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Come si vive nel Paese più felice al mondo per i bambini? Il racconto di una mamma a Fanpage.it

Marta ci ha raccontato cosa significa vivere con la propria famiglia nel Paese al primo posto nella classifica dei luoghi più felici per i bambini. Tra scuole senza voti, parchi adatti ai più piccoli, congedi lavorativi per i genitori all’avanguardia e una scuola che si rinnova per andare in contro alle esigenze dei bambini, da Amsterdam non ha intenzione di tornare in Italia.
A cura di Sophia Crotti
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bimbi si aiutano

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano la maternità e l’essere genitori all'estero.  Se avete una storia da raccontarci, o leggendo queste parole pensate di avere vissuto una situazione simile, potete scriverci cliccando qui.

I Paesi Bassi sono, secondo l’ultima rilevazione di Unicef, al primo posto nella classifica dei paesi più felici in cui crescere i bambini. Marta, ricercatrice universitaria, che si è trasferita con il compagno dall’Italia ad Amsterdam 11 anni fa, sognando una carriera e una famiglia all’estero, ci ha spiegato perché i bambini olandesi e le loro famiglie, sono così felici.

I suoi bimbi, che oggi hanno 9 e 8 anni, vivono in una città su misura per loro, attenta ai loro bisogni e che un giorno sarà il luogo dove potranno realizzarsi come adulti soddisfatti e felici.

Tra parco giochi disseminati per la città curatissimi, scuole attente ai bisogni dei bambini, piste ciclabili protette dalla carreggiata, sussidi alla genitorialità e locali che hanno sempre una soluzione per i più piccoli, Marta ha dipinto, per Fanpage. it, un quadro che raffigura un Paese dei balocchi per genitori e bambini, da cui trarre ispirazione: “Qui il parere dei bambini conta, i genitori vengono supportati realmente e le città sono su misura di bambino, perché mai dovrei tornare in Italia?”

Come è gestire lavoro e maternità lontano dai tuoi parenti? 

Noi come famiglia siamo soli, nonni, cugini e gli altri membri della famiglia vivono lontano e non possiamo contare sul loro appoggio, tuttavia riusciamo a cavarcela benissimo anche senza baby-sitter o l’appoggio degli amici perché il sistema è organizzato benissimo.  I bimbi stanno a scuola tutti i giorni fino alle 15.30, per due giorni alla settimana fanno il dopo scuola e io e mio marito ci giostriamo lavorando io 4 giorni e lui 5, con una flessibilità lavorativa ben diversa da quella italiana.

Quindi potete prendere spesso permessi al lavoro per stare con i bimbi?

Certo, se i bimbi sono a casa malati, per esempio, nessuno storce il naso se io o mio marito rimaniamo a casa a prendercene cura, avvisando anche all’ultimo minuto. Le necessità familiari non sono viste come un obbligo o un impedimento alla carriera, ma come un lato positivo della vita di ognuno. Al lavoro ci spingono a prendere le vacanze per passare del tempo con i nostri figli e comprendono perfettamente se decidiamo di stare a casa, perché per esempio i bimbi sono a casa da scuola per una qualche festività. La nascita dei nostri figli non ha in alcun modo impattato sui nostri ritmi o sulle nostre decisioni lavorative.

bimbi dell'asilo in erasmus

Parlando poi di un congedo che non c'è in Italia, per i genitori lavoratori olandesi c’è dal 2021, la possibilità di usufruire di un congedo parentale di 9 settimane pagato al 70%, nel primo anno di vita del piccolo, oltre al congedo di maternità e paternità.

Dal secondo anno di vita del bimbo, fino ai suoi 8 anni, i genitori possono fruire sempre di questo congedo che si allunga fino a coprire in tutto 6 mesi di assenza dal lavoro, questa volta non pagati. Lo chiamano “father’s day” o “mother’s day” ed è, in pratica, un giorno a settimana in cui si può per diritto stare a casa dal lavoro con i propri bambini, che così non devono per forza andare all’asilo o stare con la tata o stare per più tempo al doposcuola. A usufruirne sono moltissimi genitori sia padri che madri.

