video suggerito
video suggerito

Cosa cambierà alle scuole elementari e medie con le nuove introduzioni del Ministro Valditara? La docente

La nuova scuola di Valditara tra valutazioni sintetiche alle elementari, lo studio di epica, della Bibbia e del latino fa parlare di sé. La docente Ernestina Morello ci ha spiegato cosa cambierà in positivo e in negativo.
Intervista a Ernestina Morello
Docente di materie letterarie e latino presso l'istituto di istruzione IIS Copernico-Luxemburg di Torino
A cura di Sophia Crotti
76 CONDIVISIONI
bambini scuola elementare

La scuola elementare e le scuole medie non saranno esenti da modifiche nei loro piani di studio, dopo le dichiarazioni che il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato in un'intervista al notiziario "Il Giornale" e alle pagine dell'Ansa, sulle Nuove Indicazioni Nazionali, ossia i nuovi programmi per le scuole primarie e secondarie che entreranno in vigore nell'anno scolastico 2026-2027.

"Abbiamo disegnato il cammino di bambini e adolescenti dai 3 ai 14 anni" ha affermato il Ministro nell'elencare l'introduzione della musica e della sua comprensione, ma anche dell'epica classica e della mitologia greca fin dalla prima elementare. Non manca poi di sottolineare l'importanza del latino alle medie e dello sviluppo di competenze mnemoniche da parte dei bambini e dei ragazzi, che li indurranno ad apprezzare la lettura, la scrittura e la comprensione del testo, materie in cui gli italiani, stando all'ultimo rapporto Ocse, non sembrano molto ferrati.

Abbiamo chiesto alla docente Ernestina Morello, professoressa di materie letterarie e latino presso l'istituto IIS Copernico-Luxemburg di Torino e impegnata insieme al professor Roberto Trinchero dell’Università di Torino in studi sempre nuovi dei metodi valutativi e didattici, di spiegarci punto per punto cosa cambierà per le scuole primarie.

Ernestina Morello
Ernestina Morello (Docente di materie letterarie e latino presso l'istituto di istruzione IIS Copernico-Luxemburg di Torino)

Epica, letteratura e testi classici fin dalle elementari

Come si legge dal testo dell'intervista pubblicata su "il Giorno" il Ministro Valditara innanzitutto auspica ad un ritorno alla lettura da parte dei bambini, non di testi qualunque, quanto più di passaggi epici, testi provenienti dalla mitologia greca o dalle saghe nordiche. Il nesso lettura-letteratura è secondo il Ministro essenziale per formare le persone di domani, che impareranno a scrivere, leggere e ad approcciarsi a testi scritti da altri. La docente Ernestina Morello ci dice non essere una vera e propria introduzione: "Tutto quello che può suscitare la curiosità e le competenze di letto-scrittura e incentivare gli studenti a proseguire nella lettura è positivo, fin dalle scuole elementari, certo le letture devono essere calibrate in modo da essere vicine al mondo dei bambini, in grado di tradurre ed esprimere i loro stati d’animo, non devono apparire come obsolete noiose e didascaliche. I miti si prestano a questo, infatti è già nella tradizione della scuola la lettura delle favole esopiche, in cui i bambini si riconoscono e ritrovano le relazioni con gli altri".

Secondo la docente infatti, uno dei grandi temi di oggi è la difficoltà a riconoscere le proprie emozioni degli studenti fin da bambini, i quali finiscono così per sentirsi soli. Leggere nei miti classici, adattati alla loro età, esperienze di vita che loro per primi fanno oltre a renderli buoni scrittori, riuscirà nella missione di farli sentire meno soli.

"L'obiettivo ultimo di quelle che a mio avviso dovrebbero essere sessioni di lettura ad alta voce di un'ora al giorno almeno in classe, non deve essere quello di apprendere un patrimonio culturale, ma quello di trarre dalla narrazione informazioni e strumenti che possono aiutare a vivere".

I miti classici, secondo Valditara, infatti, sarebbero in grado di stupire e stimolare la fantasia dei ragazzi, ma secondo la docente Morello a dover essere stimolata è la loro creatività, la capacità di dare una lettura agli eventi: "Gli studenti arrivano al liceo e non sanno esprimere un'opinione personale perché sono stati incasellati negli schemi, la lettura dei testi e la condivisione dei significati può aiutarli a imparare a leggere e scrivere in maniera creativa" ha concluso Morello.

