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Come gestire i figli malati quando si lavora da casa: i consigli degli esperti

Poter sfruttare lo Smart working per prendersi cura dei bambini ammalati è una fortuna non da poco, ma anche i genitori che lavorano da casa devono rivedere le proprie attività per gestire i bisogni dei piccoli senza venir meno agli impegni professionali. Il segreto per pediatri e terapeuti: una buona capacità d’organizzazione e tanto lavoro di squadra.
A cura di Niccolò De Rosa
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Ogni genitore che lavora conosce bene il dilemma: quando un figlio si ammala, come gestire le esigenze professionali senza trascurare le necessità del bambino? Questo problema, molto frequente nel periodo dei malanni di stagione, rappresenta uno degli scogli più ostici anche per chi ha la fortuna di poter ricorrere allo smart working e rimanere a casa per accudire il bimbo.

In casi simili, saper mettere in campo le giuste strategie per combinare ogni impegno risulta fondamentale per permettere a mamme e papà di arrivare sani e salvi alla fine della giornata. Per questo, l'editorialista e docente della Fairleigh Dickinson University Kara Alaimo è recentemente intervenuta sul sito della CNN per raccogliere alcuni consigli degli esperti in grado di aiutare i genitori affrontare al meglio le malattie dei figli senza perdere il lavoro (o la propria salute mentale).

L'importanza di una pianificazione

Quando un bambino si ammala, organizzare l'agenda diventa essenziale tanto quanto la cura del piccolo indisposto. Secondo il dottor Michael Glazier, responsabile medico di Bluebird Kids Health, stabilire una routine su misura per il periodo di "emergenza" aiuta a gestire al meglio la giornata lavorativa e il tempo di cura.

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Il medico suggerisce ad esempio di spiegare ai figli che durante la giornata ci saranno momenti in cui il genitore sarà preso da riunioni o impegni inderogabili e, anche se sarà sempre nella stanza accanto (un elemento che può rassicurare molto il bambino), non potrà essere disturbato. Simili appuntamenti dovranno però essere alternati con piccole parentesi in cui la mamma o il papà starà insieme al piccolo, dedicandogli ogni attenzione e cura richiesta.

Attività per intrattenere i piccoli malati

Un'altra utile strategia riportata da Alaimo consiste nel preparare in anticipo un kit di giochi e attività da riservare alle giornate di malattia. Materiali per il disegno, costruzioni o, se lo stato di salute lo consente, libri "di conforto" (magari storie lette e rilette ma che mettono a proprio agio il piccolo) possono tenere impegnati i bambini senza un eccessivo uso di schermi. Un simile accorgimento può risultare molto utile per aiutare a ridurre la noia del riposo forzato e a distrarli dai loro fastidiosi sintomi.

Accettare i propri limiti (e l'aiuto altrui)

Parallelamente agli accorgimenti pratici, gli esperti suggeriscono di affrontare simili occasioni con la giusta predisposizione d'animo. La terapeuta Lauren Tetenbaum ha ad esempio sottolineato l'importanza di accettare che, in questi giorni difficili, non tutto potrà essere svolto alla perfezione ed è perfettamente normale che sia così. I genitori, afferma Tetenbaum, devono ricordare che la priorità è la salute – non solo quella dei figli, ma anche la propria – e che cercare di mantenere tutto sotto controllo può portare a pressioni eccessive e al rischio di burnout.

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Per questo, qualora fosse possibile è fondamentale chiedere aiuto. Poter contare su una rete di supporto composta da familiari, amici o babysitter può fare la differenza e chi ha questa fortuna farebbe bene a sfruttarla, senza per forza vestire i panni del genitore supereroe che fa sempre tutto da solo: la genitorialità non è una gara e chi arriva in fondo senza l'aiuto di nessuno non riceve alcun premio. Anzi, spesso si è solo complicato la vita.

Una gestione condivisa

Spesso il carico della cura dei figli malati ricade su un solo genitore, generalmente la madre. Per evitare squilibri, suggerisce Alaimo, è dunque essenziale che le coppie discutano in anticipo la ripartizione dei compiti in vista di situazioni simili. Anche se uno dei due ha un lavoro più flessibile, la gestione dei figli deve essere un impegno condiviso.

Prevenire è davvero meglio che curare

L'ultimo grande consiglio presentato da Alaimo riguarda invece l'insieme di piccole abitudini quotidiane che qualsiasi famiglia può adottare nella vita di tutti i giorni per ridurre il più possibile il rischio d'imbattersi in virus e batteri fastidiosi.

Mantenere aggiornate le vaccinazioni, in particolare contro l'influenza, aiuta ad esempio a prevenire complicazioni. Anche un'alimentazione equilibrata, un buon riposo e un'adeguata attività fisica rinforzano il sistema immunitario. Lavarsi frequentemente le mani, specialmente prima dei pasti, rimane poi una misura fondamentale per limitare la diffusione dei virus. Inoltre, gli esperti consigliano di insegnare ai bambini a non condividere bevande o cibo con i compagni, almeno non quello che è già stato a contatto con altre bocche.

Infine, tutti i genitori dovrebbero ricordarsi di offrire il proprio contributo non mandando a scuola o all'asilo i bambini malati, un accorgimento dettato dal buon senso ma che, purtroppo, non sempre viene applicato.

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