Cosa comporta essere figli di genitori anaffettivi? Il parere della psicologa

Fermi sulle proprie posizioni e fisicamente incapaci di dare affetto, probabilmente perché nessuno, quando ad averne bisogno erano loro, ha saputo dargliene; poco capaci di connettersi allo stato emotivo dei loro bambini, dal momento che neanche i loro genitori conoscevano quell'alfabeto delle emozioni necessario a comprendere gli altri. Si tratta dei genitori anaffettivi, la cui incapacità di sintonizzarsi con i bisogni dei propri bambini causa nei piccoli non poche mancanze, a spiegare a Fanpage.it cosa significa essere figli di questi genitori è stata la professoressa Daniela Chieffo, docente di Psicologia Generale presso Università Cattolica del Sacro Cuore e direttrice di psicologia clinica presso il Policlinico Gemelli.

Professoressa, chi sono i genitori anaffettivi?
Si tratta di genitori non in grado di rispondere ai segnali emotivi, affettivi che il figlio manda. Anche fisicamente tendono a mantenere sempre una posizione statica, rigida, anche se il bimbo piange o si emoziona. Così si viene a creare una distanza fisica, emotiva ed affettiva tra i genitori e i figli.
E come mai si comportano così?
Non certo perché sono cattivi genitori, quanto più perché probabilmente non hanno ricevuto a loro volta gli schemi necessari a imparare a interagire con gli altri e ad empatizzare. Si tratta di adulti che non hanno ricevuto affetto quando erano bambini, che sono stati abituati a una distanza fatta di regole rigide e che hanno anche imparato a non chiedere aiuto, dal momento che le poche volte che ci hanno provato non hanno ricevuto alcuna risposta. Però appunto questi meccanismi che mettono in atto, non sono altro che la conseguenza di come sono stati cresciuti e potrebbero anzi sentirsi in colpa nei confronti dei figli, le cui esigenze non riescono a gestire.
Cosa comporta l'anaffettività dei genitori nei bambini?
Si tratta di bambini che non imparano a decifrare e decodificare le emozioni, faticando dunque a relazionarsi alle altre persone. Sono anche incapaci di dare, ricevere o chiedere gesti d'affetto, perché credono che l'unica relazione esistente tra persone sia quella anaffettiva, dal momento che nessuno ha insegnato loro cosa sia il contatto tra le persone. Capiamo dunque che l'anaffettività rischia di tramandarsi di generazione in generazione.
Quali di questi tratti della personalità dei figli di genitori anaffettivi rischiano di rimanere fino a che non saranno adulti?
I comportamenti evitanti dei genitori e la mancanza di contatto da parte loro, portano i bambini, durante lo sviluppo, a manifestare uno stato di ansia perché il fatto di non essere stati ricompensati nella ricerca del contatto fisico col genitore, genera l'ansia anche in una nuova ricerca del contatto. Crescono quindi con molta ansia e angoscia, dettata dal fatto che l'atteggiamento evitante dei genitori, quando erano piccoli appariva a loro come una punizione. E in uno stato di continua sospensione, come quando cercavano affetto, senza riceverlo dai loro genitori.
Cosa possono fare questi bambini una volta adulti per sanare le ferite provocate dallo stile genitoriale dei genitori?
Certo, già in adolescenza i ragazzi si riconoscono, nel momento in cui si relazionano al corpo e alle relazioni intime, come figli di genitori anaffettivi, a quel punto possono chiedere aiuto al partner o a un terapeuta per riscattarsi e superare lo stile anaffettivo ricevuto.
Una volta interrotta questa catena di anaffettività si riesce a dare ai propri figli l'affetto che meritano?
Sì, assolutamente, la comprensione di questi legami aiuta a promuovere delle relazioni più sane e in grado di indirizzarsi verso un'affettività sana, lineare e arricchente. È un'importante risorsa di cambiamento, che non deve passare per forza da un percorso terapeutico ma attraverso la consapevolezza che si può essere genitori diversi con i propri i figli, migliori di come sono stati i propri genitori.
Dare troppo affetto ai figli invece, è deleterio allo stesso modo?
Sì certo, bisogna fare attenzione a non essere iperprotettivi o troppo avvolgenti con i figli, arrivando anche a privarli della loro autonomia. Anche questo atteggiamento non garantisce integrità psichica, soprattutto a livello della relazione affettiva.