piccola lezione di empatia. "Vorrei aver potuto filmare quella scena e mostrarla a tutti i genitori", ha concluso Gem.

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