Come sono organizzate le scuole nei Paesi Bassi?

Per i primi 4 anni di vita la scuola è per forza privata, anche se lo Stato, a seconda del reddito di genitori lavoratori o studenti offre un rimborso. La scuola pubblica, poi, è frequentabile dai 4 anni, anche se inizia ad essere obbligatoria dai dai 5. Per i primi anni i bimbi a scuola imparano le regole sociali e comportamentali quelle dello stare insieme, dai 5 ai 6 anni vi sono corsi di pregrafia, prescrittura, dai 6 anni inizia il vero percorso di istruzione, quando i bimbi imparano a leggere, a scrivere e a contare.

La scuola elementare poi si conclude quando i bimbi hanno 12 anni, dopo di che inizia la scuola secondaria, a cui si accede dopo aver superato degli esami finali che hanno anche l’obiettivo di indirizzare i ragazzi verso il percorso più adatto a loro. Poi c’è il liceo che dura, se non erro, 7 anni e poi i percorsi per l’università.

bimbi

Vengono utilizzati moltissimi approcci educativi innovativi nelle scuole pubbliche e in quelle private: il Metodo Montessori, dal momento che Maria Montessori durante la Guerra è stata in Olanda, va per la maggiore, ma ci sono anche le scuole Dalton e Staineriane. In generale le scuole riescono ad essere al passo con i tempi, perché sono in contatto costante con le Università che svolgono ricerche scientifiche sugli approcci educativi, e adeguano in base ai risultati ottenuti dagli studiosi, i loro metodi. Per esempio qualche giorno fa le maestre dei miei figli ci hanno spiegato che da recenti studi è emerso che è bene usare le righe grandi nei fogli per la scrittura da tutte le età, perché sono le uniche a stimolare la creatività e a migliorare l’apprendimento della scrittura e dunque la scuole si è dotata di questi quaderni. I bambini poi non hanno compiti a casa fino ai 10 anni nei loro zainetti ci sono solo il pranzo e una bottiglietta d'acqua.

Non c'è il servizio mensa?

No, il pranzo si porta da casa ma la scuola fornisce delle linee guida da seguire, nella preparazione. Per esempio non si può dare ai bimbi il pane bianco, ma quello integrale, nemmeno i succhi di frutta ma solo acqua e deve esserci sempre una razione di verdura e di frutta. Quando ci sono i compleanni gli insegnanti suggeriscono sempre di non esagerare con i dolci, che non devono essere demonizzati, ma che non possono essere assunti in enorme quantità dai bambini. I bimbi vengono educati fin da piccolissimi a scuola anche sulle condizioni di stress mentale che possono indurre a mangiare troppo o troppo poco.

I bambini a scuola come vengono valutati?

Non esistono i voti a scuola, i bimbi ricevono una valutazione a fine anno, quando fanno dei test che servono per un monitoraggio nazionale. Superato l’esame i bimbi ricevono una lettera che, in base al punteggio ottenuto, spiega quanto sono o non sono pronti in certe materie. Durante l’anno, invece, i bimbi si auto-valutano, dialogando con l'insegnante che chiede loro se si sentono ferrati su un argomento o se hanno bisogno di più tempo per farlo proprio, con un tipo di autovalutazione e comprensione delle proprie capacità.

Il bullismo serpeggia tra i corridoi delle scuole?

Il bullismo esiste, ma fin dai primi anni di scuola si sensibilizzano i bambini sul tema. L'approccio educativo che ha la scuola a riguardo non sottolinea le pene cui i bulli vanno incontro, se sbagliano, ma tende a valorizzare le differenze tra i bambini, spiegando che sono punti di forza mai motivo per cui sentirsi migliori o peggiori degli altri. Solo così si riesce davvero a fermare sul serio il bullismo sul nascere.

