Come gestire il colloqui con gli insegnanti, i consigli degli esperti: “I genitori siano curiosi, non furiosi”
I colloqui tra genitori e insegnanti non servono solo a fare il punto sui risultati scolastici dei figli, ormai notificati quasi in tempo reale da chat e registri elettronici. Simili incontri sono infatti un’importante occasione per conoscere meglio i docenti con cui i ragazzi passano gran parte della giornata, capire i comportamenti degli studenti in un contesto diverso da quello familiare e rinnovare il "patto educativo" tra scuola e famiglie.
Per instaurare una collaborazione costruttiva finalizzata al benessere e alla crescita dei giovani, la CNN ha recentemente chiesto il parere di alcuni esperti di formazione, i quali hanno fornito suggerimenti preziosi per gestire i colloqui con gli insegnanti in modo efficace e positivo.
I primi passi necessari: calma e collaborazione
Quando i genitori entrano in un colloquio, non di rado lo fanno portandosi dietro un bagaglio di lamentele che vengono riversate sul docente non appena ci si è messi a sedere. Tale atteggiamento però rischia fin da subito di innescare tensioni inutili e controproducenti.
Jennifer Breheny Wallace, giornalista e saggista, ha raccontato di aver intervistato una madre che, pur essendo tentata di affrontare l'insegnante che aveva accusato il figlio di aver copiato un compito in classe, aveva scelto di mantenere la calma, ricordando a se stessa che anche l'insegnante aveva a cuore il successo del ragazzo. Tale atteggiamento ha permesso di instaurare un dialogo pacifico e produttivo, che ha portato a un significativo miglioramento nella scrittura del ragazzo.
Wallace ha quindi sottolineato come la stragrande maggioranza dei docenti non scelgano questa professione per la fama o il denaro (anche fuori dall'Italia, maestri e professori non appartengono mai alle categorie professionali più pagate), ma per seguire una vera missione educativa. Partire da questo presupposto, potrebbe aiutare molti genitori a non approcciarsi ai colloqui con pregiudizi e sentimenti ostili.
"Curiosi, non furiosi": un approccio esplorativo
Invece di affrontare gli insegnanti con rabbia, Wallace consiglia ai genitori di adottare un atteggiamento esplorativo – raccontare cosa osservano a casa, spiegare cosa raccontano i figli una volta usciti da scuola – e cercare di lavorare insieme per trovare soluzioni. Per Lauren Tetenbaum, terapista e sostenitrice della salute mentale materna, la cosa migliore da fare è entrare nei colloqui con l'intenzione di ascoltare più che parlare, poiché gli insegnanti trascorrono molto tempo con i bambini e offrire utili e inattesi punti di vista. A volte, le lamentele di bambini e ragazzi potrebbero non includere tutta la verità, e ascoltare il punto di vista dell'insegnante può fare luce sulla situazione.
L'importanza del rispetto reciproco
Un altro suggerimento di Wallace riguarda il sacrosanto rispetto per il ruolo dell'insegnante. I bambini, infatti, necessitano di relazioni positive tra i loro educatori, quindi è essenziale non criticare i docenti di fronte ai figli. Criticare un insegnante, soprattutto per un errore, rischia di minare la fiducia del bambino verso quella figura, che invece deve rimanere un punto di riferimento solido. Dopotutto, per un bambino, genitori e insegnanti sono i due "attori" che incarnano l'autorità: esautorare una di queste figure può compromettere con le regole e il rispetto del prossimo.
Wallace, inoltre, evidenzia come un atteggiamento punitivo nei confronti degli insegnanti potrebbe inviare un messaggio negativo ai figli, facendo loro credere che il mondo non tolleri imperfezioni. Al contrario, i genitori dovrebbero insegnare ai bambini l'importanza del perdono e della civiltà, mostrando come affrontare le difficoltà con rispetto.
Oltre il successo scolastico: valorizzare l'unicità del bambino
I colloqui con gli insegnanti non dovrebbero limitarsi a discutere dei risultati accademici. Wallace suggerisce di considerare questi incontri come un'occasione per esplorare altre aree di crescita quali le relazioni sociali, le dinamiche di classe o il contributo alla comunità scolastica. Chiedere informazioni sugli amici dei figli o sulle attività in cui sono coinvolti può aiutare i genitori a far sentire i bambini apprezzati per chi sono, e non solo per i loro successi scolastici. Questo approccio può favorire un sano sviluppo emotivo e ridurre lo stress legato alle performance.
Mantenere aperto il dialogo
Tetenbaum incoraggia i genitori anche a non considerare i colloqui scolastici come un evento isolato. È importante chiedere agli insegnanti il metodo di comunicazione preferito, come email o telefonate, per mantenere il dialogo aperto durante l'anno. Se emergono questioni, è possibile organizzare ulteriori incontri, e in genere gli insegnanti sono disponibili a discutere le preoccupazioni in modo approfondito. Approcciando gli insegnanti come partner nell'educazione dei figli, i genitori possono contribuire a creare un ambiente di apprendimento positivo e collaborativo.