Lo studio della musica e delle poesie a memoria

"Dobbiamo riprendere questa grande scuola della memoria" dice Valditara auspicando allo studio mnemonico di poesie e testi fin dalla prima elementare, la docente Morello è d'accordo ma fino ad un certo punto: "L'esercizio mnemonico fine a se stesso non ha alcuna utilità per i bambini, significa assegnare un testo che i bimbi non capiscono e i genitori con le mani tra i capelli cercano di fissare nella loro memoria". Secondo Ernestina Morello, infatti, la poesia imparata a memoria può avere senso se prima si aiuta il bambino a decodificare il testo, aiutandolo a comprendere, attraverso a delle immagini proiettate sulla lim, le parole troppo complesse per lui. "Se la memorizzazione diventa uno strumento per formare un metodo di studio e delle strategie è utilissima, insegnerà al bimbo quando avrà difficoltà a ricordare un concetto ad associarvi delle immagini".

La poesia, secondo la docente Morello, ben si presta ad essere imparata a ritmo di musica, strumento che permette al piccolo di non ripetere il testo in maniera monocorde, spesso molto frustrante. Il Ministro Valditara promette di introdurre la musica fin dalla elementari, in modo che i bimbi possano comprenderne il linguaggio fin da piccoli: "Se il Ministro intende introdurre la musica come disciplina scolastica, si parla di una vera e propria innovazione ed io penso sia un ottimo strumento di apprendimento per i bambini, esistono canzoni sulle tabelline, sui giorni della settimana e sui mesi che possono essere d'aiuto per non apprendere in modo noioso e sterile ma divertendosi e assimilando questo ritmo che diventa trascinante e lo invoglia ad apprendere".

Lo studio della Bibbia alla scuola elementare

Alle elementari, Valditara tra i libri di testo introduce anche la Bibbia "intesa come testo della nostra tradizione, anche per aver ispirato numerose opere di letteratura, musica, pittura e influenzando il patrimonio culturale di molte civiltà" spiega all'Ansa.

La docente Ernestina Morello ha un'idea molto chiara sul tema, la Bibbia, come tutti i libri di testo può essere conosciuta e studiata senza però che il testo si arroghi il diritto di diventare un testo fondante della morale civica degli studenti, dal momento che questa è personale. "Se si inserisce la Bibbia nella programmazione culturale non deve essere intesa come l'unico testo religioso. La Bibbia può essere studiata in modo scientifico, come qualsiasi testo letterario, dai bambini, analizzandone i passi e le figure al suo interno". 

Il latino alle medie

Tra le innovazioni che propone il Ministro vi è anche l'introduzione dello studio della lingua latina alle scuole medie. La docente Morello si è detta d'accordo se la materia è opzionale, visto che può essere d'aiuto al rinforzamento delle basi della lingua italiana per chi però ha la fortuna di essere già ferrato sulla materia. "Se gli studenti hanno delle buone basi dell'italiano, il latino può aiutare a rinforzare la lingua e a comprenderne meglio le strutture, ma prima di tutto bisogna partire dal consolidamento della lingua italiana. Ma la situazione alla scuola secondaria di primo grado è eterogenea anche perché alcuni studenti partono da un livello di svantaggio socioculturale, dal momento che appartengono a culture ed etnie diverse. Se il latino si inserisce dopo un buon e solido apprendimento dei fondamenti, in particolare per gli studenti orientati al liceo che prevedono nel loro futuro lo studio del latino, è utile, altrimenti no".

Valutazioni sintetici alle elementari

Il Ministro Valditara ha introdotto anche un cambiamento riguardo le valutazioni con una reintroduzione delle valutazioni sintetiche per i bambini delle elementari, la docente Morello: "Concordo con l'esigenza della trasparenza di famiglie e insegnanti, ma per me è inconcepibile che la scuola, che dovrebbe essere ponte culturale e spinta di innovazione, regredisca per mettersi al livello della società media che chiede più trasparenza nelle valutazioni. La scuola deve spronare, se si vogliono mantenere queste valutazioni tradizionali è importante che questi voti vengano alla fine di un percorso in pagella e che nella valutazione in itinere sia adottata invece la valutazione descrittiva che ha veramente un ruolo formativo perché ragiona sul perché e sul come dell'apprendimento, elementi su cui lavorare per fornire agli studenti una struttura versatile in ogni campo, se torniamo a "buono" "ottimo" e "sufficiente" come a delle etichette in corso d'opera o in itinere, si ritorna ad una semplificazione che non aiuta gli studenti" ha concluso la docente.

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views