Le città sono costruite su misura di bambino e famiglie?

Sì, Amsterdam e le città che ho visitato lo sono. Ovunque ci sono delle piste ciclabili protette, su misura di bambino, ossia non disegnate direttamente sulla carreggiata dove sfrecciano le auto ma separate o dai parcheggi o dal marciapiede.

famiglia riunita

Ci sono tantissime fattorie didattiche, gestite dal comune, che si trovano vicine a parco giochi sempre ben tenuti e calibrati sulle competenze dei bambini. Nei parchi infatti si trovano scivoli, altalene e giochi studiati sulle competenze dei bambini, se il bimbo può arrampicarsi da solo su una struttura significa che tutte le attività che potrà fare lì, saranno adatte a lui, senza che un adulto lo debba per forza aiutare. Ci sono poi anche i parchi per bambini più grandi, con percorsi aerei e attività studiate per loro.

Quali sono i sussidi dello Stato per le famiglie?

Tra gli aiuti economici offerti alle famiglie da parte dello Stato c’è il versamento di una cifra di soldi ogni 3 mesi, per ogni bambino. Poi la scuola per i bimbi è gratuita, e ad essere gratuito è anche il materiale scolastico, oltre ai libri.

C’è supporto tra i genitori?

Io ho stretto rapporto con tante famiglie nella nostra condizione, quindi qui senza il supporto dei nonni e familiari, ho stretto amicizia con tanti genitori al parco giochi, noto che c’è molta socievolezza e gentilezza. Poi i genitori vengono spesso coinvolti dalla scuola in attività e quindi ci si incontra anche in questi contesti, anche se l’Olandese medio è un po’ chiuso, fatica cioè a unire vita sociale e privata e quindi poi prima di essere supportati da uno di loro ci vuole del tempo.

La società in cui vivi senti che sta facendo del bene ai tuoi figli?

Sì, sono molto contenta dell'ambiente in cui stanno crescendo i miei figli, perché qui i bimbi vengono rispettati, e soprattutto viene dato valore al loro parere.

I piccoli vengono responsabilizzati fin dall’infanzia, per esempio se andiamo dal medico per un problema del bambino, il medico parla direttamente con il piccolo, non parla con me, lo stesso vale per i colloqui con gli insegnanti durante quali i genitori sono invitati per ascoltare, ma al centro c’è il dialogo tra insegnante e bambino.

In Italia ormai spopolano locali, matrimoni e ristoranti childfree come funziona da voi?

No qui non accade, perché le necessità dei bambini e i bambini stessi fanno parte della società, per questo non viene mai vietato l’accesso ai bambini a un luogo, si creano piuttosto delle attività che coinvolgano i bambini per non farli annoiare al tavolo.

Metodo Scaffolding

Un’usanza che c’è qui è sicuramente quella di mandare i bambini a letto molto presto, sia per l’importanza che viene riconosciuta al riposo per i piccoli durante l’infanzia, sia perché così la coppia ha del tempo libero da dedicarsi. In generale qui i bambini non danno fastidio, anzi.

Pensi che venga davvero incentivata la genitorialità per chi la desidera?

Sì, qui è del tutto normale scegliere di avere figli se li si desiderano, ci sono gli aiuti dallo stato e c’è anche grande libertà, non ci sono le limitazioni italiane riguardo a chi può avere figli, la fecondazione assistita è infatti garantita anche alle donne single o alle donne omosessuali. Anzi direi che qui si sta sdoganando ora la possibilità di scegliere di non avere figli.

Torneresti in Italia con i bimbi?

No, non ci tornerei per una lunga lista di motivi, che si allunga ogni volta che torniamo in Italia. Ma la motivazione principale è che qui in Olanda i bimbi si possano davvero realizzare ed essere soddisfatti dei servizi che hanno a disposizione, diventando così adulti felici.

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