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Come insegnare ai bambini a rispettare il mare giocando

I bambini al mare possono essere educati a rispettare le spiagge con semplici giochi, tra cui raccogliere i rifiuti capendo cosa siano e perché siano arrivati lì o ragionando sull’importanza anche di quegli elementi che a loro piacciono meno come meduse e alghe.
Intervista a Raffaella Giugni
Segretario generale di Marevivo
A cura di Sophia Crotti
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mare vivo bambini

Estate e vacanze per molte famiglie sono sinonimo di spiagge, ambienti incontaminati che a causa della presenza dell'uomo si sono riempiti ormai da tempo di rifiuti e oggetti di scarto.

La dottoressa Raffaella Giugni, segretario generale della Fondazione Marevivo, che si occupa proprio di sensibilizzare grandi e piccini sull'importanza di rispettare l'ecosistema marino, ha suggerito a Fanpage.it qualche attività ludica per far comprendere ai bambini l'importanza del mare e di flora e fauna che lo popolano.

"Bisogna spiegare ai bambini che la spiaggia è viva, non solo un posto in cui mettere il proprio ombrellone".

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Raffaella Giugni (Segretario Generale Marevivo)

Come si può spiegare ai bambini che è importante rispettare l’ambiente marino e le spiagge?

Io penso che si possa spiegare, come noi facciamo con la nostra campagna “Adotta una spiaggia”, insistendo sul fatto che le spiagge sono vive, perché sono veri e propri ecosistemi, non semplicemente un luogo su cui mettere il proprio asciugamano.

Quindi si può dire ai bambini che la spiaggia è la casa di tantissimi animali che ci vivono, che ci ospitano ma che pretendono il rispetto per il loro habitat.

Come si risponde alla domanda "perché questa spiaggia è piena di rifiuti”?

Bisogna dire ai bimbi che purtroppo il mare ci restituisce ciò che non può assorbire.
I rifiuti, essendo qualcosa di non naturale, non possono rientrare nel ciclo di vita dell’ecosistema, quindi quello che noi buttiamo nel mare, il mare lo restituisce, perché non rientra nel ciclo della natura.

marevivo

Quindi bisogna iniziare la sensibilizzazione prima di arrivare in spiaggia?

Certo, facendo capire ai bambini che tutto ciò che troviamo sulla spiaggia arriva dalla terraferma, dalla nostra vita quotidiana, dalle nostre azioni.

Sulla spiaggia spesso si trovano dei cotton fioc, che prima dell’introduzione della nuova legge, non erano biodegradabili e venivano erroneamente gettati nel water, arrivando sulle spiagge dagli scarichi.

Lo stesso accade con i rifiuti che gettiamo per strada e che non ricicliamo nella maniera corretta.

I bimbi spesso hanno paura delle meduse, come si può spiegare loro che non va fatto del male a questi animali?

Bisogna spiegare ai bambini che ogni animale ha un ruolo nella biodiversità e sono tutti ugualmente importanti e noi dobbiamo solo rispettarli, perché siamo noi gli ospiti, non loro.

Le meduse non sono cattive, ma sono uno di quegli animali che non va toccato, me neanche eliminato perché urticante, perché fanno parte dell’ecosistema marino.

Puó essere importante spiegare ai bimbi che l’ecosistema è come una catena di anelli e ogni anello è composto da un animale, togliendone uno facciamo sì che tutta la catena perda la sua funzione.

Anche le alghe spesso vengono percepite come rifiuti, come si può spiegare ai bambini che sono importanti?

Si può fare ai bimbi un esempio interessante: quello della posidonia selvatica, che comunemente viene vista come un’alga che infastidisce e invece è una pianta, che costituisce le foreste del mediterraneo, ed è essenziale per la nostra vita.

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Far capire al bimbo cos’è davvero quella che chiama alga e lo spaventa gli permette di conoscere l’ambiente e avere rispetto.

Si possono organizzare dei giochi per far ripulire loro le spiagge, ci sono alcuni rifiuti che devono stare attenti a non toccare?

Sì, noi lo facciamo con la Fondazione Marevivo, in generale si può chiedere ai piccoli di fare un’attività di recupero di ciò che si trova sulla spiaggia, magari coinvolgendo anche gli altri bambini che si trovano lì.

A questo punto è importante ragionare sul perché l’oggetto che hanno tra le mani sia finito proprio lì e sulla sua consistenza, a volte i bimbi trovano pezzetti di plastica distrutti da sole e salsedine, così piccoli che possono essere ingeriti dagli animali marini e poi entrare nella catena alimentare ed essere inghiottiti anche da loro.

In generale i bimbi quando facciamo questa attività si meravigliano sempre molto di trovare sulle spiagge oggetti che appartengono alla loro quotidianità e che usano quando sono a casa propria.

Però è importante far ragionare anche i bambini su cosa di positivo c’è sulla spiaggia, studiando la funzione di quegli elementi, siano conchiglie, sassolini, alghe o animaletti, noi abbiamo un’apposita scatola del mare in cui li inseriamo momentaneamente per farglieli vedere.

Un’altra cosa importante sulla quale far riflettere i bambini è che non devono portare via nulla dalla spiaggia, tranne i rifiuti che non appartengono all’habitat marino.

Bisogna usare delle accortezze per fare questo tipo di attività?

Certo è importante dare ai bambini dei guanti e raccomandare loro di non raccogliere ciò che sembra strano, arrugginito o appuntito.

Perché è importante sensibilizzare soprattutto i bambini?

Innanzitutto perché per preservare l’ambiente per tutta la vita, bisogna conoscerlo e comprenderne l’importanza, grazie all’educazione. Poi perché è fondamentale una conversione culturale che permetta ai piccoli di interiorizzare cosa può essere fatto e cosa no.

È importante che i bimbi imparino a guardare al mare in maniera diversa, per esempio insegnando loro che le acque marine producono ossigeno, proprio quello che gli esseri umani respirano e che è fondamentale per la loro sopravvivenza.

Ci sono delle attività che i bimbi possono fare già a casa per imparare a salvaguardare il mare?

Certo, leggere, informarsi, guardare cartoni animati o film specifici sul tema. Noi facciamo da sempre educazione ambientale nelle scuole, anche questa è importantissima, ci battiamo perché diventi una materia scolastica che accompagni bambini e ragazzi per tutto il loro percorso scolastico.

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